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giovedì 12 marzo 2015

I bambini vaccinati rischiano di sviluppare fino al 500% di patologie in più rispetto ai non vaccinati

I bambini vaccinati rischiano di sviluppare fino al 500% di patologie in più rispetto ai non vaccinati

(NaturalNews) I sospetti sono stati confermati per coloro che diffidano nel vaccinare i loro figli. Un recente studio conferma le indagini indipendenti che mettono a confronto bambini non vaccinati a bambini vaccinati.
Tutti gli studi mostrano che i bambini vaccinati hanno da due a cinque volte in più malattie infantili e allergie rispetto ai soggetti non vaccinati.
Il recente studio ha coinvolto più di 17.000 bambini fino a 19 anni. Questo studio-indagine attualmente in corso è stato avviato dall’omeopata Andreas Bachmair.
Tuttavia, il rimando americano per lo studio Bachmair si può trovare sul sito web VaccineInjury.info che ha aggiunto un link per i genitori di bambini vaccinati al fine di partecipare allo studio. Finora questa indagine in corso ha ben oltre 11.000 partecipanti.
I risultati sono stati simili tra i diversi paesi. Naturalmente, nessuno di questi risultati è stato raccolto dal MSM (media tradizionali). Nessun finanziamento inoltre dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) o l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) o qualsiasi agenzia sanitario nazionale o internazionale (http://healthimpactnews.com).
Essi non osano confrontare la salute dei bambini non vaccinati a bambini vaccinati con obiettività poichè rischierebbero di perturbare la loro vaxmania (mania per la vaccinazione). Il punto di riferimento per tutti gli studi era per lo più sulle malattie infantili che si verificano con la maturazione del bambino.
Lesioni da vaccino drammatiche, debilitanti o letali non sono mai state al centro dell’attenzione dal momento che pochi di questi casi, il cinque per cento o meno, vengono segnalati al VAERS (Vaccine Adverse Injuries Reporting System) negli Stati Uniti per vari motivi, tra cui:
* E ‘un sistema complesso che richiede uno studio medico e, di conseguenza, tempo.
* La maggior parte dei genitori non sa dell’esistenza di questa associazione
* Solo le reazioni avverse che si verificano subito dopo le vaccinazioni vengono prese in considerazione
* Dal momento che la VAERS è un’associazione volontaria, la maggior parte dei medici non vuole auto incriminarsi con gli infortuni di vaccinazione e per questo motivo mantiene la propria posizione di negazione rispetto i pericoli del vaccino.
Di conseguenza, nemmeno le reazioni avverse più terribili vengono riconosciute ed i problemi a lungo termine negativi per la salute derivanti dai vaccini non vengono considerati rilevanti.
Diverse indagini riassunte
Le malattie infantili di solito poste in analisi agli intervistati dalle indagini indipendenti si occupano di asma, ricorrenti tonsillite, bronchite cronica, sinusite, allergie, eczema, infezioni dell’orecchio, diabete, disturbi del sonno, enuresi, dislessia, emicranie, iperattività, ADD, epilessia, depressione, lento sviluppo di linguaggio o abilità motorie.
Nel 1992, un gruppo neozelandese chiamato Immunization Awareness Society (IAS) ha intervistato 245 nuclei familiari per un totale di 495 bambini. I bambini sono stati divisi in 226 vaccinati e 269 non vaccinati. Ottantuno famiglie avevano sia bambini vaccinati che non.
Le differenze sono state drammatiche, i bambini non vaccinati mostrarono molta meno incidenza di malattie infantili comuni rispetto ai bambini vaccinati (http://www.vaccineinjury.info/images/stories/ias1992study.pdf).
Da un sondaggio diverso nell’Isola del Sud della Nuova Zelanda (città di Christchurch) tra i bambini nati durante o dopo il 1977, nessuno dei bambini non vaccinati aveva mai avuto episodi di asma mentre quasi il 25% dei bambini vaccinati sono stati curati per l’asma, intorno all’età di 10 anni. (http:// www.vaccineinjury.info/images/stories/ias1992study.pdf).
Molti dei commenti da parte dei genitori che hanno scelto di non vaccinare i propri figli (VaccineInjury.info) per l’indagine in corso Bachmair menzionano il pericolo effettivo rappresentato dalla vaccinazione e lo sviluppo naturale dell’immunità (http://www.vaccineinjury.info).
Il dottor Tetyana Obukhanych, un immunologo Phd, ha scritto un libro al riguardo: “Illusione vaccino” con il quale è andato contro il dogma e il background della sua formazione medica. Egli afferma che l’immunità a qualsiasi malattia vera non è conferita dai vaccini. L’esposizione alla malattia, che venga contratta o meno, è il vero vaccino. (http://www.vaccinationcouncil.org).
Può darsi che la più informale indagine in corso ora è di Tim O’Shea, DC, autore di “Vaccinazione non è Immunizzazione”. Egli ha semplicemente ricevuto riscontri da parenti non vaccinati e li ha confrontati con il grado di salute di amici, figli e famiglie di sua conoscenza che invece erano stati vaccinati. Questo e molto altro è disponibile sul suo sito (http://www.thedoctorwithin.com).
Fonti:
PF Louis for Naturalnews
Traduzione di Marta C. per Dionidream.wordpress.com (Visita la nostra pagina - ► Medic Bunker La Verità◄ - per ulteriori foto e notizie)

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I vaccini non servono a proteggerci,ma a farci ammalare,altrimenti come guadagnano?


vaccini uccidono

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DICHIARAZIONE SHOCK di Giorgio Tremante,i figli sterminati dai vaccini.Non ci vaccinano per proteggerci,ma per renderci vulnerabili,e le lobby guadagnano.
di Giorgio Tremante :
Per dimostrare quanto male possono fare le vaccinazioni, usate così indiscriminatamente sulle famiglie d’ogni parte del mondo, penso sia doveroso da parte mia narrare la mia vicenda, precisando però che purtroppo la mia storia non è da considerarsi un caso unico sporadico a se stante, ma è solo la punta di un iceberg che tenta di smascherare quella categoria di ‘scientismi’ che impongono ancora col terrore l’uso delle pratiche vaccinali. La tragedia che ha colpito la mia famiglia, si è abbattuta su tre dei miei quattro figli (Giorgio Tremante). Premetto che i tre miei figli, colpiti da reazione da vaccino, sono nati perfettamente sani e che le manifestazioni di una possibile malattia sono comparse solo dopo la prima vaccinazione antipolio Sabin. A Marco, il mio primogenito, sulla cartella clinica fu descritta la sintomatologia che presentò dopo l’antipolio Sabin. I disturbi manifestati (nistagmo oculare, tremori e difetti alla parola) erano stati messi in correlazione al Sabin dal pediatra, mentre altri medici avevano supposto diagnosi diverse quali tumore al cervello o encefalopatia degenerativa, mai confermate da alcun’analisi eseguita sul bambino. Morì nel 1971 all’età sei anni. Col secondo figlio, nato nel 1970, non ci furono problemi. Ma il dramma si ripresentò con la nascita, avvenuta nel 1976, di due gemelli monoovulari. Nonostante la mia ferrea opposizione ad una legge che mi imponeva una assurda e pericolosa obbligatorietà, senza nessun accertamento preventivo, vennero vaccinati e il giorno successivo iniziarono già ad affiorare i primi sintomi di qualche alterazione. Sottoposi le cartelle cliniche dei primi ricoveri subiti dai miei figli a varie Università: negli Stati Uniti, in Inghilterra e perfino in Russia, proprio in quest’ultimo paese s’ipotizzò una malattia su carenze immunitarie che avrebbe confermato la responsabilità specifica delle vaccinazioni. Nella mia città, Verona, fu posta la diagnosi di ‘leucodistrofia di tipo metacromatico’,  una malattia degenerativa del sistema nervoso, tale diagnosi non fu mai confermata dagli esami anche genetici ai quali ci sottoponemmo. Più tardi Andrea, uno dei due gemelli, si aggravò e venne ricoverato per disidratazione; nonostante la mia raccomandazione di non far uso di farmaci immunosopressori, in quanto il bimbo era un immunodepresso, fu usato del cortisone in vena ed in cinque ore la mia creatura morì. In seguito venni a sapere che lo stesso farmaco era stato somministrato anche al mio primo figlio prima del decesso. Neppure con l’autopsia riuscimmo ad avere elementi utili per salvare la vita al gemello rimasto, giacché ci fu negata la presenza di un medico legale di parte, per questo tale esame non poteva risultare attendibile alle nostre ricerche. Ad un mese dalla morte di Andrea, anche Alberto, il gemello rimasto, dovette essere ricoverato. Nonostante il parere dei medici fosse quello di lasciarlo morire, fu portato, su nostra richiesta, in rianimazione e interpellato un virologo di Napoli, che in precedenza aveva già esaminato il bambino, questi ci consigliò degli immunostimolanti. Sottoposto a terapia con ‘interferone’, il bimbo cominciò lentamente a migliorare. Dopo sei mesi di degenza il bimbo fu portato a casa senza lettera di dimissione. Qualche tempo dopo, richieste le cartelle cliniche, mi accorsi che erano difformi da quelle che fotocopiavo giornalmente durante il ricovero. Per questo presentai un esposto alla magistratura. In conseguenza a tale fatto fu emessa da un Giudice una comunicazione giudiziaria nei confronti del Direttore Sanitario dell’Ospedale in cui era stato ricoverato il bambino, estesa successivamente al primario della Pediatria per ‘Falso in atto pubblico’. Alla fine questo procedimento è stato archiviato. Molti altri ricoveri subì Alberto, sia nello stesso Ospedale di Verona che in altre rianimazioni: al Policlinico di Milano, a Merate in provincia di Como, a Melegnano, in provincia di Milano, e per ultimo fu trasferito d’ufficio da Melegnano al Policlinico di Verona. Durante tutti i vari ricoveri il mio compito era quello di far sì che venissero praticate terapie immunostimolanti che ci avevano dato i primi risultati positivi. Queste terapie ci venivano sempre consigliate dal professor Tarro di Napoli, che era stato allievo del Professor Sabin. Era sempre difficile se non impossibile far praticare questo tipo di terapia ad Alberto, poiché la classe medica compatta aveva sentenziato ormai che mio figlio dovesse morire. Ciò era sostenuto perché non fosse scoperta la responsabilità delle vaccinazioni usate su un soggetto, parzialmente immunodepresso. Nonostante del nostro caso si fosse interessato l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini, facendo pressione perché il Ministro della Sanità Renato Altissimo istituisse una Commissione Ministeriale, questa senza mai aver visto Alberto stese una relazione fasulla per nascondere la verità del danno subito dai vaccini. L’ultimo ricovero Alberto lo dovette subire al Policlinico di Verona dove, secondo il parere dei sanitari, mio figlio doveva morire a breve tempo. Cercai disperatamente di portarmi a casa il mio bambino, visto quale era il loro modo di pensare perché l’unica soluzione del problema per loro era l’epilogo nefasto di tutta la nostra vicenda. In quel frangente, perché non riuscissi nell’intento di far sopravvivere la mia creatura, addirittura mi fecero togliere la ‘patria potestà’ dal Giudice dei minori di Venezia, al quale mi rivolsi subito per fargli capire che stava commettendo un macroscopico errore. Riuscii a convincerlo e a farmi reintegrare nella potestà parentale, iniziando così fin dall’ormai lontano 1984 a gestirmi mio figlio a domicilio, creandomi una ‘sala di rianimazione’ dove in precedenza era sistemata la nostra stanza matrimoniale. Durante tutti i ricoveri mia moglie Franca ha sempre seguito Alberto, rimanendo con lui giorno e notte, al fine di proteggerlo da ogni sopruso che la classe medica cercava di porre in atto. Clicca su MI PIACE per seguirci su Facebook 
Molti altri soprusi dovemmo subire da parte della Sanità, anche quando Alberto non aveva più messo piede in un ospedale, polemiche di ogni tipo da parte delle Istituzioni sanitarie perché non si voleva ammettere che le vaccinazioni erano state la causa della sua malattia e della morte dei suoi fratelli.
Finalmente, nel 1995, facendo ricorso alla legge 210 del 1992, vidi riconosciuto dallo Stato il ‘nesso di causalità’ del danno patito sottoponendo i nostri figli alle vaccinazioni d’obbligo.
Durante tutti questi anni mi adoperai per fondare associazioni in Italia per aggregare persone come me che avessero patito danni dalle pratiche vaccinali; inoltre cercai di far passare una legge, che avevamo messo a punto con dei Parlamentari, per togliere l’obbligatorietà di queste pratiche; ma questo traguardo in Italia non è stato raggiunto, poiché, secondo me, la politica sanitaria che viene attuata è rimasta succube ancora del potere delle Multinazionali dei Farmaci. Tutto ciò sta dimostrando che, anche in questo settore, una certa pseudoscienza, con la prepotenza del suo scientismo, privo d’ogni scrupolo, calpesta continuamente, con azioni il più delle volte illecite, ogni diritto umano e civile. Essa impone il suo potere basato essenzialmente su interessi speculativi che fondano il loro progredire non su un’aperta e corretta informazione, ma piuttosto su una voluta e completa disinformazione fino ad arrivare anche all’occultismo di certe realtà e spaccia per prevenzione queste pratiche di profilassi che tutto possono, tranne che prevenire alcunché.
La nostra amara esperienza l’ho voluta descrivere in modo esteso pubblicando un libro dal titolo: ‘Maggiorenne e vaccinato o… diritto alla vita?’

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12 MOTIVI per NON VACCINARE BAMBINI



 12 MOTIVI per NON VACCINARE BAMBINI

Le 12 principali cause di pericolosità dei VACCINI PEDIATRICI
Qual è il pericolo e quali le alternative ai vaccini.
Disamina del Dott. Roberto Gava
laureato in Medicina all’Università di Padova,
specializzato in Cardiologia, Farmacologia Clinica 
e Tossicologia Medica.

Dopo dieci anni di lavoro in ambiente universitario (www.robertogava.it)
da una quindicina di anni sta cercando di studiare gli approcci medici non convenzionali.

I 12 punti sono tratti dal libro
"Le vaccinazioni pediatriche" del Dott. Roberto Gava
Fonte: http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__le_vaccinazioni_pediatriche.php?pn=4239
Tramite: http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=4661
Domande di NapoliTime alla Ministra Lorenzin 
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Zenzero potente antidolorifico senza gli effetti collaterali dell’ibuprofene e dell’aspirina

Molteplici sono le proprietà
terapeutiche dello zenzero, ne
abbiamo parlato largamente, ottimo
rimedio contro le nausee, antivirale,
digestivo, antiossidante, una radice
ricca di virtù. Oltre a ciò può
essere antidolorifico , ottenendo
effetti addirittura migliori rispetto
all’aspirina , l’ibuprofene e il
naprossene .
I ricercatori della University della Georgia
hanno svolto uno studio a riguardo che ha
coinvolto un gruppo di 74 studenti divisi in tre
gruppi. Il risultato di questo studio ha
evidenziato il potere antidolorifico dello
zenzero in misura superiore ad un
antidolorifico chimico. L’autore dello studio
Chris Black , PhD, professore di kinesiologia alla Georgia College e all’ Università di Stato ,
spiega che gli studi confermano che lo zenzero è un agente anti – infiammatorio , il quale blocca
lo stesso enzima che farmaci come l’aspirina , ibuprofene e naprossene bloccano, ma senza
dannosi effetti collaterali che potrebbero avere i farmaci allopatici.
I ricercatori hanno diviso un gruppo di 74 studenti in tre gruppi , e ha dato loro a uno zenzero
crudo , a un altro zenzero riscaldato , e a un altro placebo . I due gruppi che avevano utilizzato
zenzero, dopo un esercizio fisico hanno dimostrato un 25% in meno di dolore muscolare
rispetto al gruppo che aveva assunto il placebo.
Ecco un’ ennesima conferma dei poteri di questa radice, che può anche essere coltivata
facilmente in casa.

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AUTISMO: Il Dogma Genetico Infranto dal NYT. Rivoluzione Sulle Cause.

   RIVOLUZIONE SULLE CAUSE DELL'AUTISMO:  IL NYT INFRANGE IL DOGMA GENETICO 24/11/2025 // Analisi Investigativa a cura di Salvatore Call...