window.dataLayer = window.dataLayer || []; function gtag(){dataLayer.push(arguments);} gtag('js', new Date()); gtag('config', 'UA-162796588-1'); Vivere in modo biologicamente naturale.: Come capire e guarire i disturbi psicosomatici
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venerdì 30 dicembre 2016

Come capire e guarire i disturbi psicosomatici

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Per poter parlare di disturbo psicosomatico è bene escludere l’esistenza di cause organiche, quindi è sempre bene, in caso di malessere prolungato, consultare un medico e fare degli accertamenti. Qualora non emergessero cause certe o il malessere proseguisse nonostante i tentativi di cura tradizionale, occorre interrogarsi in modo onesto e profondo su quali possono essere eventuali situazioni della nostra vita che in qualche modo ci infastidiscono, ci fanno soffrire, ci fanno stare male al punto da cercare, attraverso la malattia, di evitarle.

Il caso clinico

Per analizzare in maniera più esaustiva l’argomento, farò riferimento ad un ipotetico paziente che qui chiamerò Anna. La storia di Anna ci fa comprendere come l’incapacità di accettare e di reagire a un disagio emotivo possa implodere sul suo organismo a tal punto da canalizzare seri disturbi psicosomatici.
Anna, tutte le mattine si sveglia con un forte mal di testa, la sera difficilmente si addormenta subito, anzi, prima di addormentarsi è un continuo torturarsi. Spesso ha problemi gastrointestinali, tali da invalidarle l’esistenza. Ma i suoi malesseri non finiscono qua, anche il prurito, la stanchezza, il mal di schiena sono suoi compagni di vita.
Per comprendere al meglio il suo quadro clinico le pongo diverse domande, come:
“Anna quando si acutizzano i disturbi intestinali?”
La paziente risponde: “Non saprei, sto sempre male, pensi che spesso evito di uscire con gli amici per evitare brutte figure”.
Allora le chiedo ancora: “Quindi non esci mai?”
Anna risponde: “Beh, a volte mi lascio convincere dagli amici ed esco”
Le chiedo: “E quando sei con gli amici come ti senti?”
Anna mi risponde: “Strano dottoressa, quando sono con loro non accuso nessun tipo di malessere”
Adesso, la domanda che pongo a voi, al fine di farvi riflettere, è: perché quando Anna è con gli amici non si ammala mai, invece quando è a casa o lavoro….. ne ha sempre una?

Benvenuta nel mondo delle malattie psicosomatiche

L’ inconscio di Anna comunica con lei in questo modo, anche (e soprattutto) quando non lo vuole ascoltare. Perché Anna per non ascoltarlo fa di tutto: accetta passivamente le discussioni dei genitori, del marito, si lascia condizionare dal parere degli altri, si lascia gestire…insomma è un vivere in balia degli altri, e di conseguenza uno stress continuo!
Una dose di stress è sana e necessaria per poter reagire adeguatamente alla vita, ma come in tutte le situazioni di eccesso, può crearsi un sovraccarico nocivo.
Se viviamo in condizioni di ansia protratta, (quel genere di sensazioni di affaticamento estremo, di incapacità a reagire, di stanchezza anche quando non abbiamo fatto quasi niente, di disagio diffuso che non ci lascia mai), il nostro corpo dovrà utilizzare energie in dosi massicce.
Questo può esporci a maggior rischio di ammalarci, sia per un deficit di difese immunitarie, sia per una tendenza difensiva della nostra psiche di utilizzare il corpo come mezzo di evitamento del disagio psicologico (la malattia psicosomatica).
E finchè Anna non ascolterà il suo inconscio, andrà sempre dai medici; vuoi per farsi prescrivere un elettrocardiogramma, vuoi per una visita gastrointestinale, dermatologica, ecc.

Come vincere il malessere inconscio che ci fa ammalare?

Non esiste una formula magica e unica per tutti… purtroppo! Naturalmente il primo passo è accettare di avere un disagio profondo che cerca di parlarci, che vuole essere accolto, ascoltato e coccolato, una situazione che chiede a gran forza di essere risolta, al punto da fermarci, farci stare male anche fisicamente.
Ci vuole un pizzico di coraggio ed una buona dose di stanca disperazione per prendere la decisione di guardarsi dentro ed iniziare il cambiamento.
Per quanta paura faccia il cambiamento, portatore di novità ed incertezze, sarà sicuramente migliore della situazione dolorosa, pesante ed opprimente che ci ha portato a stare male, anche se la viviamo come rassicurante e conosciuta.

Il significato psicologico di alcuni malesseri

Emicrania
Prova a pensare alla somiglianza tra le circonvoluzioni cerebrali e quelle dell’intestino tenue: le prime digeriscono il mondo immateriale, le seconde quello materiale. Il mal di testa denuncia un eccesso di attenzione agli aspetti della nostra vita che cerchiamo di razionalizzare e controllare a tutti i costi. L’emicrania attira l’attenzione verso l’interiorità, a questo scopo scatena dei sintomi tali da richiedere l’evitamento degli stimoli esterni (fastidio verso la luce, scintillio, dolore intenso) e costringe il corpo al riposo. E’ il chiaro messaggio della necessità di integrare nella propria vita degli aspetti piacevoli ed estatici, ridimensionando l’ansia da prestazione.
Tachicardia
Quando le emozioni sono inespresse, talvolta represse, cioè nascoste e non accettate, il cuore ne risente e può “farsi sentire” attraverso un ritmo irregolare. E’ la denuncia della tendenza a razionalizzare i sentimenti, come la rabbia e la frustrazione, oppure può indicare uno stato di allerta. Spesso la tachicardia anticipa l’attacco di panico.
Insonnia
Si tratta di un disturbo dello spirito, indica l’aver perso la capacità di entrare in contatto con la propria interiorità. E’ come se la persona non riuscisse più a concedersi la possibilità di “abbandonare il controllo”, poiché il sonno è una piccola morte (i bambini in particolare vivono il distacco in modo molto intenso) dalla quale si può riemergere a “nuova vita”, vigore e benessere.
Infiammazioni del canale respiratorio
Siamo nel regno supremo della comunicazione, dello scambio tra mondo interiore e ambiente esterno. Il conflitto interiore non si riesce ad esprimere apertamente, ma lo si camuffa, lo si cela dietro alla tosse, al muco, impedendo di fatto alle situazioni che si vivono come pericolose, o non affini a noi, entrino attraverso i condotti respiratori. In questo grande contenitore troviamo anche le allergie, che coinvolgono un numero sempre maggiore di persone e che simbolicamente sono molto interessanti.
Articolazioni
Le persone che soffrono di dolori articolari sono quasi sempre molto esigenti nei confronti di se stessi o della propria cerchia. A volte appaiono agli altri come molto flessibili, ma la loro docilità è dettata dalla paura e da una sensazione di impotenza di fronte a figure autoritarie. Sono presenti in queste persone sentimenti di collera e da un senso di rivolta, tenuti entrambi sotto silenzio, ma inevitabilmente espressi dal corpo per mezzo di questo particolare disagio.
Mal di schiena
Il nostro corpo, sotto l’effetto di una umiliazione, tende a “piegarsi” o meglio a “ripiegarsi” su noi stessi. La schiena ricurvata segue frequentemente profondi disagi affettivi: la sofferenza ci “piega” (fardelli troppo pesanti da portare).
Il ginocchio (condizione di inferiorità)
Il dolore può esprimere il grande disagio a vivere delle situazioni “umilianti”: rifiuto di sottomettersi.
Apparato respiratorio
Le vie respiratorie sono le vie di comunicazione (scambio tra l’ambiente interno e l’ambiente esterno), dove entra la vita, che verrà poi distribuita dal sangue in tutto l’organismo. Le malattie degli organi della respirazione traducono gli scambi con l’ambiente circostante per quel che riguarda il nostro bisogno di “aria”, spazio e autonomia. Ci possono segnalare un’assenza di gusto per la vita, la perdita di desiderio di continuare a vivere, o anche un senso di colpa devastante.
Laringite (infiammazione del canale respiratorio)
E’ un modo di soffocare la comunicazione quando dobbiamo parlare con qualcuno che è vissuto come l’autorità.
Gastrite
Collegata alla collera perché non ci sentiamo rispettati o apprezzati per quanto valiamo. Il nervosismo e i disagi emotivi sono spesso responsabili. Il famoso “bruciore allo stomaco” parla della presenza di un fuoco che brucia all’interno, ma che non si esprime mai sotto forma di rabbia e ribellione (rabbia inespressa).
Psoriasi (una spessa corazza per isolarsi dal mondo)
Vengono colpite, in genere, persone ipersensibili che hanno un gran bisogno dell’amore degli altri.
Candida e Herpes vaginale
Il bruciore dell’herpes richiama, a livello simbolico, il “fuoco” e al bisogno costante di purificazione. Per certi versi questa sintomatologia consente al soggetto di espiare certe esperienze peccaminose. Se invece l’herpes si associa anche alla Candida, il dualismo regola-trasgressione, santità-peccato viene rafforzato da un “imbianchimento” (fungo): manifestando tutto il suo “candore” come se si volesse mostrare la sua pulizia morale, a dispetto del comportamento particolarmente trasgressivo
Purtroppo abbiamo perso la capacità di ascoltarci, di accogliere ciò che ci accade come necessario, soprattutto se non lo comprendiamo o non corrisponde a ciò che crediamo sia valido per noi, e di fidarci di noi stessi.
E’ questa capacità che dovremmo recuperare per poter vivere davvero in armonia ed in una condizione di equilibrio psico-somatico.
Diceva Martin Luther King….”Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e i tuoi dolori”    da psicoadvisor.com/
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