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macrolibrarsi un circuito per lettori senza limiti

domenica 16 aprile 2017

Vaccinazione antimorbillo, il Comitato per la libertà di scelta scrive a Mentana: “L’epidemia è stata costruita ad arte dai media. Ecco i dati dell’Istituto Superiore di Sanità”

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12.4.2017 | 9.42 – “Fatemi capire, santoni, sciamani e profittatori politici del rifiuto dei vaccini: ma la storia dell’evoluzione scientifica non vi dice niente? No? E almeno la logica dei numeri? Se su mille casi di morbillo in tre mesi novecento sono di bambini non vaccinati, che dite, forse il vaccino a qualcosa serve? E allora dove sta il problema? Col vaccino cosa rischiano, il malocchio?” si è domandato Enrico Mentana alcuni giorni fa sulla sua pagina Facebook. Temi riproposti anche nel consueto editoriale nel Tg de La7 diretto dal noto giornalista.
Interventi che non sono passati inosservati neppure a Trieste dove da tempo è attivo il Comitato per la libertà di scelta. I responsabili hanno preso carta e penna e inviato a Mentana la lettera che trovate – integrale – qui di seguito. Sono tanti gli esempi snocciolati dal Comitato per mettere in dubbio le verità di chi è a favore dei vaccini, senza se e senza ma.
Egregio dott. Mentana,
abbiamo sempre seguito con interesse il Suo telegiornale ed apprezzato, in ogni occasione, la Sua libertà di pensiero. Per questo motivo siamo rimasti molto delusi dal Suo intervento in tema vaccinazione antimorbillo all’interno del Suo TG.
Spiace constatare come anche Lei sia caduto nel tranello mediatico che ormai da anni (forse da quando la Lorenzin ha sottoscritto questo impegno?? http://www.aifa.gov.it/content/italia-capofila-le-strategie-vaccinali-livello-mondiale ) mette letteralmente alla gogna i cittadini che hanno il torto di porsi delle domande sull’opportunità di un calendario vaccinale così intenso e così precoce ed hanno l’unica colpa di essersi informati approfonditamente prima di sottoporre il proprio figlio alla vaccinazione “alla cieca”.
Vogliamo mettere a Sua disposizione qualche dato che evidentemente Lei non conosce (o se conosce, tace, ma non vogliamo crederlo). Innanzitutto Le rammentiamo che il vaccino antimorbillo è un vaccino FACOLTATIVO, non obbligatorio, ed è pieno diritto di un genitore decidere di non farlo, come spesso peraltro gli viene consigliato dal pediatra. La stupirà, ma non tutti i medici sono allineati al pensiero unico, alcuni cercano ancora di lavorare con coscienza e di valutare CASO PER CASO l’opportunità delle vaccinazioni. Purtroppo il risultato è che vengono deferiti al proprio Ordine professionale e minacciati di radiazione, come sta accadendo al dott. Miedico e al dott. Gava, e Lei di certo nè è al corrente.
Per quanto riguarda poi la “costruita ad arte” epidemia di morbillo, qualche dato UFFICIALE, disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (sotto trova i link): a gennaio 2017 si sono registrati 238 casi di morbillo. Un picco di morbillo, ben più alto di quello attuale, si è registrato negli anni 2013 e 2014: ad esempio maggio
2013: 359 casi, giugno 2013: 382, gennaio 2014: 320 e così via. A gennaio 2014 la maggioranza dei casi si registrò in Piemonte, Regione che proprio nel 2014 registrò la maggior copertura vaccinale di tutta Italia (ben il 90%).
Anche un altro dato è interessante: allora come oggi la grande maggioranza di casi si registrò nella fascia di età 15-39 (per l’esattezza il 50% esatto dei casi nel 2014, il 56% nel 2017) che peraltro è anche la fascia di età in cui è più alta la possibilità di sviluppare complicanze: prendendo ad esempio gennaio 2017, si è registrato il 63 % di complicanze nella fascia 15-39 contro il 4,6% nella fascia 5-14 che è l’età in cui, più o meno, si prendeva il morbillo. L’impressione è che il vaccino abbia spostato in avanti, quando si è scoperti, il rischio di contrarre la malattia, con aumento del rischio di complicanze.
Molti autorevolissimi scienziati si sono espressi, inoltre, sull’opportunità di una vaccinazione di massa uguale per tutti. Uno tra tutti, che cito per la grande autorevolezza, è il Prof. Yehuda Schoenfeld, titolare della cattedra di immunologia all’Università di Tel Aviv, considerato il padre dell’immunologia, che viene accolto con tutti gli onori persino dalle nostre istituzioni, le stesse che però ignorano i suoi saggi consigli sulla “necessità imperativa di una personalizzazione del vaccino, per proteggere coloro i quali possono sviluppare una reazione avversa”.
Qui di seguito i suo studio sulla sindrome ASIA:
http://www.assis.it/wp-content/uploads/2014/12/ASIAita.pdf
e qui l’articolo sulla Lectio Magistralis tenuta da Schoenfeld presso l’Azienda Sanitaria di Reggio Emilia:
http://www.asmn.re.it/il-prof-yehuda-shoenfeld-ospite-al-santa-maria-nuova-per-una-lettura-sulle-malattieautoimmuni
Qui le conclusioni del suo lavoro: “i vaccini diferiscono sostanzialmente per il background genetico del singolo destinatario. Così, sarebbe meglio se il programma di vaccinazione fosse personalizzato[111]. Pertanto, è imperativo che la scienza si proponga di implementare strumenti quali genomica e proteomica, per consentire la previsione sulla popolazione di maggiore probabilità di essere non-responder o predisposti a sviluppare reazioni avverse ai vaccini.”
Nonostante l’enorme quantità di denaro investito nello studio dei vaccini, ci sono pochi studi osservazionali e praticamente nessuno studio clinico randomizzato che documentino l’effetto sulla mortalità di qualsiasi dei vaccini esistenti. Un recente documento ha mostrato un aumentato tasso di ospedalizzazione con l’aumento del numero di dosi di vaccino e un rapporto di tasso di mortalità per 5-8 dosi di vaccino contro 1-4 dosi di 1.5, che indica un aumento statisticamente significativo di decessi associati con alte dosi di vaccino. Poiché i vaccini sono somministrati a milioni di bambini ogni anno, è imperativo che le autorità per la salute abbiano dati scientifci da studi di tossicità sinergica su tutte le combinazioni di vaccini che gli infanti potrebbero ricevere al fne
di migliorare la sicurezza del vaccino [194].
Di esempi potremmo farne all’infinito.
Alla luce di quanto sopra, i genitori che legittimamente chiedono di poter sottoporre i propri figli alla vaccinazione IN PIENA SICUREZZA ED IN MODO PERSONALIZZATO – possibilità che oggi viene negata: niente esami prevaccinali, niente vaccini singoli ma solo combinati in una politica del “tutto o niente”, “tutto o sei un ANTIVAX!” – lo fanno a pieno diritto e non meritano di essere screditati, insultati, messi alla gogna da un giornalismo ottuso, schierato, che ha perso di vista il nobile compito di fare inchiesta, libera e, se vogliamo, anche scomoda.
Caro Direttore,
ove volesse approfondire con noi, o con medici che certamente Le potremo indicare, questo delicato tema La preghiamo di contattarci alla presente mail, nell’augurio che in futuro noi si possa nuovamente confidare nella Sua onestà intellettuale e libertà di pensiero.
Cordiali saluti
Comitato di Trieste per la Libertà di Scelta
Fonte originale dell'articolo: www.triesteallnews.it/  
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