window.dataLayer = window.dataLayer || []; function gtag(){dataLayer.push(arguments);} gtag('js', new Date()); gtag('config', 'UA-162796588-1'); Vivere in modo biologicamente naturale.: Nuovi ticket, la sanità diventa (quasi) privata
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venerdì 4 novembre 2016

Nuovi ticket, la sanità diventa (quasi) privata

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Di Redazione ContropianoTSCP2_1

Mentre in televisione sorrideva fissa, come le hanno insegnato ai corsi di Publitalia-Forza Italia, la ministra della salute Beatrice Lorenzin – giustamente ridicolizzata per le campagne abortite sul Fertility Day – assicurava giuliva che "nella legge di stabilità ci saranno due miliardi in più per la sanità". A far intendere che, aumentando la spesa, avrebbe funzionato meglio o si sarebbe creato lo spazio per ridurre qualche ticket.
E' vero naturalmente il contrario: i ticket aumentano. Anzi, vengono introdotti anche per prestazioni che finora erano esenti dal pagamento di un balzello supplementare (per finaziare la sanità pubblica, infatti, paghiamo già le tasse).
Per saperlo, però, bisogna letteralmente scoprirlo spulciando pazientemente i documenti governativi (la relazione tecnica del ministero della Salute al decreto sui Lea). Solo così, infatti, qualcuno – in questo caso qualche funzionario non dormiente o non ancora "complicizzato" della Cgil – ha notato che sono stati decisi nuovi "Livelli essenziali di assistenza" (Lea). Si tratta della lista di cure e prestazioni garantite ai cittadini gratuitamente o con compartecipazione alla spesa. Basat spostare alcune voci dalla gratuità alla "compartecipazione" e il gioco è fatto. Interventi di piccola chirurgia finora gratuite, come l’intervento per la cataratta o per il tunnel carpale, oppure dall’ernia al dito a martello, dall’impianto e ricostruzione del cristallino fino a interventi di artroscopia ed artroplastica. Si tratta, in tutto, di 24 prestazioni che diventeranno a pagamento.
Le maggiori entrate previste non sono poi decisive: appena 60 milioni. Ci si dovrebbe quindi chiedere perché tanto zelo nello stilare una lista di "risparmi" dal risultato così impercettibile. Guardando meglio, però, si vede che si tratta quasi sempre di interventi per patologie tipiche di persone anziane. Dunque, più che al risparmio, si punta al rapido degrado delle condizioni di vita di questa fascia di età, favorendone la "riduzione delle aspettative di vita".
In effetti, così le cose acquistano un certo senso. Macabro. Fonte: contropiano.org
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