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mercoledì 23 aprile 2014

I sintomi dell'artrosi cervicale e quali terapie sono più efficaci



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L'artrosi cervicale è un comune disturbo doloroso provocato dal deterioramento dei dischi intervertebrali della zona cervicale. Vediamo i sintomi e le cure

Artrosi-cervicale-sintomi.jpgIndividuare i primi sintomi dell’artrosi cervicale non è difficile, inoltre si tratta di un disturbotalmente comune che vi basterà citare il problema per essere inondati da consigli e informazioni da parte di amici e parenti più o meno giovani.
Il fattore età in questo caso non è determinante. A torto si tende ad includere la spondilosi cervicale (questo il nome corretto della patologia) tra i malanni dell’età, ma più corretto sarebbe considerarlo piuttosto una conseguenza di un errato stile di vita. 
L’artrosi cervicale è una sindrome degenerativa dolorosa provocata da usura. In pratica idischi intervertebrali delle vertebre cervicali (nuca e collo) si deteriorano anzitempo provocando una infiammazione delle articolazioni con dolori che si irradiano fino alle spalle e malesseri associati tra cui irrigidimento muscolare, nausea e mal di testa. Ma vediamo la lista completa dei sintomi dolorosi:
  • Collo rigido, difficoltà a ruotare la testa
  • Collo dolorante
  • Quando si ruota il collo o si abbassa la testa si percepisce chiaramente uno “schiocco” secco
  • Sensazione di avere sabbiolina tra le vertebre
  • Indolenzimento delle spalle e della schiena, fatica a rimenere in piedi a lungo
  • Cefalea
  • Nausea e giramenti di testa, soprattutto al mattino
  • Acufeni (ronzio alle orecchie)
Quali sono le cause della spondilosi cervicale? Svariate, si va dai difetti posturali come l’assumere sempre la stessa rigida posizione (ad esempio seduti davanti ad una scrivania con schiena e collo rigidi o piegati in posizioni innaturali), agli sforzi eccessivi;  dai traumi cervicalida incidente (il tipico “colpo di frusta” da tamponamento in auto), fino alle deviazioni della colonna vertebrale come la scoliosi o la cifosi.
Come intervenire per ridurre almeno il sintomo doloroso? Purtroppo dall’artrosi cervicale non si guarisce, perché il processo che porta al consumo dei dischi intervertebrali è progressivo, ma si può almeno rallentare e trovare sollievo dai sintomi più invalidanti. 
La prima cura è modificare le cattive abitudini. Se si è costretti a rimanere a lungo in piedi o seduti, bisogna imparare a mantenere la posizione più adatta per non affaticare la zona cervicale, ma è soprattutto l’inattività fisica, unita a posture scorrette, che aggrava il problema. Ecco che si possono eseguire semplici esercizi per mantenere ben irrorata di sangue la zona del collo e le articolazioni, e per rilassare a riscaldare la muscolatura.

Bastano pochi minuti di semplici e lente rotazioni del collo, da una parte e dall’altra, eseguite ogni giorno, per trarne subito benefici. Durante la fase acuta dell’artrosi, però, meglio non sollecitare la parte ma rimanere a riposo e, se proprio il dolore si fa insopportabile, ricorrere a qualche blandoanalgesico da banco.
Altri rimedi naturali efficaci sono gli impacchi di calore, i massaggi e soprattutto le manovre “meccaniche” di riallineamento delle vertebre di schiena e collo eseguite da un bravo osteopata. Infine ifarmaci omeopatici consigliati in caso di spondilosi cervicale sono: Actaea racemosa alla 5 CH (5 granuli sublinguali ogni 4 ore), e Ferrum phosphorosum alla 5 CH (sempre 5 granuli ogni 4 ore). 
 Foto| via Pinterest     (Visita la nostra pagina - ► Medbunker - La verità ◄ - per ulteriori foto e notizie)

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Gli Italiani sono intossicati dall'alluminio (articolo di Susanna Berginc)


Pubblichiamo un articolo di Susanna Berginc sugli alti livelli di alluminio rilevati in quei soggetti che si sono sottoposti ad un mineralogramma: tra le fonti di intossicazione l'autrice dimentica (negligenza NON veniale) di citare le scie tossiche che sono un vero attacco alla salute, ignorato, però, dalla maggioranza delle persone. Anche i rimedi suggeriti per favorire l'eliminazione dell'alluminio dall'organismo, per quanto condivisibili e lodevoli, lasciano un po' il tempo che trovano. Fino a che punto gli alimenti biologici non sono contaminati e fino a quando, di questo passo, lo saranno meno dei cibi industriali?

Nota bene: si precisa che i suggerimenti di tale testo non sostituiscono in alcun modo e per nessun motivo i rimedi, le terapie e le indicazioni del proprio medico cui bisognerà rivolgersi, in caso di necessità.



Al giorno d’oggi l’80% delle persone che esegue un mineralogramma dei capelli, scopre di essere intossicato dall'alluminio. La percentuale è da brivido. Infatti l’alluminio oggi viene usato in grandissimi, enormi quantità sia negli alimenti sia nei farmaci sia nei cosmetici.

Lo troviamo nelle pentole di alluminio (maggiormente usate nelle mense e nei ristoranti), nelle lattine di bibite (anche una sola al giorno porta all’intossicazione), nei tetrapak del latte (anche di soia, di riso e di mandorle), nel mini-brik di succhi di frutta, nei tubetti di dentifricio (tranne quelli in plastica ovviamente), nelle carte argentate che contengono alimenti (burro, biscotti ed altro ancora), nei contenitori di medicinali (i blister), in molti antiacidi, negli antitraspiranti, in alcuni deodoranti, nel lievito chimico per dolci (che contiene anche il piombo...), nei cosmetici (rossetti, fard, matite etc.), nell'acqua "potabile" (è adoperato negli acquedotti per rimuovere le impurità), nella farina bianca (lo usano per raffinarla) e nei formaggi non biologici (è impiegato durante la loro lavorazione).

Diventa quindi importante cercare sempre di leggere le etichette di quello che si acquista: in fin dei conti un cosmetico, come pure un deodorante, non viene acquistato ogni giorno. In ogni caso, è bene sapere che esistono persone sensibili a tale metallo ed altre meno sensibili che inspiegabilmente non lo accumulano nell’organismo. E’ molto difficile determinare l’intossicazione di alluminio dall’esame del sangue, in quanto tende ad accumularsi per lo più nel cervello, nei polmoni, nella tiroide, nel fegato e nelle ossa.

Gli effetti da intossicazione sono i seguenti: disturbi nell’apprendimento, confusione, disorientamento, perdita della memoria, coliche intestinali, mal di testa, bruciori di stomaco e coliti, avversione per la carne, anemia, carie, ipoparatiroidismo, disfunzioni renali, disfunzioni del fegato, osteomalacia, aggravamento del morbo di Parkinson e chissà quanti altri sintomi che ancora non conosciamo. Il suo assorbimento dipende da alcuni fattori, quali i livelli di minerali e vitamine antagonisti, in particolar modo la vitamina C naturale.[...] Quindi, dopo aver rimosso le sorgenti di esposizione, potreste integrare la vostra dieta, cercando di privilegiare i nutrienti antagonisti, come la vitamina C.

Bisogna assicurarsi che la dieta sia ricca di fibre: per assumere fibra naturale, consumate frutta e verdura preferibilmente crudi (aglio, asparagi, banane, broccoli, cavoli, mele, melone, patate dolci, pompelmi, prugne secche, uvetta, vegetali a foglia verde e zucca sono i più ricchi di fibre), riso integrale biologico, pane integrale (attenzione: quello che si acquista nei panifici e che presenta le macchioline della crusca e viene venduto come integrale, è prodotto con farina bianca cui è aggiunta crusca trattata con pesticidi ed antimuffe, senza alcuna traccia del germe di grano; il vero pane integrale è di colore marroncino-bruciato uniforme), pasta integrale biologica, frutta secca in quantità. Bevete molte tisane di rosa canina biologica, ricchissima di vitamina C.

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Premio nobel per la medicina denuncia il ruolo di alcune "prestigiose" riviste scientifiche che a suo dire "danneggiano la scienza"



A corredamento degli ultimi due articoli sulle menzogne della medicina ufficiale


Consiglio la lettura degli articoli di Enzo Pennetta



Del primo articolo riporto le seguenti righe

Le principali riviste scientifiche distorcono il processo scientifico e rappresentano una «tirannia» che va spezzata.

Questo il giudizio del premio Nobel per la medicina 2013.

La denuncia è grave, a maggior ragione perché è la cosa che ha pensato di dire Randy Schekman alGuardian il giorno stesso in cui ha ricevuto il premioNobel e quindi non solo nel momento più importante per la carriera di un ricercatore, ma anche nel momento di massima visibilità. Ma non basta, la dichiarazione di Schekman era stata preceduta di un paio di giorni da quella di un altro autorevolissimo scienziato, Peter Higgs, notissimo teorizzatore del bosone di Higgs, che sempre alGurdian aveva denunciato il sistema delle pubblicazioni scientifiche.
Ma se la dichiarazione di Schekman è clamorosa, altrettanto clamoroso è il silenzio con il quale è stata inghiottita dalle testate che si occupano di divulgazione scientifica, alcuni quotidiani le hanno almeno dedicato il “minimo sindacale” come Il Corriere della SeraSchekman: «Le principali riviste scientifiche danneggiano la scienza»” (poco più che un trafiletto) el’Unità “Il Nobel Shekman: “Boicottiamo Science e Nature”“, altri hanno però vistosamente dimenticato di pubblicarla. Ma ancor più vistosa è la “dimenticanza” da parte di soggetti che fanno della divulgazione scientifica il loro argomento centrale, non una parola sull’autorevole denuncia da parte delle solite testate come Le Scienze,Oggiscienza, Query, Pikaia e perfino Focuse Ocasapiens, in genere così attente a difendere la buona scienza scegliendosi però bersagli comodi e banali come i creazionisti della Terra giovane o qualche stravagante di turno.
Il secondo riporta notizie da fonti più che mai ufficiali (come il British Medical Journal) che confermano come le personalità istituzionali del mondo medico che erano legate alle multinazionali del farmaco hanno dato previsioni molto ma molto più allarmistiche sul virus H1N1 (influenza suina) che nel i medici indipendenti. Ma noi in fondo lo sapevamo già, avevamotradotto alcuni quotidiani esteri. Adesso anche  il Corriere della Sera (seppure con un po' di ritardo) si accoda alla denuncia.

Nessuno dei vari responsbaili e corresponsabili di questa truffa miliardaria è mai stato perseguito, con buona pace chi osa ancora dire che "le cospirazioni su scala globale non esistono".
Fonte: http://scienzamarcia.blogspot.it/ (Visita la nostra pagina - ► Medic Bunker La Verità◄ - per ulteriori foto e notizie)

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sabato 19 aprile 2014

ITALIA: CATASTROFE NUCLEARE INSABBIATA DALLO STATO E POPOLAZIONE PREDA DEL CANCRO



17.4.14



CENTRALE NUCLEARE DEL GARIGLIANO


di Gianni Lannes

Quasi nessuno immagina che nel Golfo di Gaeta siano stati scaricati dalla centrale nucleare del Garigliano addirittura radionuclidi artificiali come il Plutonio 239, il Cesio 137 e il Cobalto 60. Le prove dell’ecatombe sono racchiuse in alcuni studi scientifici, come la ricerca di A. Brondi, O. Ferretti, e C. Papucci dal titolo “Influenza dei Fattori Geomorfologici sulla distribuzione dei Radionuclidi. Un esempio: dal M. Circeo al Volturno” (Atti del Convegno italo-francese di radioprotezione. Firenze, 30 Maggio - 1 Giugno 1983), e quella di R. Delfanti e C. Papucci“Distribuzione del 239 Pu, 240Pu e del 137Cs nei sedimenti del Golfo di Gaeta: osservazioni sui meccanismi di accumulo e sulle velocità di sedimentazione”(ENEA – Pas). Sull’aumento della radioattività nei sedimenti marini del golfo di Gaeta ha scritto il 4 agosto 1984 anchel’Istituto Superiore di Sanità, ma senza adottare alcun provvedimento per tutelare l’ignara popolazione: 

«Per una serie di ragioni descritte in notevole dettaglio nella letteratura tecnica, si sono prodotti fenomeni di accumulo del Cobalto e del Cesio, scaricati nel fiume Garigliano, all’interno del golfo di Gaeta. Ciò è indubbiamente legato all’insediamento della centrale».




Nel primo documento ritroviamo la citazione relativa all’inquinamento da Cesio 137, «le attività del Cesio137, nei primi due centimetri dei fondali antistanti il golfo di Gaeta, nelle aree di maggiore concentrazione, corrispondono a 7millicurie/kmq (259MBq/kmq)»

Nel secondo rapporto si commenta l’inquinamento da plutonio: «Nella figura allegata sono riportati gli inventari del 239, 240 Pu nei sedimenti, che decrescono all’aumentare della batimetrica (…). Inventari particolarmente elevati (da 2 a 4 volte le deposizioni da fallout, pari a 81 Bq/mq a queste latitudini), sono stati rilevati nell’area fra le batimetriche di 30 e 50m».


Prima o poi bisognerà farci i conti seriamente con questo disastro in atto, provocato dall'Enel e tollerato dai governi italiani. Bentornati alla centrale nucleare del Garigliano in riva al Tirreno. Un impianto di proprietà, appunto dell’Enel, posizionato fra Napoli e Roma, e non ancora bonificato, 36 anni dopo la disattivazione del reattore. Tranquilli, i danni ambientali e sanitari sono andati già in onda, provocando malattie, malformazioni, mutazioni genetiche e morte. Alcuni studi scientifici del Cnen e dell’Enea hanno certificato un inquinamento radioattivo già a partire dagli anni ’70, vale a dire 16 anni prima del disastro di Chernobyl, con cui gli scienziati italidioti di regime giustificano tutto, ma proprio tutte le nefandezze statali. 

Ecco cosa attestano gli atti di un convegno italo-francese datato 1983, sotto l’egida dell’Enea:

«Dal maggio 1980 al giugno 1982 sono state condotte quattro campagne radioecologiche nell’area antistante la foce del fiume Garigliano, sul quale a circa 10 km dalla foce è situata una centrale elettronucleare da 160 MWe, in esercizio dal 1964 al 1978… Sono stati prelevati 160 campioni di sedimenti superficiali, benthos, pesci e cefalopodi, alghe, macrofite fluviali e fanerogame marine… I radionuclidi artificiali gammaemettitori sistematicamente rilevabili nell’ambiente marino sono il Cesio 137 e il Cobalto 60… scarichi dovuti all’esercizio dell’impianto nucleare… Nell’ambiente marino considerato la radioattività ambientale artificiale direttamente correlabile all’esercizio dell’impianto elettronucleare è distribuita su un’area marina di almeno 1.700 chilometri quadrati…».

Vale a dire, se la geografia non è una mera opinione, dal promontorio del Circeo all’Isola di Ischia.


Mezzo secolo di inquinamento ancora in atto che danni ha provocato all’ecosistema marino, al territorio, alla numerosa popolazione locale, e a chi ha soggiornato in loco ignaro dei pericoli? Dunque crimini forse ben peggiori - se così si può dire - di quelli commessi dalla camorra in affari con apparati segreti dello Stato.






In una ricerca effettuata per la Cee di Delfanti e  Papucci (“Il comportamento dei transuranici nell’ambiente marino costiero”) viene tracciata una mappa della contaminazione da plutonio nel golfo di Gaeta da 2 a 4 volte la deposizione da fall-out.  Il plutonio non esiste in natura: è una sostanza altamente tossica dal punto di vista chimico, è pericolosamente radiotossica e di elevata rilevanza strategico-militare. La radioattività del plutonio si dimezza dopo 24 mila anni ed esso rimane pericoloso per oltre 400 mila anni. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità. “0,25 milionesimi di grammo sono il massimo carico ammissibile di plutonio in tutta la vita per un lavoratore professionalmente esposto”. Bastano infatti pochi microgrammi di plutonio immersi nel condizionamento di un grattacielo per condannare alla morte rapida tutti coloro che si trovano al suo interno».



mappa tratta da: R. Delfanti, C. Papucci, Distribuzione di 239pu, 240pu e 137cs nei sedimenti del golfo di Gaeta: Osservazioni sui meccanismi di accumulo e sulle velocità di Sedimentazione



 Quale limite se non di natura biologica? Gianni Mattioli, docente di Fisica alla Sapienza non ha dubbi: 

«Il danno sanitario da radiazioni è un danno senza soglia. Dosi anche infinitesimali di radioattività innescano processi di mutagenesi e patologie tumorali tant’è che la definizione di dose massima ammissibile fornita dalla Commissione internazionale per la radioprotezione, invece di essere “quella particolare dose al di sotto della quale non esiste rischio”, è invece quella dose cui sono associati effetti somatici, tumori e leucemie, che si considerano accettabili a fronte dei benefici economici associati a tali attività o radiazioni». 


La biologa marina Rachel Carson ha così argomentato nel saggio IL MARE INTORNO A NOI: 

«La concentrazione e la distribuzione di radioisotopi ad opera degli organismi marini può forse avere un’importanza ancora maggiore dal punto di vista del rischio umano (…) gli elementi radioattivi depositati nel mare non sono più recuperabili. Gli errori che vengono compiuti ora sono compiuti per sempre».


Riferimenti:



Y. Hatsukawa, Shinohara, N; Hata, K. et al., Thermal neutron cross section and resonance integral of the reaction of135Cs(n,γ)136Cs: Fundamental data for the transmutation of nuclear waste in Journal of Radioanalytical and Nuclear Chemistry, vol. 239, n. 3, 1999, pp. 455–458. DOI:10.1007/BF02349050.
 Shigeo Ohki, Takaki, Naoyuki, Transmutation of Cesium-135 With Fast Reactors in Proc. of The Seventh Information Exchange Meeting on Actinide and Fission Product Partitioning & Transmutation, Cheju, Korea, 2002.

Dennis Normile, "Cooling a Hot Zone," Science, 339 (1 March 2013) pp. 1028-1029.

 G. Audi, A. H. Wapstra, C. Thibault, J. Blachot and O. Bersillon, The NUBASE evaluation of nuclear and decay properties in Nuclear Physics A, vol. 729, 2003, pp. 3–128. Bibcode:2003NuPhA.729....3A, DOI:10.1016/j.nuclphysa.2003.11.001.

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M. E. Wieser, Atomic weights of the elements 2005 (IUPAC Technical Report) in Pure and Applied Chemistry, vol. 78, n. 11, 2006, pp. 2051–2066. DOI:10.1351/pac200678112051.

G. Audi, A. H. Wapstra, C. Thibault, J. Blachot and O. Bersillon, The NUBASE evaluation of nuclear and decay properties in Nuclear Physics A, vol. 729, 2003, pp. 3–128. Bibcode:2003NuPhA.729....3A, DOI:10.1016/j.nuclphysa.2003.11.001.

 N. E. Holden, Table of the Isotopes in D. R. Lide (a cura di), CRC Handbook of Chemistry and Physics, 85th, CRC Press, 2004, Section 11. ISBN 978-0-8493-0485-9.

A. Brondi, O. Ferretti, C. Papucci:“Influenza dei fattori geomorfologici sulla distribuzione dei
radionuclidi. Un esempio: Dal M. Circeo al Volturno”. Atti convegno italo-francese. Firenze 30 Maggio-1
Giugno 1983.

Dipartimento di Epidemiologia del SSR del Lazio, ARPA Lazio et altri: “Valutazione Epidemiologica
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S. Buso, F. Panozzo, I. Sperduti, P. Giorgi Rossi, P. Pezzotti, L. Buzzoni, L. Macci, C. Curatella, E.
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Alfredo Petteruti: “La Mostruosità Nucleare. Indagine sulla Centrale del Garigliano”. La Poligrafica -
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Carlo Marcantonio Tibaldi: “L’Inquinamento da Radionuclidi nelle Acqua del Lazio Meridionale”.
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A. Petraglia, C. Sabbarese, F. Terrasi, L. Visciano: “L’Indagine Ambientale Straordinaria del 2002”
Prima Campagna straordinaria 2002, Convenzione DSA-SUN e SOGIN.

F. Terrasi, C. Sabbarese, A. D’Onofrio, A. Petraglia, M. De Cesare, F. Quinto: “Seconda Campagna
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Campagna straordinaria 2008 – 2009 Convenzione DSA-SUN e SOGIN.

A. Bruschi, O. Lavarello, C. Papucci, G. Raso, M. Riccomini, S. Sgorbini, G. Zurlini: “Distribuzione dei
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B. Anselmi, O. Ferretti, C. Papucci: “Studio preliminare dei sedimenti della piattaforma costiera nella
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R. Delfanti, C. Papucci: “Distribuzione di 239Pu, 240Pu e 137Cs nei sedimenti del Golfo di Gaeta:
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Regolamento (Euratom) N. 2218/1989 Del Consiglio del 18 luglio 1989.

 C. Sabbarese, A.M. Esposito, L. Visciano, A. d’Onofrio C. Lubritto, F. Terrasi, V. Roca, S. Alfieri and
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Roberta Delfanti and Carlo Papucci.: “Mediterranean Sea”. ENEA-Marine Environment Research
Centre, La Spezia, Italy.

C. D. Jennings, R. Delfanti and C. Papucci.: “The Distribution and Inventory of Fallout Plutonium in
Sediments of the Ligurian Sea near  (Visita la nostra pagina - ► Medic Bunker La Verità◄ - per ulteriori foto e notizie)

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AUTISMO: Il Dogma Genetico Infranto dal NYT. Rivoluzione Sulle Cause.

   RIVOLUZIONE SULLE CAUSE DELL'AUTISMO:  IL NYT INFRANGE IL DOGMA GENETICO 24/11/2025 // Analisi Investigativa a cura di Salvatore Call...