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domenica 27 aprile 2025

Olio di Cocco: Benefici Scientificamente Provati per Salute, Energia e Benessere Naturale

 
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Nella foto delle noci di cocco e una boccetta di vetro contenente olio di cocco


Di Salvatore Calleri (NatMed)

Scopri i sorprendenti benefici dell’olio di cocco, sostenuti da studi scientifici. Un elisir naturale per cuore, cervello, metabolismo e sistema immunitario. Ecco perché scegliere solo olio biologico spremuto a freddo!

Olio di Cocco: il Superfood Naturale Supportato dalla Scienza

L'olio di cocco è molto più di un semplice ingrediente tropicale: è una fonte naturale di nutrienti preziosi che favoriscono salute cardiaca, funzionalità cerebrale, equilibrio ormonale, regolazione della glicemia e forza immunitaria, grazie al suo altissimo contenuto di trigliceridi a catena media (MCT).

Utilizzato tradizionalmente nella medicina Ayurveda e nelle culture tropicali, oggi la scienza conferma quello che gli antichi sapevano da secoli: l’olio di cocco è uno straordinario alleato per il benessere.

Breve storia dell'olio di cocco

Estratto dalla polpa della noce di cocco (Cocos nucifera), questo olio ha nutrito generazioni di popolazioni tropicali. I testi ayurvedici antichi lo lodavano per il suo supporto alla digestione, alla pelle e al sistema immunitario.

Negli anni ‘50, però, il mito negativo sui grassi saturi ne ridusse la popolarità in Occidente. Solo recentemente, grazie a nuove ricerche, è stato riabilitato come superfood naturale.


Cosa dice la scienza sui benefici dell’olio di cocco

Gli studi moderni hanno evidenziato che:

  • Gli MCT favoriscono il metabolismo energetico: secondo una ricerca pubblicata sul Journal of Nutrition and Metabolism (2016), gli MCT vengono rapidamente convertiti in energia e possono favorire la perdita di peso e il controllo glicemico.

  • Supporta la salute del cuore: uno studio su Lipids (2009) ha rilevato che l'olio di cocco può aumentare il colesterolo HDL ("buono") senza alzare il colesterolo LDL ("cattivo").

  • Potenziale protezione contro l'Alzheimer: una ricerca su Neurobiology of Aging (2004) suggerisce che i chetoni derivati dagli MCT possono fornire un'alternativa energetica al cervello, migliorando la funzione cognitiva nei pazienti affetti da Alzheimer.

  • Azione antimicrobica naturale: l'acido laurico, che rappresenta il 45-52% dell’olio di cocco, è stato dimostrato efficace contro batteri, virus e funghi, come riporta uno studio su Antimicrobial Agents and Chemotherapy (2000).


Profilo nutrizionale dell'olio di cocco

Acido Laurico (45-52%): potente antimicrobico e antivirale.
Acido Caprilico (6-10%): supporta la salute intestinale e combatte le infezioni fungine.
Acido Caprico (5-10%): favorisce l'immunità e l'energia.
Grassi saturi sani (90%): beneficiano cuore e metabolismo se consumati con moderazione.
Vitamina E e Polifenoli: protezione antiossidante contro i radicali liberi.


Altri usi dell'olio di cocco

  • Cottura e cottura al forno: perfetto grazie al suo alto punto di fumo.

  • Dessert sani: come barrette energetiche e dolcetti al cioccolato.

  • Rimedi naturali: allevia mal di gola, infezioni alle orecchie, herpes labiale e candida.

  • Controllo dell’appetito: accelera il metabolismo senza stimolanti artificiali.


Perché scegliere solo olio di cocco biologico spremuto a freddo

L’olio di cocco vergine biologico è la scelta migliore: senza pesticidi, senza contaminanti chimici, spremuto a freddo per mantenere intatti tutti i nutrienti vitali.
Evita l'olio idrogenato, che contiene grassi trans nocivi associati a un aumentato rischio di malattie cardiovascolari.

Controlla sempre che l'etichetta riporti certificazioni affidabili come USDA Organic o Non-GMO Project Verified per garantire la massima purezza.


Alcuni prodotti scelti e consigliati da noi.


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giovedì 24 aprile 2025

Le Ombre Dietro al Conclave: Massoneria, Intrighi e il Mistero dei Papi

 

Nella foto Francesco Bergoglio, in rilievo la croce massonica da lui scelta 


Nelle stanze segrete del potere, là dove l’incenso si mescola al mistero, c’è chi dice che le nomine dei Pontefici non siano frutto dello Spirito Santo… ma di giochi ben più terreni.

di Salvatore Calleri

Negli ultimi tempi, con la morte di Papa Francesco e le voci sempre più forti su un “Papa Nero” e una Chiesa spaccata, il sospetto ha lasciato il posto alla convinzione.

La massoneria avrebbe da tempo infiltrato i gangli vitali del Vaticano. Il suo scopo? Controllare il timone spirituale del mondo. Un piano silenzioso, fatto di nomine pilotate, pressioni occulte, e candidati “graditi” a certi poteri.

Non è un caso, che le voci più libere e profetiche — da monsignor Viganò fino ad alcuni cardinali emarginati — abbiano più volte lanciato l’allarme: “La Chiesa è occupata.”
In questo scenario, Francesco avrebbe rappresentato un ponte verso una nuova visione, più globalista, più “umanista”… e secondo alcuni, meno cattolica.

Ma con la sua dipartita, le domande aumentano: chi sarà il prossimo papa? Sarà ancora un uomo voluto dallo Spirito, o da logge invisibili ma potentissime?
In molti temono l’arrivo di quello che antiche profezie chiamano il Papa Nero, non tanto per il colore dell’abito, quanto per il simbolismo oscuro che rappresenterebbe.

Dietro le quinte, cardinali si muovono come pedine. Qualcuno ha parlato di voti scambiati, di strategie preparate da tempo.
Non è fantascienza. Già nel conclave che elesse Francesco, alcune fonti (mai confermate, ma mai smentite) parlavano del famigerato “gruppo di Sankt Gallen”, una sorta di lobby clericale con una precisa agenda riformista.

Il mistero rimane. Ma come sempre accade quando si parla di potere, la verità più scomoda è anche quella che nessuno osa guardare in faccia.


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sabato 19 aprile 2025

Giorgia Meloni e le sue ultime fatiche alla Asterix

  

Nella foto la Premier Meloni in versione Asterix

Un viaggio negli Stati Uniti tra strette di mano e sorrisi, ma senza risultati concreti per l'Italia. La premier Giorgia Meloni incontra Donald Trump per discutere dei dazi, ma torna a casa con promesse vaghe e nessuna certezza.


Articolo di Salvatore Calleri


Giorgia Meloni e le sue ultime fatiche alla Asterix

Sette ore di volo, un'agenda fitta di incontri e una missione diplomatica di grande rilevanza: il recente viaggio di Giorgia Meloni negli Stati Uniti sembrava promettere molto. L'obiettivo principale? Discutere con Donald Trump dei dazi imposti agli Stati Uniti, che minacciano l'export italiano, in particolare nel settore agroalimentare.

Tuttavia, al termine della visita, i risultati concreti sembrano scarsi. Nonostante le dichiarazioni di intenti e le promesse di dialogo, non è stato raggiunto alcun accordo tangibile. Trump, pur esprimendo apprezzamento per Meloni, ha mantenuto una posizione ambigua: "Meloni mi piace molto, vedremo che succede" .

Nella foto i risultati ottenuti dalla Premier Meloni


Durante la conferenza stampa, un episodio curioso ha attirato l'attenzione: la traduttrice ufficiale ha omesso la parte in cui Meloni, parlando in italiano, attribuiva la responsabilità della guerra in Ucraina a Putin. Quando Meloni ha tentato di tradurre da sola, ha evitato di menzionare direttamente Russia o Ucraina, lasciando Trump all'oscuro delle sue reali dichiarazioni .

Inoltre, Meloni ha espresso l'intenzione di rafforzare la cooperazione strategica con gli Stati Uniti, sostenendo la posizione di Trump contro l'ideologia "woke" e promettendo un aumento degli acquisti di gas statunitense. Ha anche incoraggiato le aziende italiane a investire negli Stati Uniti, nel tentativo di allentare le tensioni commerciali .

Nonostante questi sforzi, l'Italia non ha ottenuto concessioni significative sui dazi. Il surplus commerciale dell'UE rispetto agli Stati Uniti, spesso citato come motivo per l'imposizione dei dazi, rimane una questione irrisolta. Meloni ha sottolineato che una guerra commerciale non conviene a nessuno, ma le sue parole non si sono tradotte in azioni concrete .

Il viaggio di Meloni negli Stati Uniti si è rivelato più una passerella diplomatica che una missione efficace. Le "fatiche alla Asterix" della premier italiana sembrano aver prodotto pochi risultati tangibili, lasciando l'Italia con più domande che risposte.



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giovedì 17 aprile 2025

Nuovo Decreto Sicurezza 2025: repressione legalizzata? Ecco perché dovremmo preoccuparci tutti

 

Nella foto la scritta: Decreto Sicurezza, con un segnale di pericolo e un uomo nel buio. 

di Salvatore Calleri

Il 4 aprile 2025 il Governo Meloni ha approvato un nuovo Decreto Sicurezza che, sotto la bandiera del "controllo e dell'ordine", sta riscrivendo profondamente le regole della convivenza civile in Italia.

Ma attenzione: dietro la promessa di “maggiore protezione” si nascondono ombre inquietanti che rischiano di minare diritti costituzionali, libertà personali e persino il nostro diritto a dissentire.


Cosa prevede il Decreto Sicurezza 2025?

Un mix di norme che spaziano:

  • dalla gestione dell'ordine pubblico

  • alla protezione delle forze dell’ordine

  • fino alla ridefinizione del concetto stesso di “sicurezza”

Tra i provvedimenti più rilevanti:

  • Introdotto il reato di rivolta in carcere

  • Reato di blocco stradale durante le manifestazioni

  • Nuove aggravanti per chi compie reati nei pressi di stazioni e mezzi pubblici

  • Pene più dure per chi partecipa a occupazioni abusive

  • Forze dell’ordine che potranno portare armi personali anche fuori servizio, senza autorizzazione


I veri rischi: i contro che preoccupano giuristi e cittadini

1. Criminalizzazione del dissenso

Manifestare rischia di diventare un crimine. Bloccare simbolicamente una strada? Ora è reato.
Il confine tra protesta e illegalità si assottiglia pericolosamente.


2. Militarizzazione silenziosa

Con l'autorizzazione per le forze dell’ordine a portare armi anche fuori servizio, la società civile rischia di diventare un campo minato.
Chi garantisce l’uso corretto dell’arma in contesti privati, in bar, stazioni, ambienti affollati?


3. Colpo ai più deboli

Il decreto colpisce duramente:

  • madri incinte e detenute, abolendo la sospensione automatica della pena

  • chi si rifugia in immobili vuoti per necessità

  • minori strumentalizzati per l’accattonaggio, ma senza offrire soluzioni sociali

Risultato? Più carcere, zero prevenzione.


4. Più carcere, meno giustizia

Il carcere viene visto come soluzione a tutto: alla povertà, al disagio, alla protesta, alla devianza.
Ma non si costruisce una società sicura con i manganelli e le sbarre.


5. Addio alla sicurezza reale

Il decreto colpisce le manifestazioni, ma non investe sulla prevenzione, sulla scuola, sulla cultura, sugli strumenti che costruiscono sicurezza vera.
Si preferisce punire piuttosto che educare.


I (pochi) lati positivi

  • Maggiore tutela per le forze dell’ordine, spesso sottoposte a pressioni e rischi

  • Norme più dure contro le infiltrazioni mafiose e l’usura

  • Inasprimento delle pene per reati contro la pubblica amministrazione

Ma basta questo per giustificare la deriva repressiva?


Riflessione finale

Il nuovo Decreto Sicurezza 2025 disegna un’Italia in cui l’ordine viene prima della libertà, e dove il dissenso rischia di essere confuso con il crimine.

Una società sicura non si costruisce con la paura, ma con la giustizia, l’inclusione e il rispetto dei diritti.

Se oggi chiudiamo un occhio, domani potremmo trovarci tutti dalla parte sbagliata della legge.

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AUTISMO: Il Dogma Genetico Infranto dal NYT. Rivoluzione Sulle Cause.

   RIVOLUZIONE SULLE CAUSE DELL'AUTISMO:  IL NYT INFRANGE IL DOGMA GENETICO 24/11/2025 // Analisi Investigativa a cura di Salvatore Call...