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giovedì 26 febbraio 2015

Salute e corruzione: gli affari "sporchi" dell’industria farmaceutica

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Un mercato immenso, soprattutto negli Stati Uniti. Così il ricco settore della vendita di farmaci rischia di essere inquinato da interessi, che rasentano il comportamento mafioso. In un articolo sul Daily Beast, Daniela Drake tratteggia un quadro inquietante di pressioni e di corruzione nel mondo di Big Pharma, la sigla che si riferisce ai colossi dei farmaci nel mondo.
Il primo passo è quello di ‘manipolare’ i risultati delle ricerche per favorire l’immissione sul mercato di un determinato farmaco. In sostanza viene creata la domanda a un medicinale, influenzando l’esito dello studio. Peter Gotzsche, direttore del Nordic Cochrane Center di Copenhagen, ha usato parole durissime: «L’industria farmaceutica segue, negli Stati Uniti, gli stessi criteri della criminalità».
Redigendo delle nuove linee guida, per esempio sul colesterolo, è possibile spostare oltre 1,5 milioni di dollari per l’acquisto di farmaci che tendono a favorire un livello più basso della proteina. Tuttavia, chi indica quelle linee guida può essere messo a ‘libro paga’ di una società.

Corruzione da farmaci

La filiera su cui intervengono i big dei farmaci è davvero lunga. «Acquista prima i professori, poi capi di dipartimenti, a seguire altri medici importanti e così via fino a corrompere i medici in formazione». Parole molto pesanti che sono state confermate da alcune notizie riportate dalla stampa.
La diffusione di alcune mail aziendali ha rivelato che una società ha cercato di «neutralizzare» le critiche a un medicinale, arrivando a «gettare discredito» sugli autori dei rilievi mossi. Una strategia che a volte finisce per essere criminale. «I farmaci da prescrizione sono la terza causa di morte dopo le malattie cardiache e il cancro», annota Gotzsche.

I numeri di Big Pharma

Tuttavia, queste storture non devono portare all’estremismo del “rifiuto” dei farmaci: la richiesta deve essere quella di una maggiore trasparenza, perché il settore non riguarda solo l’economia ma anche la salute.
Proprio la salute, dunque, rappresenta un grosso affare: negli Stati Uniti, il 70% della popolazione assume dei farmaci dietro prescrizione medica. Eppure il quadro generale è tra i peggiori nei Paesi industrializzati.
Gli investimenti pubblicitari rivelano comunque l’imponenza del business: le aziende, in complesso, spendono 3 miliardi di dollari solo per gli spot televisivi. E un tale sforzo economico viene fatto solo in cambio di un ritorno.

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Le cinque azioni che fanno lavorare meglio il cervello


Di Giovanni Fez

Si è soliti pensare che il cervello sia “cablato” e che, a differenza degli altri organi, non posso auto-ripararsi o ripristinare funzioni perdute una volta subìto un danno o una malattia. Ora sappiamo invece che il cervello è neuroplastico, che l’attività e l’esperienza mentale possono essere usate per modificare la strutture delle connessioni che il cervello contiene. Questi principi innovativi vengono usati per migliorare in maniera evidentissima, a volte anche per curare, disturbi cerebrali prima ritenuti irreversibili. E se ne può fare tesoro anche nella vita di ogni giorno per migliorare la salute del nostro cervello e le sue performance. Ecco cinque cose da provare, tratte dal libro di Norman Doidge.

Risultati immagini per il cervello infinito

Camminare tre chilometri al giorno
L’esercizio fisico regolare, come camminare, ha dimostrato di essere un fattore chiave nella riduzione del rischio di demenza, fino al 60%. Una delle ragioni potrebbe essere legata al fatto che quando gli animali compiono lunghi tragitti solitamente esplorano e scoprono territorio inesplorati dove vivere. Il cervello, anticipando il fatto che l’animale deve imparare parecchio sul nuovo territorio, rilascia fattori di crescita che agiscono come “fertilizzanti” che favoriscono la crescita del cervello, permettendogli di costruire più facilmente connessioni tra le cellule. La camminata prolungata ha lo stesso effetto su di noi, mette il nostro cervello in uno stato neuroplastico. Non è necessario compiere esercizio fisico brutale, basta camminare per tre chilometri o percorrere 15 chilometri in bicicletta per contribuire ad abbassare il rischio di demenza.

Imparare un nuovo ballo (o lingua o strumento musicale)
Invecchiando, e soprattutto quando entriamo nella mezza età, non sfruttiamo più il nostro cervello come quando eravamo a scuola. La maggior parte delle persone di mezza età utilizzano competenze già acquisite. Per mantenere giovane il cervello occorre puntare sulle novità e sull’esercizio: imparare qualcosa si difficile come una nuova lingua o un nuovo ballo o imparare a suonare uno strumento musicale. Queste attività coinvolgono una parte del cervello chiamata nucleo basale, responsabile del mantenimento dell’attenzione e del consolidamento delle nuove connessioni nel cervello quando impariamo. Sarebbe consigliabile praticare un’ora al giorno o di più con un alto indice di attenzione.

Fare esercizio cerebrale con rigore
Mano a mano che invecchiamo, il nostro cervello diventa più “caotico”, non siamo più così bravi a registrare nuove informazioni con chiarezza, segnali forti e diventa più difficoltoso trattenere le informazioni che vengono registrate in questo modo. Ci sono però esercizi cerebrali molto rigorosi, ideati dal pioniere della neuroplasticità Michael Merzenich, pensati per allenare specificatamente aree del cervello che processano suoni e immagini. Uno studio dei National Institutes of Health ha dimostrato che gli effetti di questi esercizi durano 10 anni e che chi li praticava utilizzava meglio il cervello nel suo quotidiano. Si tratta di esercizi molto diversi rispetto a quelli che si possono fare al computer o trovare sui giornali; richiedono una intensa concentrazione. Un esempio: ascoltare combinazioni di consonanti e vocali che possono essere facilmente confuse pronunciate a una velocità molto alta. Aiuta ad affinare le abilità uditive del cervello, a registrar informazioni, chiarire i segnali. Questi esercizi vengono chiamati Brain HQ .

Fare attenzione alla propria voce
Avrete notato che a volte siete catturati dall’ascolto di una voce che legge, oppure al contrario ascoltate parlare un bravissimo insegnante la cui voce però non riesce a far rimanere desta la vostra attenzione. Ciò che fa la differenza è la frequenza vocale e la capacità della persona di parlare in modo da riuscire ad ascoltare le differenze sottili nella propria voce. Chi ha una voce migliore è perché sa ascoltare meglio, non per le sue corde vocali. Se ascoltate con molta attenzione cosa state dicendo mentre parlate, solo il suono non il contenuto, non annoierete gli altri.

Date al corpo il riposo di cui ha bisogno
Uno studio recente dell’università Americana di Rochester  ha dimostrato che, durante il sonno, le cellule cerebrali chiamate glia aprono canali speciali che permettono ai prodotti di scarto e alle tossine di essere eliminate, incluse le proteine che causano la demenza. Inoltre, mentre dormiamo si consolidano nuove connessioni tra neuroni e divengono più durature. Nelle moderne società occidentali si dorme sempre meno, ma questo è innaturale. La luce elettrica e i computer catturano a tal punto la nostra attenzione che non riusciamo più a cogliere i segnali del nostro corpo che ci dicono di dormire. Nel diciannovesimo secolo la media di sonno degli adulti era intorno alle nove ore. Nel Nord America è oggi intorno alle sette ore e stanno diminuendo. Le raccomandazioni variano, ma alcuni ricercatori sostengono che non si dovrebbe scendere sotto le 8 ore e mezzo.

Fonte:http://www.ilcambiamento.it/medicina/regole_migliorare_cervello.html (Visita la nostra pagina - ► Medic Bunker La Verità◄ - per ulteriori foto e notizie)

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domenica 15 febbraio 2015

"Una molecola disorienta il cancro" E sulle terapie si punta sugli antiacidi

È in grado - sono le conclusioni di uno studio pubblicato su Nature - di far ignorare ai geni del tumore il loro "manuale di istruzioni interne". Arginando così la diffusione della malattia. Ma sul fronte della ricerca non è tutto. In Italia sono partiti i primi due trial clinici per sostituire i chemioterapici con i farmaci per l'acidità  di stomaco

ROMA - La ricerca guarda al tumore e continua a cercare possibili alterazioni genetiche in grado di originare il cancro. E a pensare a farmaci che, individuando queste modificazioni, interrompano la malattia. L'ultima novità in questo campo arriva da Nature: un gruppo di studiosi americani ha creato in laboratorio una molecola che, riuscendo a far ignorare ai geni del cancro il loro 'manuale di istruzioni interne', blocca la proliferazione delle cellule cancerose. Ma non è tutto, sul fronte della ricerca farmacologica dall'Istituto superiore di sanità arriva una notizia: i farmaci antiacidità, gli inibitori della pompa protonica e persino il bicarbonato, potrebbero sostituire la chemioterapia.

La molecola "americana".
 E' la prima molecola che riesce a far ignorare ai geni del cancro il loro "manuale di istruzioni interne". Così sopprime il processo del tumore alle sue radici. Per adesso è stata creata in laboratorio ma, dai primi esperimenti, sembra funzionare. Il risultato pubblicato su Nature si deve a un gruppo di ricercatori americani del Dana-Farber Cancer Institute. "Essere abili a controllare l'attività dei geni del cancro - dice James Bradner, del Dana-Farber Cancer Institute - può avere un impatto elevatissimo per la lotta contro questa malattia. Se si riesce a spegnere i geni responsabili della crescita delle cellule cancerose queste cellule muoiono".

La ricerca è stata condotta su un tumore raro ma molto devastante che colpisce giovani e bambini chiamato carcinoma della linea mediana che può svilupparsi nel torace, collo, testa o lungo la colonna vertebrale.
Grazie a test eseguiti su topi è stato dimostrato che la molecola sintetizzata in laboratorio può controllare l'attività dei geni del cancro lavorando sull'apparato multistrato delle cellule, dove vi sono proteine che, leggendo il manuale di istruzioni dei geni, li attivano o li spengono. In altre parole, la molecola creata in laboratorio si è rivelata capace di bloccare l'attività dei geni "cattivi" agendo sull'apparato multistrato delle cellule. Qui, infatti, "abitano" delle proteine che, leggendo il manuale di istruzioni interne dei geni, possono attivare o spegnere i tumori.

Gli antiacidi al posto dei chemioterapici
? L'altra ricerca riguarda i farmaci antiacidità. Gli inibitori della pompa protonica generalmente adoperati per le ulcere gastriche potrebbero sostituire la chemioterapia. E' un nuovo filone a cui si stanno dedicando diversi scienziati, perché questi prodotti potrebbero essere efficaci, senza effetti collaterali e con costi molti più bassi. A fare il punto della situazione sono stati gli scienziati dell'Istituto superiore di sanità (Iss), in occasione del primo simposio dell'International society for proton dynamics in cancer (Ispdc).

Questa nuova terapia si basa su un approccio diverso da quello adoperato finora, perché parte dall'assunto che i tumori sono acidi. "L'acidità è un meccanismo che il cancro usa per isolarsi da tutto il resto, farmaci compresi - spiega Stefano Fais, presidente Ispdc e membro del dipartimento del farmaco dell'Iss -. Ma le cellule tumorali, per difendersi a loro volta da questo ambiente acido, fanno iperfunzionare le pompe protoniche che pompano protoni H+. Se si bloccano queste pompe, la cellula tumorale rimane disarmata di fronte all'acidità, e finisce per morire autodigerendosi".

Usando quindi degli antiacidi, anche generici, come gli inibitori della pompa protonica, generalmente adoperati per le ulcere gastriche si potrebbe curare il cancro. "A differenza dei chemioterapici - continua Fais - questi farmaci non hanno effetti collaterali e hanno dei costi molto più bassi. Basti pensare che quelli usati con la target therapy, che provocano tossicità e resistenza nel paziente, costano 50-60mila euro l'anno a malato. Con questa terapia invece il costo annuale sarebbe di circa 600 euro con il generico, e di 1200 con quelli di marca. Ma le industrie farmaceutiche al momento non sono molto interessate a questo tipo di approccio". Nonostante ciò, l'Iss è riuscito a far partire i primi due trial clinici del genere in Italia: uno a metà tra l'Istituto dei tumori di Milano e l'università di Siena per il melanoma su circa 30 pazienti, e l'altro all'università di Bologna per l'osteosarcoma su 80 pazienti.

"I risultati sono molto incoraggianti - prosegue Fais - perché questi farmaci, associati ai chemioterapici, hanno migliorato la risposta del paziente alla terapia, anche nei casi in cui non funzionava più, o di metastasi o recidive. Ma i dati devono essere confermati su un numero più ampio di pazienti e serve il supporto delle case farmaceutiche". Lo stesso di approccio è stato utilizzato anche presso la Fudan University di Shangai per il cancro al seno, mentre al Cancer Center di Tampa in Florida si sta sperimentando l'impiego del bicarbonato assunto per bocca. A Tokyo invece l'università di Edobashi sta studiando sui sarcomi una vecchia molecola, l'arancio di acridina, che si concentra negli organuli acidi della cellula e dopo uno stimolo luminoso ai raggi X si trasforma in un composto altamente tossico per le cellule tumorali. "Ma la vera svolta - conclude Fais - sarà se avremo l'approvazione per uno studio clinico in cui useremo solo con gli inibitori della pompa protonica, senza chemioterapici. Così dimostreremo la loro efficacia e la possibilità di usarli come alternativa alla chemioterapia". Tratto da repubblica.it

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Video Shock: ecco la sostanza più benefica per l’uomo, TENUTA NASCOSTA

Video Shock: ecco la sostanza più benefica per l’uomo, ma nessuno ci dice niente perché costa solo 50 centesimi e le Big Farma non ne possono trarre profitto!! Qual è la sostanza più benefica per l’uomo? Indizi: è un sale, è naturale, è economica, non venduta in farmacia né monopolizzata dalle multinazionali e può essere usata come: digestivo, antiacido, basificante, emolliente per bagni e pediluvi, decongestionante per le vie respiratorie,
anti prurito, anti irritazione per le punture di insetti… e le ultime ricerche confermano che ha una potente azione antitumorale. Qual è la sostanza? Guarda il video estratto dalla conferenza del dr. Enrico Fincati “Q Life, Liberi dal Sistema”, tenutasi a San Marino. l percorso “Q Life Liberi dal Sistema” offre una maggiore consapevolezza su molti temi di attualità (dal mercato dei farmaci al sistema monetario, dall’accesso alle fonti di energia rinnovabile all’auto­approvvigionamento al cibo) al fine di consapevolizzare ciascuno di noi e aiutarlo a diventare davvero indipendente sotto ogni aspetto: salute, energia, cibo e denaro.
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AUTISMO: Il Dogma Genetico Infranto dal NYT. Rivoluzione Sulle Cause.

   RIVOLUZIONE SULLE CAUSE DELL'AUTISMO:  IL NYT INFRANGE IL DOGMA GENETICO 24/11/2025 // Analisi Investigativa a cura di Salvatore Call...