window.dataLayer = window.dataLayer || []; function gtag(){dataLayer.push(arguments);} gtag('js', new Date()); gtag('config', 'UA-162796588-1'); Vivere in modo biologicamente naturale.: 2016-04-03
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sabato 9 aprile 2016

LA FAMOSA RICETTA DEL MEDICO -PROF. HRISTO MERMERSKI-, PER CURARE E PREVENIRE IL CANCRO E COMBATTERE IL SOVRAPPESO

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Il Prof. Hristo Mermerski è nato nel 1934 nel villaggio di Botevoh, Vratsa. Si è laureato presso l’Accademia Agricola nel 1962 e ha conseguito il dottorato di ricerca Anturan  a Mosca.

La cura da Lui ideata è da  molti considerata un rimedio rivoluzionario che ha curato migliaia di pazienti affetti da Cancro. Il rimedio contiene tutte le vitamine essenziali, sali minerali, proteine, sostanze bioattive, carboidrati e grassi vegetali.
“E ‘un alimento che tratta tutto il corpo, e il tumore con l'utilizzo della ricetta semplicemente scompare”,questo ha dichiarava il Prof. Mermerski nelle sue lezioni .

BENEFICI
La migliore cura contro tutti i tipi di cancro
  • Regola il peso corporeo,
  • Purificare i vasi sanguigni
  • Mantiene il cuore in salute
  • Ripristina il sistema immunitario
  • Depura il fegato e i Reni
  • Ripulire il sistema digestivo dalla microflora patogena
  • Migliora le funzioni cerebrali e la memoria
  • Previene infarto e ha guarito persone sopravvissute allo stesso
  • Cura l’infiammazione delle articolazioni
cura-cancer

LA RICETTA:
INGREDIENTI
15 Limoni Bio freschi con buccia
12 Teste di aglio fresco
1 kg. di Miele biologico
400 gr di chicchi germinati (grano verde)
400 gr di noci fresche
PREPARAZIONE
1.Come far germogliare i chicchi di grano:
Mettere 400 gr di grano in un contenitore di vetro e versare un pò d’acqua , fino a coprire per un paio di cm.
Lasciare tutta la notte. Dopo 10 – 12 ore, scolare i grani, risciacquare, e riporlo di nuovo nel recipiente . Lasciare il grano scolata riposare per 24 ore,inizierà a germogliare, un paio di millimetri di germoglio sono sufficienti.
2.Preparazione
Macinare i chicchi germinati,le noci e l’aglio.
Macinare anche 5 limoni (con tutta la buccia) e mescolare tutto insieme . Spremere il succo dei restanti 10 limoni e aggiungerlo al resto della miscela, mescolare tutto insieme fino a quando diventa omogenea. Aggiungere il miele e mescolate con un cucchiaio di legno, poi versate il composto in un contenitore di vetro. Lasciare in frigo per 3 giorni, dopodiché si può iniziare a consumarlo.

DOSAGGIO
Prendere 2 cucchiai 30 minuti prima di colazione, pranzo, cena e prima di coricarsi.
Per il trattamento del cancro prendere 2 cucchiai ogni 2 ore.
La Ricetta garantisce una buona salute e lunga vita, conserva la freschezza del corpo, fornendo un sacco di energia.
Questa cura contiene tutte le vitamine essenziali, sali minerali, sostanze bioattive, proteine, carboidrati e grassi vegetali. Pertanto, migliora le prestazioni di tutti gli organi interni e le ghiandole, che mantengono il corpo sano e guarisce completamente il cancro.Nota:Per prevenire il cancro si dovrebbe mangiare 2 mele al giorno-dice il Prof. Dr. Hristo Mermerski.
 
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mercoledì 6 aprile 2016

Elena, 33 anni, vive bene senza fare la spesa. (Video)

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Dal dentifricio fai da te alla frutta a chilometro zero, ecco le istruzioni per risparmiare di Elena Tioli, trentatreenne mantovana, che da un anno non fa più la spesa al supermercato.



Ottimi e utilissimi consigli per risparmiare e per essere più liberi nella vita quotidiana di tutti i giorni.
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Un antidolorifico naturale a base di olio e sale

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Per prepararlo devi mescolare 20 cucchiai di olio d’oliva e 10 di sale in una bottiglia di vetro. Fai riposare la soluzione per 3 giorni.
olio sale antidolorificoUsa questo rimedio per massaggiare le aree colpite da dolore, in particolar modo quella vertebrale e cervicale. Effettua dei massaggi per circa 3-4 minuti, e per circa 10 giorni. Una volta concluso il massaggio, ripulisci con un panno umido e tiepido.
Questo rimedio è molto utile nello stimolare la circolazione del sangue e migliorare la rigenerazione di cartilagini e tessuti delle ossa.
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martedì 5 aprile 2016

Magnesio per trattare un disturbo genetico della coagulazione

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magnesio,trombocitopenia
Un team internazionale di scienziati è stato in grado di dimostrare in studi sui topi e pazienti che il magnesio influenza la produzione di piastrine del sangue e che la funzione del canale TRPM7 gioca un ruolo chiave in questo processo.  TRPM7 è una proteina insolita in quanto consiste di un canale ionico fuso ad una chinasi proteica, un tipo di enzima che chimicamente modifica altre proteine. Essa ha un ruolo chiave nel mantenimento dell’ omeostasi del magnesio (bilanciamento all’interno dell’organismo) ed è essenziale per proliferazione delle cellule staminali embrionali
Gli scienziati del Rudolf Virchow Center e dell’ Hospital of the University of Würzburg Centro Rudolf Virchow sono gli autori di questa ricerca.
I loro risultati sono stati pubblicati dalla rivista Nature Communications .
Per piastrinopenia (o trombocitopenia o ipopiastrinemia) si intende una quantità di piastrine (o trombociti) circolanti inferiore a 150.000/mm3 (valori di riferimento 150.000 – 400.000/mm3). 
Le cause della piastrinopenia sono numerose e possono essere classificate in base alla fase della vita piastrinica in cui interviene l’alterazione (“classificazione cinetica”). 
Le piastrine sono i più piccoli elementi del sangue. Contribuiscono alla coagulazione e aggregandosi in particolari situazioni come traumi, ferite, emorragie, bloccano le emorragie. La diminuzione delle piastrine causa alterazioni dell’emostasi con allungamento del tempo di emorragia. Sono prodotte a livello del midollo osseo e si originano dalla frammentazione di precursori midollari chiamati megacariociti . 
La regolazione biologica molecolare di questo processo non è stata ancora completamente analizzata. In questa pubblicazione, i ricercatori hanno fornito per la prima volta diverse linee indipendenti di prova che TRPM7 (transient receptor potential melastatin-like 7) regola l’equilibrio del magnesio nei megacariociti e che il magnesio stesso è coinvolto in molti processi metabolici essenziali per il corpo.
I ricercatori hanno manipolato la funzione del canale TRPM7 nei megacariociti dei topi e hanno osservato gravi danni alla struttura delle piastrine, il cosiddetto citoscheletro. I campioni dei pazienti con disfunzione del canale TRPM7 presentavano una bassa concentrazione di magnesio (Mg2 +) nelle loro piastrine che mostravano un formato insolita, una struttura anomala con vacuoli eccessivi. È interessante notare che la supplementazione di magnesio nei  topi o pazienti che presentavano questo difetto, ha ripristinato  completamente in provetta, la funzionalità delle piastrine.

trattamento di magnesio per il disturbo di coagulazione genetica
Immagine al microscopio di megacariociti (in alto a destra) nel processo di formazione delle piastrine. I rigonfiamenti sferici rappresentano piastrine immature. Il DNA nel nucleo è tinto di blu.

Lo studio indica che una particolare attenzione al numero e dimensioni delle piastrine è importante durante la diagnosi di una condizione squilibrata di magnesio. “Se c’è un difetto genetico in TRPM7, la somministrazione di magnesio potrebbe essere utilizzata come un intervento terapeutico sicuro,” dice il leader dello studio, il Dr. Attila Braun. Il trattamento ha inoltre, pochi effetti collaterali. Sono stati avviati ulteriori studi su modelli animali e pazienti con funzione del canale TRPM7 alterata, al fine di valutare l’efficacia e la sicurezza del magnesio come trattamento terapeutico per questa malattia.
I ricercatori sono particolarmente soddisfatti della correlazione diretta dei dati derivanti da topi e pazienti. Il Prof. Bernhard Nieswandt ha gestito il progetto insieme con il Dr. Attila Braun.
Fonte: Medicalxpress da www.medimagazine.it
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Stage e esperienze all'estero per i giovani,ma sembra quasi che siano costretti a traslocare in un'altra nazione.La loro Italia offre ben poco.

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Sembra veramente che i giovani siano costretti a traslocare all'estero, all'estero le opportunità sono tante,ma come mai l'Italia offre cosi poco da indurre i giovani a questo trasloco forzoso?  Se andiamo a vedere un po con la lente d’ingrandimento, i numeri diffusi dall’istituto di statistica, vediamo che l’Italia non è un Paese per i giovani, giovani che per vari motivi partono in fretta e furia per andare a traslocare in una città straniera, la cosa è certamente triste, per la prima volta dal 2007 la disoccupazione giovanile tra i 15 e i 24 anni era scesa di due punti percentuali e per la fascia tra i 25 e i 34 anni si registrava un -0,8% ma per i primi restava al 40,3% e per i secondi al 17,8%. Peggio di noi solo Grecia e Spagna. Troppo alta. Tra i diplomati ad un anno dal titolo che lavorano esclusivamente e a tempo pieno, le cifre sono ripartite ai tempi nostri così:

Il 30% dei tecnici lavora con contratti a tempo determinato e altre forme di lavoro non standard; altrettanti con contratti formativi.

Il lavoro stabile riguarda 28 tecnici su cento, in particolare 24 impegnati in contratti a tempo indeterminato, la restante quota in attività autonome.

– Il 7% non ha un contratto regolare.
– Il 33% dei professionali lavora con contratti formativi,
– Il 27% ha contratti a tempo determinato e altre forme di lavoro non standard.
– Un 22% conta poi su contratti stabili, in particolare a tempo indeterminato (19%).
– L’8% non ha un contratto regolare.

Non è compito dei giornalisti fornire soluzioni che aiutino i giovani a non traslocare in un'altro paese,ma possono fare delle valide osservazioni tramite “Alma Diploma” aiutandoli ancora una volta a capire quali potrebbero essere le strade da percorrere: secondo la ricerca, infatti, “svolgere esperienze lavorative e internazionali durante gli studi accresce le chance occupazionali dei diplomati” così le esperienze di stage “svolte dopo il conseguimento del titolo giocano un ruolo determinante: accrescono infatti addirittura del 90% la probabilità di lavorare già ad un anno dal conseguimento del titolo”.
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Chi vi fa arrabbiare vi domina

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arrabbiarsi
Chi vi fa arrabbiare vi domina. Ecco perché le persone che vi fanno arrabbiare esercitano il controllo sui vostri sentimenti. Consigli per imparare a non restare feriti emotivamente
Chi vi fa arrabbiare, vi domina”, è difficile da ammettere ma è quasi sempre così: chi vi fa arrabbiare esercita un controllo delle vostre emozioni.
“Perdere la pazienza significa perdere la battaglia”
(Mahatma Gandhi)
La rabbia se da un lato è una delle emozioni più diffuse dall’altra è uno dei campanelli d’allarme che vi dovrebbe far capire che vi stanno dominando. Rifletteteci: chi vi fa arrabbiare è colui che in qualche modo, contro la vostra volontà, genera emozioni tossiche, negative.(Leggete anche: Pensiero pensiero tossico: come evitarlo per vivere liberi).

Rabbia: capire se stessi per affrontare gli altri

Spesso vi arrabbiate poiché concedete all’altra persone di farlo, di dominarvi. Trattenere la rabbia è uno dei gesti meno salutari per il corpo e la psiche, tuttavia è importante riuscire a distinguere le proprie emozioni, riuscire a comprendere da dove provengono in modo da riconoscerle e capire il vostro vero “io”. Si spendono tante energie per comprendere gli altri ma capire se stessi è la vera sfida.
“Ci sono rimasto male”.
“Mi hai profondamente offeso”.
“sono molto arrabbiato per colpa tua”.
Quando vi arrabbiate tendete ad associare tutta quella rabbia semplicemente alla persona che ha in qualche modo “acceso la miccia”. Le emozioni sono soggette ad una sorta di “effetto domino”, se siete nervosi, ansiosi, colmi di negatività, molto probabilmente sarete più soggetti ad exploit di rabbia. Tutto dunque dipende da voi, dalla vostra capacità di affrontare la vita con serenità.

Rabbia: perché ci si sente feriti?

Il problema della rabbia, soprattutto quella legata a questioni emotive, di sentimenti, è che tendete a percepire la vostrapersonalità, identificandola con la considerazione che gli altri hanno di voi (ego). In pratica vi fate condizionare dalle parole degli altri, inconsciamente è come se, nel momento in cui ricevete un’offesa, questa metta in discussione tutto ciò che siete e dunque vi arrabbiate.
Ricordate che le ferite emotive provocate dai momenti di rabbia le state innescando voi in realtà. L’opinione degli altri è solo un’opinione, non rispecchia ciò che siete.

Perché ci arrabbiamo? 

Rabbia vs Controllo

Uno dei problemi della rabbia è l’eccessivo livello di aspettative. Nel momento in cui la realtà si discosta da ciò che avevate previsto si genera un senso di frustrazione. La mancanza di corrispondenza tra quanto previsto e ciò che è accaduto, può generare un profondo senso di rabbia.
Se ad offendervi è uno sconosciuto sicuramente tale offesa non avrà lo stesso peso se fatta da una persona con la quale avete una relazione affettiva. Questo poiché non avete alcuna aspettativa dall’estraneo, mentre se viene messa in discussione la vostra persona da qualcuno al quale volete bene, il discorso cambia, vi sentirete feriti.
Quando si parla di rabbia è inutile piangere sul latte versato o dare la colpa solo ed esclusivamente agli altri. Vi arrabbiate perché voi decidete di arrabbiarvi. Siete voi che cedete a insulti o provocazioni. È una vostra decisione. Certo è anche vero che spesso la strada che porta ad arrabbiarsi è in qualche modo spianata dall’atteggiamento provocatorio di qualcun altro ma arrendersi a questi comportamenti indisponenti non è la soluzione. Dovete essere pienamente consapevoli, responsabili del vostro atteggiamento, del vostro modo di comportarvi.

Rabbia: come non ferirsi

È importante quindi prendere le distanze dal proprio ego e iniziare ad assumersi le responsabilità del proprio essere, delle proprie emozioni. In questo modo riuscirete a non restare emotivamente feriti quando vi arrabbiate. Voi siete molto di più rispetto a ciò che pensano gli altri. È facile collegare il proprio Io con ciò che è percepito dall’esterno ma non è così. Ciò che appare all’esterno infatti non sempre coincide con quanto siete  in realtà. È importante esserne consapevoli. Comprendere che ciò che siete, ciò che volete vi aiuterà a vivere meglio.

Come imparare a non arrabbiarsi

– Abbiate rispetto gli altri e per voi stessi.
– Respirate profondamente, l’ossigeno vi aiuterà a riflettere meglio, ricordate che quando vi arrabbiate vi state facendo dominare dall’altra persona.
– Credete in voi stessi, avere un buon livello di autostima aiuta a difendersi dagli insulti.
– Siate flessibili mentalmente, cercate di capire gli altri punti di vista, senza dimenticare ciò che siete.
– Ricordate che ciò che siete non è legato a ciò che gli altri dicono di voi, voi siete molto molto di più!
Fonte: www.giacinto.org/
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“Armageddon antibiotici”: in Ue atteso 1 milione di decessi nel 2025

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di  | 26 aprile 2015


“Armageddon antibiotici”: in Ue atteso 1 milione di decessi nel 2025
Scienza
“Armageddon antibiotici”: in Ue atteso 1 milione di decessi nel 2025La Società europea di Microbiologia clinica e malattie infettive a Copenhagen ha lanciato l'allarme: "Occorre correre ai ripari con misure di diagnosi precoce, medicina preventiva e ricerca biomolecolare". Nel 2050 le morti potrebbero arrivare a 10 milioni l'anno, con un costo per l'Ue di circa 1,5 miliardi di euro: "E' il risultato di 40anni di uso inappropriato"
Oltre un milione di decessi potrebbero verificarsi nel 2025 a causa della crescente resistenza agli antibiotici di molti batteri. La Società europea di Microbiologia clinica e malattie infettive (Escmid) a Copenhagen ha lanciato l’allarme in occasione del suo congresso annuale: gli esperti parlano senza mezzi termini di “Armageddon degli antibiotici” nell’Unione Europea se non si correrà al più preso ai ripari con misure di diagnosi precoce, medicina preventiva e ricerca biomolecolare.
Secondo gli infettivologi, nel 2050 la situazione potrebbe peggiorare ancora e i decessi per l’impossibilità di attaccare efficacemente batteri comuni potrebbero arrivare a 10 milioniall’anno. E il costo economico per l’Europa si attesterebbe circa a1,5 miliardi di euro e i Paesi più coinvolti sarebbero Grecia,Spagna e Italia.
 “Sono 40 anni che cerchiamo di denunciare il pericolo di un abuso di antibiotici – afferma all’Adnkronos SaluteGiuseppe Cornaglia, direttore affari istituzionali dell’Escmid– ma si sono continuati ad usare in modoinappropiato: la curva delle resistenze va sempre a salire e quella degli antibiotici scende drammaticamente, per cui il risultato è tragico. L’allarme è reale – sottolinea Cornaglia – diventerà difficilissima la normalechirurgia, il cui progresso è stato legato alla lotta alla sepsi proprio con gli antibiotici, ma se il chirurgo non può controllare un’infezione, anche un’operazione banale diventa problematica. Ma dobbiamo preoccuparci anche delle donne che hanno una cistite ricorrente e sempre meno la dominano con l’antibiotico. O delle laringiti che sono diventate molto più difficili da combattere rispetto a qualche anno fa”.
Secondo l’esperto la situazione è davvero allarmante soprattutto negli ospedali, dove già capita che i medici non sappiano che antibiotico dare perchè i batteri sono sempre più resistenti e le novità farmaceutiche in campo sono rare perché sono già state “aggiustate le vecchie molecole”, ma il giacimento sembra essere esaurito e occorre trovarne un altro. Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/
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Tumore: come riconoscere i primi campanelli d’allarme

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tumore
Tutti sappiamo quanto, oggi, sia importante la diagnosi precoce per combattere i tumori. Nuove terapie permettono di combattere con successo molti tipidi neoplasia, purché diagnosticate il più presto possibile.
Per questo, gli oncologi raccomandano sia di evitare i rischi, come il fumo, l’abuso di alcol e una vita poco salutare, che di prestare molta attenzione ai segnali che, in molti casi, l’organismo attaccato da un agente tumorale ci invia
Alcuni tipi di tumore sono, infatti, presto riconoscibili. L’auto-palpazione del seno, ad esempio, è la miglior forma di prevenzione del carcinoma mammario perché permette di scoprire anche piccoli noduli che, esaminati per tempo, possono essere asportati evitando conseguenze gravi.
Riconoscere i tumori, vista la grande varietà, non è però facile e, in qualche caso, nemmeno possibile. Tutto dipende dal posizionamento del tumore e dalla sua aggressività. Il tumore del pancreas, ad esempio, non produce alcun sintomo fin quando non è esteso tanto da colpire i nervi e produrre dolore.
Un tumore cerebrale, al contrario, produrrà quasi sempre sintomi evidenti fin dal suo esordio. Tuttavia, molti altre forme di cancro hanno un andamento che influisce sul metabolismo delle persone ed è molto importante prestare attenzione a sintomi, come la persistente stanchezza, la perdita di interesse per ogni attività o la perdita di peso.
A volte, le cellule tumorali rilasciano sostanze nel sangue che causano segni che di solito non sono collegati al cancro. Ad esempio, alcuni tipi di cancro del pancreas possono rilasciare sostanze che causano la formazione di coaguli di sangue nelle vene delle gambe. Alcuni tipi di cancro ai polmoni producono sostanze simili agli ormoni che aumentano i livelli di calcio nel sangue.
Molto spesso, questi sintomi vengono sottovalutati e non collegati a possibili neoplasie anche perché è vero che, nella maggior parte dei casi, queste sintomatologie non sono associate al cancro [1].

15 segnali che le donne non devono ignorare

seno
Il corpo femminile è sempre in evoluzione. A volte, cambiamenti che sembrano normali possono, in realtà, essere segnali di un rischio tumorale. Per questo gli oncologi consigliano sempre di prestare attenzione al proprio corpo, in modo da individuare subito gli eventuali cambiamenti.
I segnali a cui bisogna prestare molta attenzione sono:
  1. Cambiamenti del seno:la maggior parte dei noduli al seno non significano cancro, ma è sempre buona cosa farli controllare da un medico. Fate controllare il vostro seno anche in caso notiate fossette nella pelle, capezzoli che girano verso l’interno o con secrezioni o rossore.
  2. Gonfiore: se notate delle zone edematose nelle quali il gonfiore resiste per oltre 2 settimane, fate un controllo medico.
  3. Sanguinamenti tra i periodi mestruali: un sanguinamento al di fuori del ciclo mensile normale può avere molte cause, ma un controllo servirà ad escludere un tumore dell’endometrio. Il sanguinamento dopo la menopausa non è mai normale e deve essere controllato subito.
  4. Modifiche della pelle: un cambiamento nella dimensione, forma o colore di un neo è un segno comune di cancro della pelle. È bene consultare il medico per un esame approfondito e forse una biopsia. Non aspettate, la diagnosi precoce è fondamentale per questo tipo di tumore.
  5. Sanguinamenti anali o urinari: sanguinamenti anali sono spesso soltanto un segnale della presenza di emorroidi, ma possono anche essere un sintomo di cancro al colon. La presenza di sangue nelle urine è di solito il primo segno di cancro della vescica o dei reni e, anche in questo caso, il ricorso al medico deve essere immediato.
  6. Modifiche dei linfonodi: i linfonodi sono le piccole ghiandole a forma di fagiolo presenti in tutti i distretti corporei. La maggior parte dei cambiamenti delle dimensioni sono dovute a comuni infezioni, ma alcuni tipi di cancro, tra cui la leucemia e il linfoma, possono essere annunciati da un ingrossamento dei linfonodi ed è bene, quindi, non sottovalutarli mai.
  7. Difficoltà a deglutire: occasionali difficoltà nella deglutizione non sono nulla di cui preoccuparsi. Ma quando accade spesso, specialmente se accompagnate da vomito o perdita di peso, il medico potrebbe voler verificare la presenza di tumori allo stomaco o alla gola.
  8. Perdita di peso: la perdita di peso inspiegabile  è spesso causata dallo stress o da problemi alla tiroide, ma potrebbe anche essere un segno di cancro al pancreas, allo stomaco o ai polmoni.
  9. Bruciore di stomaco: quasi sempre è associato allo stress, al fumo, al consumo di alcol o a una dieta sbagliata. Se il bruciore persiste, meglio consultare un medico per escludere problemi allo stomaco o alla gola.
  10. Attenzione alla bocca: soprattutto se siete fumatori e se avete trascurato la salute dei denti, fate attenzione ad eventuali piccole lesioni presenti in bocca, se diventano persistenti. Potrebbero essere associate a irritazioni e dolore ed essere sintomo di tumori del cavo orale. Il fumo non provoca solo cancro polmonare.
  11. Febbre: una febbre che persistente potrebbe significare leucemia o un altro tipo di neoplasia del sangue. 
  12. Fatica: molte donne sono stanche perché conducono una vita frenetica. Ma la stanchezza estrema che non passa nemmeno dopo il riposo non deve essere considerata normale e deve essere un sintomo da non sottovalutare.
  13. Tosse: la maggior parte delle infezioni che provocano la tosse guariscono spontaneamente in 3 o 4 settimane. Non ignorate quelle che durano più a lungo, soprattutto se siete fumatori. Se si tossisce sangue, rivolgersi immediatamente a un medico. La tosse è il sintomo più comune di cancro al polmone.
  14. Dolore: il dolore è un sintomo raro per i tumori. Un dolore persistente e privo di altre cause può essere sintomo di tumore delle ossa.
  15. Dolori addominali e depressione: è raro, ma il “mal di pancia”, soprattutto se associato a depressione, può essere un segno di cancro al pancreas. Un controllo è necessario in caso di familiarità [2].
Anche gli uomini devono prestare attenzione ai segnali che potrebbero indicare il rischio di un tumore.
Molti di questi 15 indicatori sono comuni ed è bene tenerlo sempre presente perché, per impegni quotidiani e mentalità, gli uomini tendono ancor più delle donne a trascurarsi. Ecco quelli diversi e caratteristici per i maschi perché dovuti alla specificità di genere:
  • Problemi urinari: invecchiando molti uomini tendono ad avere bisogno di urinare più spesso, soprattutto di notte. Non trascurate questo segnale, a maggior ragione se il bisogno di urinare diventa improvviso e incontenibile. Potrebbe trattarsi di tumore alla prostata, tra i più diffusi negli uomini o di tumore alla vescica. Attenzione soprattutto al primo, più subdolo perché a lenta progressione ma, proprio per questo, più curabile se scoperto per tempo. Il tumore alla vescica, al contrario, è molto più aggressivo ed è caratterizzato da una progressione veloce e fortemente metastatica.
  • Testicoli: non sottovalutate alcun tipo di variazione che dovesse interessare i testicoli, come tumefazioni, presenza di noduli o cambiamenti nella forma e nelle dimensioni [3].

Tumore al cervello: i sintomi

cervello
I sintomi di un tumore al cervello possono essere generali o specifici. Un sintomo generale è causato dalla pressione del tumore verso il cervello o il midollo spinale. I sintomi specifici compaiono in una parte specifica del cervello, dove il tumore è posizionato. Questa parte perde, parzialmente o totalmente, la funzionalità.
I sintomi generali comprendono:
  • Mal di testa, anche molto forti, soprattutto di mattina presto e tendenti a peggiorare durante le attività quotidiane.
  • Convulsioni. Sono improvvisi movimenti involontari dei muscoli di diversa entità e gravità. 
  • Perdita di controllo delle funzioni corporee
  • Sintomi sensoriali, che includono cambiamenti delle funzionalità di  vista, olfatto, udito. Si presentano quando il paziente mantiene lo stato di coscienza.
  • Nausea o vomito
  • Stanchezza inspiegabile
I sintomi specifici, invece, sono:
  • Pressione o mal di testa nella zona interessata dalla lesione.
  • Perdita di equilibrio e difficoltà con le abilità motorie sono collegate ad un tumore nel cervelletto.
  • Perdita della capacità di giudizio, tra cui la perdita di iniziativa, torpore e debolezza muscolare o paralisi, sono associate a un tumore nel lobo frontale del cervello.
  • La perdita parziale o completa della vista è causata da un tumore nel lobo occipitale o nel lobo temporale del cervello.
  • Le difficoltà di parola, di udito, i problemi con la memoria o gli stati emotivi, come l’aggressività, sono dovute a un tumore posizionato nel lobo frontale e temporale del cervello.
  • Un’alterata percezione del tocco o della pressione, debolezza degli arti di un lato del corpo o la confusione tra destra e sinistra sono legate a un tumore nei lobi frontale o parietale.
  • L’incapacità di guardare verso l’alto può essere causata da un tumore della ghiandola pineale.
  • Difficoltà di deglutizione, debolezza facciale, intorpidimento o diplopia –visione doppia- sono sintomi di un tumore nel tronco cerebrale.
Purtroppo, spesso, la gestione dei sintomi con cure palliative è l’unica opzione terapeutica disponibile in caso di tumore cerebrale [4].

Tumore al colon: i sintomi

Il tumore al colon ha un esordio subdolo perché asintomatico. La diagnosi precoce è fondamentale per individuarlo prima che raggiunga dimensioni tali da renderlo pericoloso. Per questo, alcune Regioni, tra cui la Lombardia, prevedono screening di massa per tutti coloro che raggiungono i 50 anni, che iniziano con un semplice e gratuito esame delle feci. In caso di sospetto, il paziente viene poi invitato a sottoporsi a colonscopia.
I sintomi principali riguardano eventuali cambiamenti della fisiologia intestinale, tra cui episodi ripetuti di diarrea o il sopravvenire di stitichezza prolungata. Devono far insospettire anche piccoli ma visibili cambiamenti della consistenza e del colore delle feci.
La presenza di sanguinamento rettale o di sangue nelle feci, non devono allarmare ma devono indurre il paziente a un immediato controllo medico. A questo proposito, è bene sapere che si parla di ematochezia quando il sangue è rosso e ben distinguibile, melena quando il sangue è scuro e le feci assumono un colorito nerastro o molto scuro.
Altri sintomi, meno specifici sono i dolori addominali persistenti o improvvisi, come crampi, debolezza o affaticamento e perdita di peso inspiegabile [5].

Tumore ai polmoni: i sintomi

polmoni
Il tumore ai polmoni è una delle principali cause di morte in tutto il mondo, anche perché strettamente correlato al vizio del fumo. E’ uno dei più subdoli e, molto spesso, decorre asintomatico fintanto che la sua diffusione non lo rende incurabile.
Tuttavia, in alcuni casi, si presentano sintomi precoci che non devono essere mai sottovalutati perché, se presi per tempo, rendono il tumore curabile o, perlomeno, migliorano le aspettative di vita di chi ne è affetto. I sintomi specifici per il sospetto di neoplasia polmonare sono:
  • Raucedine e tosse persistente in assenza di problemi bronchiali.
  • Dolori toracici che si fanno più intensi in caso di sforzi respiratori, come il ridere.
  • Espettorato catarroso con presenza di sangue (color ruggine).
  • Estrema facilità alle infezioni bronchiali e/o polmonari con frequenti ricadute.
Il tumore ai polmoni metastatizza con facilità, i sintomi possono quindi interessare anche gli oragani interessati dalla progressione tumorale.
In alcuni casi, il tumore ai polmoni può causare sintomi specifici e particolari, dovuti al posizionamento o alla particolare tipologia dela neoplasia. Ad esempio:
  • Sindrome di Hornet:  se il tumore interessa la parte superiore dei polmoni (il cosidetto tumore di Pancoast) può danneggiare un nervo che passa dalla parte superiore del torace per raggiungere il collo. Ciò può causare forti dolenzie alla spalla e arrivare a influenzare i nervi oculari e del volto, provocando una sintomatologia mista, chiamata sindrome di Hornet.
  • Sindrome della vena cava superiore (SVC): la vena cava superiore è una grossa vena che trasporta il sangue dalla testa e dalle braccia al cuore. Passa accanto alla parte superiore del polmone destro, vicino ai linfonodi. Tumori in questo settore possono fare pressione sulla SVC, causando un reflusso di sangue nelle vene. Ciò può portare edema facciale, al collo, alle braccia e alla parte superiore del petto. Può anche causare mal di testa e vertigini. La sindrome può svilupparsi gradualmente nel tempo ma, in alcuni casi,  può diventare pericolosa per la vita, e deve essere trattata precocemente.
  • Sindromi paraneoplastiche: alcuni tipi di tumori polmonari possono produrre sostanze simil ormonali che agiscono sugli organi di riferimento, pur in assenza di metastasi, dando luogo a sindromi paraneoplastiche come la SIADH, Sindrome da Inappropriata Secrezione di Ormone Antidiuretico. Si verifica quando il tumore produce una sostanza che simula l’ormone ADH, ormone antidiuretico, che inibisce la funzione diuretica renale. Un’altra sindrome paraneoplastica piuttosto importante è la sindrome di Cushing, nella quale le cellule tumorali del polmone possono produrre ACTH, un ormone che provoca la secrezione di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali. Questo può portare a patologie come obesità, ecchimosi, debolezza, sonnolenza e ritenzione di liquidi. La sindrome di Cushing può anche causare alta pressione sanguigna e favorire il diabete [6].

Tumore al seno: i sintomi

Il segnale più temuto di un possibile carcinoma mammario è la presenza di un nodulo in una parte del seno.
A volte apprezzabile alla palpazione, altre volte individuabile solo da una mammografia, il nodulo è persistente, non cambia dimensione o consistenza con il ciclo mestruale ed è fisso, vale a dire non può essere spostato. Ha una consistenza dura e, alla palpazione, si percepisce immediatamente come diverso ed estraneo al resto del tessuto mammario.
In caso di presenza di uno o più noduli mammari, l’esame va esteso all’ascella, dove ci sono i linfonodi. Un linfonodo ingrossato, di dimensioni tali da essere apprezzabile al tatto, anche se di consistenza diversa da quella del nodulo mammario, potrebbe indicare che il tumore è in fase di progressione verso i tessuti esterni al luogo di origine.
Un tumore al seno può avere anche altri segnali rivelatori.
Tra i più comuni vi è la cosidetta pelle a buccia d’arancia, un raggrinzimento della pelle nella zona della lesione tumorale e sintomi simili a quelli visibili in caso di infezione infiammatoria: edema, arrossamenti, sensazione di calore.
In ultimo, per particolari tipi di tumori, possono esserci secrezioni spontanee, anche emorragiche, dai capezzoli, è il caso della malattia di Paget, dovuta ad un particolare tipo di tumore, molto aggressivo. Se il tumore al seno non è stato diagnosticato in fase iniziale, può rapidamente diffondersi nell’organismo, in questo caso ai sintomi specifici si aggiungerà la sintomatologia tipica delle patologie di interesse oncologico come il dolore alle ossa, la perdita di peso, la stanchezza persistente, i versamenti pleurici, la febbre, la tosse, il mal di testa e la diplopia [7].

Tumore alla prostata: i sintomi

Anche il tumore alla prostata è di quelli particolarmente subdoli, perché di solito origina nella parte esterna della prostata e non da segnali fintanto che non è cresciuto abbastanza da premere sull’uretra, il canale attraverso il quale viene espulsa l’urina. La prostata, inoltre, tende a ingrossarsi con l’avanzare dell’età, una condizione patologica classificata in medicina come ipertrofia prostatica benigna, che si esprime con sintomi simili a quelli del tumore.
I sintomi di queste due patologie, pur molto diverse tra loro, sono simili perché entrambe hanno lo stesso effetto: la compressione dell’uretra.
Come conseguenza, chi ne è affetto sentirà lo stimolo della minzione più spesso del normale e avrà la sensazione di non essere riuscito a svuotare del tutto la vescica e, più raramente, sentirà dolore durante la minzione o noterà la presenza di sangue nelle urine (ematuria).
Mentre questi sintomi sono molto spesso associati a una condizione non cancerosa, come l’ipertrofia benigna, un sintomo più specifico di una possibile presenza di lesione tumorale è il dolore. Un dolore diffuso nell’area pelvica potrebbe essere sintomo di un tumore esteso e in fase di progressione.
Per eliminare ogni sospetto, se avete superato la cinquantina e accusate alcuni dei sintomi descritti, un esame rettale unito a un test per ricerca dell’antigene specifico PSA, che si ottiene mediante un normale esame del sangue, potranno togliere ogni preoccupazione [8].

Tumore della cervice uterina: i sintomi

utero
Il tumore del collo dell’utero, o tumore cervicale, ha una sintomatologia molto facilmente riconoscibile: il sanguinamento vaginale al di fuori del ciclo mestruale.
Naturalmente, come in molti altri casi, questo sintomo appartiene alla categoria della sintomatologia generale ed avere dei sanguinamenti tra un ciclo e quello successivo, o in menopausa oppure dopo un rapporto sessuale, molto spesso non è segno della presenza di un tumore ma di altre e più benevole patologie.
Tuttavia, anche in questo caso, meglio non prendere sottogamba il segnale ed effettuare gli appositi controlli. Un pap test e una visita ginecologica potrebbero essere sufficienti a escludere il rischio e indirizzare favorevolmente la diagnosi [9].
Fonti
[2] 15 Cancer Symptoms Women Shouldn’t Ignore http://www.webmd.com/cancer/features/15-cancer-symptoms-women-ignore
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