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mercoledì 25 maggio 2022

I documenti mostrano ceppi di vaiolo delle scimmie assemblati di recente nel laboratorio di Wuhan che creano agenti patogeni contagiosi

L'Istituto di virologia di Wuhan ha ammesso che i suoi locali mancavano di misure di sicurezza di laboratorio di base mentre conducevano ricerche comparabili su ceppi di coronavirus di pipistrelli assassini che potrebbero potenzialmente infettare gli individuiOra, documenti esplosivi mostrano che il laboratorio di Wuhan ha recentemente assemblato ceppi di vaiolo delle scimmie che creano agenti patogeni contagiosi.



L'Istituto di virologia di Wuhan ha costruito un genoma del virus del vaiolo delle scimmie, consentendo al virus di essere rilevato dai test PCR, impiegando una tecnologia che gli scienziati hanno avvertito potrebbe portare alla creazione di un "agente patogeno contagioso".

Tradotto e redatto dal team di Vivereinmodonaturale.com

Il documento (leggi sotto) è stato pubblicato per la prima volta nel febbraio 2022, pochi mesi prima del più recente focolaio internazionale di casi di vaiolo delle scimmie, che ora si è diffuso negli Stati Uniti.

Il rapporto, scritto da nove esperti del Wuhan Institute of Virology e pubblicato sulla rivista scientifica trimestrale del laboratorio Virologica Sinica, segue anche l'uso diffuso dei test di reazione a catena della polimerasi (PCR) per rilevare i pazienti positivi al COVID-19.

Nello studio "Efficient Assembly of a Large Fragment of Monkeypox Virus Genome as a qPCR Template Using Dual-Selection Based Transformation-Associated Recombination", gli scienziati sembravano riconoscere una parte del genoma del virus del vaiolo delle scimmie, consentendo ai test PCR di rilevare il virus.



Secondo l'articolo, i virus del vaiolo delle scimmie, o "MPXV", contengono ceppi che sono "più patogeni e [sono stati] segnalati per infettare gli esseri umani in varie parti del mondo".

“La reazione a catena della polimerasi quantitativa (qPCR) è il gold standard per la rilevazione dell'ortopoxvirus (incluso MPXV). Per il rilevamento dei pan-ortopoxvirus, il gene E9L (DNA polimerasi) ha dimostrato di essere un eccellente bersaglio per i saggi qPCR.

Per il rilevamento di MPXV, Li et al. ha riferito che il gene C3L (proteina legante il complemento) potrebbe essere utilizzato come target qPCR per il ceppo MPXV Congo Basin", affermando che la Cina non dispone di sufficienti informazioni genetiche sull'agente patogeno per il rilevamento della PCR, il documento ha spiegato:

“Poiché l'infezione da MPXV non è mai stata associata a un focolaio in Cina, il materiale genomico virale necessario per il rilevamento della qPCR non è disponibile. In questo rapporto, abbiamo impiegato TAR dual-selettivo per assemblare un frammento genomico MPXV da 55 kb che comprende E9L e C3L, due preziosi bersagli qPCR per rilevare MPXV o altri orthopoxvirus.

"Lo scopo principale dell'assemblaggio di un frammento del genoma MPXV è fornire un modello nucleotidico per il rilevamento di MPXV", ha affermato lo studio, che ha utilizzato la tecnica TAR (ricombinazione associata alla trasformazione) per isolare un segmento genomico del virus del vaiolo delle scimmie.

"Come strumento efficiente per assemblare grandi frammenti di DNA fino a 592 kb di lunghezza, l'assemblaggio TAR è diventato essenziale per preparare cloni infettivi di grandi virus DNA/RNA", hanno spiegato i ricercatori.

Il documento riconosceva che il TAR "applicato nella ricerca virologica potrebbe anche sollevare potenziali problemi di sicurezza, soprattutto quando il prodotto assemblato contiene una serie completa di materiale genetico che può essere recuperato in un patogeno contagioso".

“In questo studio, sebbene un genoma virale a lunghezza intera sarebbe il modello di riferimento ideale per rilevare MPXV mediante qPCR, abbiamo cercato solo di assemblare un frammento virale di 55 kb, meno di un terzo del genoma MPXV. Questo prodotto di assemblaggio è a prova di errore poiché elimina virtualmente qualsiasi rischio di recupero in un virus infettivo fornendo al contempo più target qPCR per rilevare MPXV o altri Orthopoxvirus", hanno ipotizzato i ricercatori.

La scoperta arriva dopo che il Wuhan Institute of Virology ha ammesso che i suoi locali mancavano di misure di sicurezza di laboratorio di base mentre intraprendevano ricerche comparabili su ceppi di coronavirus di pipistrello che potrebbero potenzialmente infettare gli individui.

Gli esperti hanno recentemente sollevato preoccupazioni sui crescenti pericoli posti dalla produzione di malattie mortali nei laboratori, che potrebbero essere scatenate in natura accidentalmente o deliberatamente da attori senza scrupoli.

Sebbene sia concepibile che la malattia sia stata diffusa per la prima volta in Africa, gli scienziati ritengono che ciò che sta accadendo ora non abbia precedenti. Gli scienziati africani sono sconcertati dai casi di vaiolo delle scimmie in Europa e negli Stati Uniti.

Sono sbalordito da questo. Ogni giorno mi sveglio e ci sono più paesi infetti", ha detto Oyewale Tomori, un virologo che in precedenza era stato presidente dell'Accademia delle scienze nigeriana e ora fa parte di vari comitati consultivi dell'OMS.

"Questo non è il tipo di diffusione che abbiamo visto in Africa occidentale, quindi potrebbe esserci qualcosa di nuovo in Occidente", ha detto.

Nel frattempo, un rapporto ha avvertito di un nuovo avviso di pandemia dopo che 250 milioni di persone sono morte a causa di un  ceppo geneticamente modificato di vaiolo delle scimmie in una simulazione di gioco di guerra simile all'Event-201 condotta poco prima che il COVID-19 colpisse il mondo.

Leggi il documento qui sotto: 


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giovedì 28 aprile 2022

Importante medico CO.VI.D accusato di frode sanitaria da 1,5 milioni di dollari

Ron Elfenbein, un eminente medico CO.VI.D del Maryland, è stato accusato di una frode sanitaria da 1,5 milioni di dollari in cui si afferma di aver fatturato in eccesso per i test CO.VI.D-1.9.


I pubblici ministeri federali hanno accusato un importante medico del Maryland responsabile dei test CO.VI.D-1.9 all'aeroporto internazionale Marshall di Baltimora-Washington e altrove di aver sovraccaricato Medicare e altri assicuratori di oltre $ 1,5 milioni.

Nella foto il medico Ron Elfenbein

Secondo un atto d'accusa del gran giurì riportato dal Washington Post , Ron Elfenbein, 47 anni, che ha ricevuto un premio dal governatore Larry Hogan per i suoi sforzi durante la pandemia, sarebbe stato sovraccaricato per i test CO.VI.D-1.9 in combinazione con "più redditizi, ma non necessari dal punto di vista medico". " Servizi. Questi servizi "erano presumibilmente di una durata di 30 minuti o più, o coinvolgevano livelli moderati o alti di processo decisionale medico, ma in realtà non si sono verificati", secondo l'accusa.

L'ACCUSA  SOSTIENE CHE ELFENBEIN SAPEVA CHE MOLTI PAZIENTI VENIVANO VISITATI PER MENO DI CINQUE MINUTI, MA HA ORDINATO AL PERSONALE DI FATTURARE COMUNQUE I SERVIZI DI LIVELLO SUPERIORE , DICENDO CHE ERANO "IL 'PANE E BURRO' DI COME VENIAMO PAGATI".

L'ACCUSA, CHE ACCUSA ELFENBEIN DI TRE CAPI DI IMPUTAZIONE PER FRODE SANITARIA, LO IDENTIFICA COME PROPRIETARIO E DIRETTORE MEDICO DELLA DRS ERGENT CARE, UNA SOCIETÀ CHE OPERA ANCHE CON I NOMI DI FIRST CALL MEDICAL CENTER E CHESAPEAKE ERGENT CARE.

"Nei primi giorni della pandemia, il dottor Ron Elfenbein ha radunato il suo studio medico in un momento di paura globale, per essere un fornitore leader di test e cure per il co.ronavir.us nella comunità", secondo l'avvocato di Elfenbein, Mikle Lawlor aggiungendo "un processo in questo caso dimostrerà non solo che il dottor Elfenbein è innocente per le accuse mosse frettolosamente dal governo, ma che durante un periodo di necessità senza precedenti, il dottor Elfenbein e il suo staff hanno salvato la vita di numerosi abitanti del Maryland.

Elfenbein è accusato di tre capi di imputazione per frode sanitaria ed è il proprietario e il direttore medico di una società denominata "Drs ERgent Care", che opera anche come "First Call Medical Center e Chesapeake ERgent Care", secondo l'accusa.

Di seguito si riporta l'atto d'accusa:


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mercoledì 30 settembre 2020

I TAMPONI COVID-19 PRODUCONO FINO AL 95% DI FALSI POSITIVI : CONFERMATO DALL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ


Dopo aver dimostrato come le stesse autorità sanitarie Europee e Americane affermino che il virus non è mai stato isolato, come in un uno-due pugilistico, vedremo ora come le stesse autorità sanitarie, in primis il nostro Istituto Superiore di Sanità, ammettono che i tamponi Covid-19 sono del tutto inaffidabili. 


Da una nota Facebook del dott Stefano Scoglio

Ho già scritto alcuni post e articoli su come i tamponi e i test sierologici per il Covid-19 siano inaffidabili, di fatto senza alcun significato perché senza nessun vero legame con un presunto virus SARS-Cov2, che non è mai stato isolato.


Abbiamo anche visto come tale inaffidabilità sia stata addirittura certificata dalla Commissione Europea e dall’Istituto Superiore di Sanità, che nell’Aprile-Maggio scorso hanno pubblicato documenti dove affermavano che in Europa circolavano 78 tamponi diversi, di cui nessuno validato da organismi indipendenti, nessuno valutato o autorizzato preventivamente, e addirittura la stragrande maggioranza dei quali non dichiarava neppure quali sequenze geniche utilizzasse, e quindi potenzialmente contenenti qualsiasi cosa. A questo punto ho voluto approfondire la cosa, e ho scoperto ulteriori elementi, sia scientifici che legali.

La situazione normativo-regolatoria

Innanzitutto, va detto che i tamponi rientrano nella nuova normativa REGOLAMENTO (UE) 2017/746 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 5 aprile 2017 relativo ai dispositivi medico-diagnostici in vitro e che abroga la direttiva 98/79/CE.

Nella normativa precedente abrogata, in generale bastava l’apposizione del marchio CE, che è un marchio relativo soprattutto alla sicurezza; e solo per alcuni dispositivi diagnostici in vitro elencati nell’Allegato II, e aventi a che fare con i virus già conosciuti (HIV 1 e 2, HTLV I e II e dell'epatite B, C e D), si richiede la valutazione tecnica e di efficacia da parte di un Organismo Notificato, ovvero un organismo di validazione riconosciuto dalla EU. Ora, sappiamo dal Documento della Commissione Europea del 16 Aprile scorso che nessuno dei 78 modelli di test tampone in circolazione a quella data sono stati valutati o sottoposti a qualsiasi organismo di valutazione riconosciuto, e che addirittura ciò non sarebbe stato neppure possibile dato che quasi nessuno di quei 78 tamponi mette a disposizione una adeguata scheda tecnica, inclusa la specifica delle sequenze geniche utilizzate. Come è possibile? In fondo, il SARS Cov2 dovrebbe essere un virus anche più importante di quelli dell’epatite o dell’HIV, che non hanno mai portato alla chiusura dell’economia e della vita sociale di intere nazioni. E’ possibile perché il Regolamento della Direttiva 98/79 CE elenca solo i virus suddetti, ed essendo il SARS Cov 2 un nuovo virus non è incluso.

Già, ma abbiamo appena visto che tale regolamento è stato abrogato dal regolamento del 2017, che a sua volta pone requisiti ancora più stringenti di quello precedente, richiedendo valutazioni preliminari di efficacia da parte di organismi di validazione riconosciuti per tutti i dispositivi diagnostici in vitro in cui rientrano anche i tamponi Covids-19. E allora perché sono stati autorizzati in commercio test tampone privi di qualsiasi validazione o anche solo valutazione preliminare, e addirittura privi delle specifiche sulle sequenze geniche utilizzate?

Perché l’Italia ha fatto scuola, e il motto “fatta la legge trovato l’inganno” è diventato motto europeo: il Regolamento 2017/46 del 5 Aprile 2017 entrerà in vigore, per i dispositivi diagnostici in vitro, solo il 26 Maggio 2022! E con questo i tamponi Covid-19 hanno goduto dell’interregno, non essendo inclusi, in quanto relativi a un virus nuovo, nel Regolamento del ’98; e non essendo ancora sottoposti a un Regolamento del 2017 che li avrebbe messi tutti fuori legge, ma che non entrerà in vigore se non a metà del 2022!

La domanda che occorre porsi, e che non può non avere rilevanza anche giuridica, è: questi tamponi sono del tutto privi di valutazione e validazione, e sono in circolazione solo grazie al fatto che si è creato un vuoto normativo tra Regolamento del 1998, che limitava la lista dei virus solo a quelli conosciuti (ma che per analogia dovrebbe applicarsi anche ai nuovi emergenti) e Regolamento del 2017, che abroga quello del ’98 ma entra in vigore solo nel 2022; se insomma questi tamponi Covid-19 sono utilizzati solo grazie ad una anomalia legislativa, e nel 2022 sarebbero del tutto illegali; è ammissibile che a tali tamponi, in vita per puro miracolo o distorsione giuridica, si affidino le sorti di intere nazioni e dell’intera economia mondiale? Ovviamente no, non dovrebbe essere ammissibile, e se lo sarà, sarà solo perché la forma giuridica viene fatta prevalere sulla sostanza giuridica.

Veniamo però alla sostanza scientifica dei tamponi. Il primo argomento è che sono del tutto senza significato perché il virus non è mai stato isolato, e dunque non esiste nessun marker realistico che ne supporti l’azione. Questo è discorso che ho affrontato in dettaglio altrove; ma sembra che su questo punto le orecchie di chi dovrebbe intervenire tendono a restare chiuse (anche se noi continueremo a gridare la verità). Facciamo dunque finta che non sia questo il problema, che il virus sia stato isolato. Vedremo che anche da questo punto di vista, i tamponi restano del tutto inaffidabili e privi di significato.

La questione della mutazione del virus

Uno dei problemi fondamentali è la continua mutazione del virus. Come scrive lo stesso Istituto Superiore di Sanità (confermando quello che vado dicendo da sempre):

“…il virus infatti può mutare e nuove sequenze nucleotidiche depositate nelle banche dati possono rivelare se queste mutazioni possano a loro volta rendere un particolare test meno efficace o addirittura inefficace…È importante puntualizzare che per la diagnostica di questo virus emergente, con uno stato dell’arte in evoluzione, le reali prestazioni del dispositivo osservate possano differire rispetto a quelle determinate dallo studio iniziale delle prestazioni condotto dal fabbricante ai fini della marcatura CE, in uno stato dell’arte precedente.” (Gruppo di Lavoro ISS Test Diagnostici COVID-19, Dispositivi diagnostici in vitro per COVID-19. Parte 2: evoluzione del mercato e informazioni per gli stakeholder , Rapporto ISS COVID-19 n. 46/2020, 23 Maggio 2020, p. 8).

Come ho sempre sostenuto anch’io: se al GISAID, dove si raccolgono le sequenze geniche del SARS-Cov 2, ci sono oltre 100.000 sequenze diverse, e aumentano costantemente, che valore ha un tampone messo a punto nel febbraio 2020 e utilizzato nel Luglio 2020, quando il virus era certamente modificato?

Per capire ciò, basterebbe dire che la gran parte dei tamponi in circolazione sono stati strutturati (se lo sono stati) sul virus sequenziato dai Cinesi a Wuhan. Ma in Italia sono stati sia lo Spallanzani che il San Raffaele a fornire sequenziamenti genici diversi, ed entrambi, oltre a pseudo-isolare il virus con le stesse metodiche farlocche che ho descritto altrove (https://www.byoblu.com/2020/09/12/lo-studio-in-esclusiva-su-byoblu-virus-mai-isolato-una-dittatura-basata-su-tamponi-non-convalidati-stefano-scoglio-candidato-premio-nobel-per-la-medicina-nel-2018/

), hanno subito messo in chiaro che si trattava di virus modificati rispetto a quello isolato in Cina (Capobianchi M.R. et al., Molecular characterization of SARS-CoV-2 from the first case of COVID-19 in Italy, Clin Microbiol Infect, 2020 Jul;26(7):954-956.); e in uno studio organizzato da diversi centri medici italiani (Sacco, San Raffaele, etc.), quando hanno analizzato 59 campioni di liquido da pazienti Covid-19 da diversi centri del Centro e Nord Italia, hanno trovato una notevole mutazione, al punto da trovare :

A mean of 6 nucleotide substitutions per viral genome was observed, without significant differences between synonymous and non-synonymous mutations, indicating genetic drift as a major source for virus evolution.” (Lai A. et al., Molecular Tracing of SARS-CoV-2 in Italy in the First Three Months of the Epidemic, Viruses 2020, 12, 798; doi:10.3390/v12080798.)

“Una media di 6 sostituzioni nucleotidiche per ogni genoma virale, senza differenze significative tra mutazioni sinonime e non sinonime, delineando così una deriva genetica come importante fonte dell’evoluzione del virus.”

Da questo studio si evince che non solo il virus muta da continente a continente, da nazione a nazione, ma addirittura da provincia a provincia, e di fatto da persona a persona! Ci sono dunque 7 miliardi di virus diversi che solo si assomigliano? Esiste un virus talmente magico da incorporare 7 miliardi di mutazioni? E soprattutto: a cosa serve, in questo quadro, un test tampone universale, che ha solo una o al massimo 3 sequenze geniche?

Come afferma lo stesso ISS, “…queste mutazioni possano a loro volta rendere un particolare test meno efficace o addirittura inefficace”, e tuttavia nessuno, tra le autorità politiche o giuridiche, si preoccupa di verificare se i tamponi che sostengono e mantengono la pseudo-pandemia, siano o no corrispondenti alle innumerevoli mutazioni di questo super-virus!

La costante mutazione del SARS-Cov2, tale da renderlo di fatto irriconoscibile, è stata confermata anche a livello internazionale: un articolo americano, che include anche Robert Gallo tra gli autori, ha riscontrato decine di mutazioni crescenti nel tempo in parallelo con la presunta diffusione del virus dall'Asia all'Europa agli USA (Pachetti M. et al., Emerging SARS-CoV-2 mutation hot spots include a!novel RNA-dependent RNA polymerase variant, J Transl Med (2020) 18:179 https://doi.org/10.1186/s12967-020-02344-6

.); mentre un autore asiatico ha analizzato 85 diverse 6sequenze genomiche SARS-Cov2 disponibili presso GISAID, e ha trovato ben 53 diversi ceppi SARS-Cov2 provenienti da varie aree della Cina, dell'Asia, dell'Europa e degli Stati Uniti (Phan Tung, Genetic diversity and evolution of SARS-CoV-2, Infection, Genetics and Evolution, 81 (2020), 104260.).
Insomma, se il virus muta costantemente, allora il test tampone è inutile, perché va a cercare un virus sempre precedente e sempre diverso rispetto a quello attualmente in circolazione. Basterebbe questo da solo per capire che il tampone Covid-19 il test è completamente, al 100%, fallace!

Questo è davvero ciò che accade nella realtà. Il “Drosten PCR Test” e il test dell’Institute Pasteur, i due test considerati i più affidabili (sebbene nessuno dei due lo sia stato convalidato esternamente), entrambi utilizzano un test del gene E, anche se il test di Drosten lo utilizza come test preliminare, mentre l'Institut Pasteur lo utilizza come test definitivo. Secondo gli autori del Drosten test, il test E-gene è in grado di rilevare tutti i virus asiatici, essendo così al contempo molto aspecifico (tutti i ceppi viruali) e limitato ad un'area geografica (Asia). Ancora, il test Institut Pasteur, uno dei più adottati in Europa, utilizza il test E-Gene come test finale, anche se è ormai noto che il virus (o virus) SARS-Cov2 che si ritiene circolino in Europa sarebbero diversi da quelli asiatici. E poi ad aprile, l'OMS ha cambiato l'algoritmo "... raccomandando che da ora in poi un test può essere considerato positivo anche se solo il dosaggio del gene E (che probabilmente rileverà tutti i virus asiatici!) dà un risultato positivo”. Insomma, per OMS ed epigoni, tutto fa brodo pur di mantenere la tragica farsa della pandemia!

La questione dei cicli (runs) della RT-PCR

Un’altro grave problema dei tamponi, che utilizzano la metodica della RT-PCR, è che l’affidabilità di tale metodica dipende dal numero di cicli (replicazioni) che vengono usati per trovare il virus SARS-Cov2. Prof. Stephen Bustin, una delle autorità mondiali di PCR, ha scritto in un recente articolo relativamente alla identificazione della presenza di SARS-Cov 2:

…the most widely used method is quantitative fluorescence-based reverse transcription polymerase chain reaction (RT-qPCR). Despite its ubiquity, there is a significant amount of uncertainty about how this test works, potential throughput and reliability.”(Bustin S.A, Nolan T., RT-qPCR Testing of SARS-CoV-2: A Primer, Int. J. Mol. Sci. 2020, 21, 3004; doi:10.3390/ijms21083004, p. 1). 

…il metodo più utilizzato è la Reazione a catena delle polimerasi quantitativa a trascrizione inversa basata sulla fluorescenza (RT-qPCR). Nonostante la sua ubiquità, c’è un significativo livello di incertezza su come funziona questo test, sulla sua potenziale produzione e affidabilità.

Probabilmente questo è dovuto anche e soprattutto alla questione dei cicli di PCR che vengono normalmente effettuati coi tamponi. In una intervista al compianto David Crow, prezioso ricercatore canadese, Bustin afferma:

…the cycle number per se is not a good measure…most instruments, when you get above a cycle number of 35, then you start worrying about the reliability of your result…so, you want to be sure that your results are within the 20 to 30 cycles…

…il numero di cicli di per sé non è una buona misura…la maggioranza degli strumenti, quando sali oltre il numero di 35 cicli, cominci a preoccuparti sull’affidabilità dei tuoi risultati…quindi, vuoi assicurarti che i tuoi risultati siano prodotti dai 20 a un massimo di 30 cicli…”.

E dato che la maggioranza dei tamponi sale fino e oltre i 40 cicli, Crow domanda a Bustin:
“…if you get up to 40 cycles, you could get a ghost, the PCR could string bases together casually…”
“…se sali a 40 cicli, potresti produrre un fantasma, la PCR può iniziare a raccordare assieme basi nucleotidiche in modo casuale…”
E Bustin risponde: “I would be very unhappy about 40 cycles…”;(David Crow, The Infectious Myth: https://infectiousmyth.podbean.com/e/the-infectious-myth-stephen-bustin-on-challenges-with-rt-pcr/

)
“Sarei molto scontento a 40 cicli…”.
Vediamo quindi quanti cicli vengono normalmente usati nei tamponi. Forse vi ricordate della recente polemica, alimentata dal dr. Remuzzi del San Raffaele, per cui i tamponi che trovano il virus solo con un’alto numero di cicli si riferiscono a casi di bassissima viralità, considerata non infettiva:

Remuzzi riferisce che la positività nei tamponi dello studio del Mario Negri emergeva solo dopo 34-38 cicli di amplificazione. Ma più si amplifica, più il segnale si fa debole e incerto, facendo pensare a tracce di Rna virale ormai residuali e inattive. Niente infezione, insomma.”(Luca Carra, Debolmente positivi: realtà o illusione?, Internazionale, 23 Giugno 2020.). 

Questo è in accordo con ciò che sostiene il Prof. Bustin: sopra i 35 cicli, l’affidabilità del tampone crolla, e al massimo, per salvare la baracca, si può sostenere che si tratta di presenza di virus talmente debole da non essere più infettivo. La sostanza non cambia: che il virus venga creato dalla PCR come un “fantasma”, come sostengono Crow e Bustin, o che esso sia senza nessuna carica virale, perché si conti una a utilizzare questi risultati da tampone per terrorizzare la gente e prorogare vari tipi di lockdown?

E che i tamponi utilizzino normalmente sopra i 35 cicli di PCR è confermato da questa tabella che riporta una serie di diversi tamponi e la media del loro numero di cicli :

La tabella presenta un campione di 6 dei 22 tamponi analizzati da FIND (Foundation for Innovative New Diagnostics) , la più autorevole organizzazione di valutazione degli strumenti diagnostici, presa come riferimento dallo stesso Istituto Superiore di Sanità italiano (per la tabella completa vedi: https://www.finddx.org/covid-19/sarscov2-eval-molecular/).
Come si vede dalla tabella, i tamponi sono tutti sopra i 35 cicli; e si consideri che i numeri dati sono medie, il che significhi che nel 3-40% dei casi si sale anche sopra i 40 cicli! 

E la cosa è confermata anche per il test Xpert Xpress di Cepheid, che la FDA americana ha ritenuto così importante e affidabile da conferire a questo test un’autorizzazione di emergenza, saltando tutti i passaggi di verifica. Ebbene, anche questo test così importante, adotta un numero di cicli eccessivo:


La media riferita al gene E, che è comunque aspecfifico e tipico di tuti i coronavirus, è attorno ai 34-35 cicli; ma la media riferita al gene N2, che dovrebbe essere più specifico del SARS-Cov2 (vedremo che non è così neppure per questo gene), si attesa attorno a 37-38 cicli!

Questo significa che nella maggioranza dei casi i tamponi danno o risultati fantasma, o se anche “beccano” il virus, lo trovano in uno stato talmente indebolito da non costituire più nessun pericolo. Questo significa anche che dunque non c’è più nessuna motivazione per terrorizzare con lo spettro dei positivi asintomatici, perché come minimo si tratta di individui incapaci di infettare alcunché. Ma la verità, come stiamo per vedere, è che i tamponi producono risultati senza nessun significato, risultati fantasma o comunque non indicativi della presenza del SARS-Cov 2 .

La questione della cross-reattività, o mancanza di specificità.

Prendiamo i tre più importanti modelli di test-tampone, utilizzati da molti dei tamponi circolanti, quello della OMS, quello tedesco-europeo del gruppo di Drosten, e quello del CDC americano. Quello della OMS, come abbiamo già visto altrove, è talmente a rischio di aspecificità (ovvero di cogliere col tamponi virus o particelle simil-virali diverse dal SARS-Cov2) che in uno dei suoi 3 primers (le sequenze geniche con cui si va alla ricerca del virus) c’è addirittura una sequenza genica tipica del DNA umano, quella del cromosoma 8:


Qui il rischio di far venire il tampone positivo anche senza nessun virus presente è ovviamente molto alta, visto che tutti gli esseri umani possiedono quella sequenza CTCCCTTTGTTGTGTTGT come parte del loro corredo genico.

Il CDC americano utilizza invece altre sequenze geniche, relative al gene N del virus, quello del suo nucleocapside. Questa scelta di focalizzarsi sul gene N, nelle sue due versioni N1 e N2, è dovuto al fatto che il gene E “… also detects SARS-related coronaviruses” (“rileva anche altri SARS-coronavirus” : Wagginer J et al., Triplex Real-Time RT-PCR for Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2, Research Letter, Volume 26, Number 7—July 2020). Questo mostra come il tampone OMS possa, in aggiunta a legarsi al genoma umano, identificare altri coronavirus scambiandoli per il SARS-Cov 2.

Ma che garanzie ci sono che i geni N1 e N2 siano invece più specifici? Tutti i coronavirus hanno un nucleo-capside, e dunque geni del tipo N. Il CDC sostiene che il gene N2 è specifico del SARS-Cov2; ma anche su questo non c’è accordo, dato che per alcuni ricercatori non è così:

“…we found out that only one of them (RdRP_SARSr-P2) was almost specific for the new coronavirus and the other introduced probes would detect the other types of coronaviruses. In this regard, the false-positive test results may extend for COVID-19” (Kakhki RK et al, COVID-19 target: A specific target for novel coronavirus detection, Gene Reports 20 (2020) 100740.)

“…abbiamo trovato che solo uno di loro (il gene RdRP-SARSr-P2) è quasi specifico per il nuovo coronavirus, mentre le altre “sonde” (sequenze geniche) rilevano anche altri tipi di coronavirus. Sotto questo aspetto, i risultati con falsi positivi possono ampliarsi in rapporto al Covid-19.”

Ciò significa che non c’è alcuna sicurezza neppure sulla specificità del gene N2 usato dal modello della CDC, specie se si considera che appunto i geni N sono tipici di tutti i coronavirus. E si noti come gli autori, anche per il gene che ritengono specifico, lo definiscono “quasi” specifico, nel senso che anche quello non è completamente specifico!

E quando veniamo al test di Drosten, il test-tampone europeo, le cose diventano anche più evidenti. Innanzitutto, vediamo qui in modo apertamente dichiarato, che questi isolamenti e definizioni del virus sono tutte elaborazioni al computer, senza nessuna presenza fisica del virus:

The present report describes the establishment of a diagnostic workflow for detection of an emerging virus in the absence of physical sources of viral genomic nucleic acid.”(Corman V et al, Detection of 2019 novel coronavirus (2019-nCoV) by real-time RT-PCR, Euro Surveill. 2020 Jan 23; 25(3): 2000045, p.10.)

Il presente documento descrive la realizzazione di un processo diagnostico per il rilevamento di un virus emergente in assenza delle fonti fisiche degli acidi nucleici genomici virali”.
Quindi qui l’astrazione dei tamponi dall’effettivo virus è dichiarata apertamente, e appare evidente anche dalla tabella delle sequenze geniche utilizzate dal gruppo di Drosten:


Come si vede, il tampone di Drosten utilizza tutti e 3 i geni, E, N e RdRP. Ma se confrontiamo la sequenza genica del SARS-Cov 2 con quella del SARS-Cov originario (al penultimo posto nella lista), vediamo che:

il gene E del SARS-Cov 2 è identico al 100% a quello del SARS-Cov1, e probabilmente a quello di tutti i SARS coronavirus (nella penultima riga non ci sono variazioni di lettere);

Il gene N ha una sola variazione, una C invece di una T, al 15° posto della sequenza del Reverse primer. Questa è una variazione di appena 1/64esimo, ovvero di appena l’1.5%. Le possibilità di confusione e cross-reattività (rilevare un SARS virus diverso dal SARS-Cov2) è molto elevata.

Il gene RdRP è l’unico che ha 5 variazioni su 64, di nuovo non una grande differenza, anche se meglio degli altri due (e per questo gli autori sopra lo hanno definito “quasi” specifico).

Insomma, in totale abbiamo una differenza di soli 6 nucleotidi su 214, una percentuale di appena il 2.8%. E per questo anche quando autori indipendenti hanno testato l’efficienza del test Drosten hanno concluso che il test dimostrava:

“…a lot of cross-reactions with Coronavirus BtRs-BetaCoV (MK211374- MK211378), SARS coronavirus Urbani (MK062179-MK062184), Bat coronavirus (KY770858-KY770859), SARS coronavirus (AH013708-AH013709), and others”.

…elevata cross-reattività con i Coronavirus BtRs-BetaCoV (MK211374- MK211378), SARS coronavirus Urbani (MK062179-MK062184), Bat coronavirus (KY770858-KY770859), SARS coronavirus (AH013708-AH013709, e con altri.

E anche il gene RdRP, che dovrebbe essere più specifico
“…covers many coronavirus isolates, including Bat SARS-like Coronavirus (MG772904-MG772932), Rhinolophus pusillus Coronavirus (KY775091), Bat SARS-like Coronavirus (MG772903) and many others” (Kakhki RK et al, COVID-19 target: A specific target for novel coronavirus detection, Gene Reports 20 (2020) 100740.)

“…copre molti altri isolati di coronavirus, inclusi Bat SARS-like Coronavirus (MG772904-MG772932), Rhinolophus pusillus Coronavirus (KY775091), Bat SARS-like Coronavirus (MG772903), e molti altri.

Insomma, tutti i principali test-tamponi mancano di specificità, e sono affetti da un elevata cross-reattività, ovvero producono un elevata quantità di falsi positivi. Questa verità, che dovrebbe porre immediatamente fine alla follia della pseudo-pandemia spinta da questi tamponi farlocchi, è da ultimo, last but not least, apertamente confermata dallo stesso Istituto Superiore di Sanità, organismo del governo italiano.

ISS del Governo Italiano: in questa situazione epidemica, i test-tampone danno fino al 91% di falsi positivi!

Nel documento Dispositivi diagnostici in vitro per COVID-19. Parte 2: evoluzione del mercato e informazioni per gli stakeholder, del 23 Maggio 2020, l’Istituto Superiore d Sanità fa una analisi approfondita dei dispositivi test-tampone in circolazione, sottolineando la tensione esistente tra sensibilità, la capacità di rilevare quanto più RNA virale possibile, e la specificità, ovvero la necessità che tale RNA virale si riferisca solo al virus che si sta cercando, in questo caso il SARS-Cov2.

Un test molto sensibile nel rilevare il bersaglio di interesse ha maggiori probabilità di rilevare anche bersagli correlati ma distinti che non sono di interesse, vale a dire che può essere meno specifico.”(Gruppo di Lavoro ISS Test Diagnostici COVID-19, Dispositivi diagnostici in vitro per COVID-19. Parte 2: evoluzione del mercato e informazioni per gli stakeholder , Rapporto ISS COVID-19 n. 46/2020, 23 Maggio 2020, p. 6).

L’ISS spiega poi che tale tensione è modulata da un altro fattore, ovvero quello di “prevalenza”. In ambito epidemiologico, la prevalenza descrive la percentuale di popolazione affetta da una certa patologia. Nel caso di una patologia presuntivamente virale come il Covid-19, la prevalenza indica quanti malati attuali di Covid-19 ci sono sul totale della popolazione.

Perché questo dato è importante in rapporto alla affidabilità dei test-tampone? Perché maggiore è la percentuale di popolazione affetta, maggior è la circolazione del virus, e quindi maggiore è la probabilità che il test-tampone rilevi effettivamente quel virus anziché altri, riducendo così il gap tra sensibilità e specificità.

L’ISS riprende una tabella che considera l’effetto della prevalenza sull’efficacia dei tamponi. La tabella è stata pubblicata da FIND, autorevole organizzazione internazionale già vista sopra; e così, il dato che emerge dalla tabella FIND, accettato e riproposto dal’ISS, ha valore non solo per l’Italia, ma per tutto il mondo.
Scrive l’ISS a introduzione della Tabella:

Nella tabella che segue, tratta dal documento Rapid diagnostic tests for COVID-19 (FIND, Rapid Diagnostic Tests for Covid-19: https://www.finddx.org/wp-content/uploads/2020/05/FIND_COVID-19_RDTs_18.05.2020.pdf), viene mostrato con un esempio numerico come la capacità di identificare correttamente i positivi (colonna PPV) sia correlata sia alla sensibilità e specificità del test, sia alla prevalenza del marcatore nella popolazione target, esemplificata da quattro coorti di 1.000 individui con quattro diversi valori di prevalenza: 2%, 5%, 10% e 30%.

Quindi, la capacità del test di rilevare correttamente la presenza del virus dipende da 3 fattori, tutti considerato nella tabella, ovvero sensibilità e specificità, ma alla luce della prevalenza; e la Tabella prende in considerazione 4 livelli di prevalenza: 2%, 5%, 10% e 30%. Prima di vedere la Tabella, vediamo a quale dei quattro gruppi appartiene la situazione Italiana (e di riflesso anche quella degli altri paesi, in cui il livello di prevalenza non si discosta molto da quello italiano). Quello che segue è la situazione Covid-19 in Italia al 25 Settembre 2020:


Il numero da considerare è quello degli attuali positivi, ovvero 47,718, che rappresenta appena lo 0.079% della popolazione italiana, assai distante persino dal livello più basso del 2%. Anche se volessimo esagerare, e prendere in considerazione il totale dei casi che ci sono stati dall’inizio a oggi, avremmo che il numero di 306,235 è pari allo 0.5% della popolazione italiana. Utilizzare questo secondo numero è statisticamente del tutto errato, ma l’ho fatto per sottolineare come neppure prendendo tutti i casi Covid-19 ufficiali (cioè CON Covid e non PER Covid) emersi dall’inizio della pseudo-pandemia ad oggi, si arriverebbe neppure lontanamente al 2% della popolazione. 
Vediamo finalmente la Tabella:


Il numero decisivo è il PPV, ovvero la capacità del test di rilevare effettivamente il virus. I numeri che ci interessano sono quelli legati al livello del 2%, che nel caso dell’Italia è in realtà molto più basso, assestandosi attorno allo 0.1%. Questo significa che i numeri di questa Tabella sono addirittura ottimisti, anche al livello del 2%, e più avanti faremo anche la proiezione della Tabella sul livello dello 0.1%.

Intanto, qui vengono considerati 3 modelli di tampone: quelli ad alta performance, a media performance, e a bassa performance. Al livello di prevalenza del 2%, questi sono i livelli di veri e falsi positivi dati dai tamponi:

Livello Veri positivi Falsi positivi
2% Alta performance 49.2% 50.8%
2% Media performance 14.8% 85.2%
2% Bassa performance 9.3% 90.7%

Quindi, nella migliore delle ipotesi, i tamponi danno il 50% di falsi positivi, e nella peggiore delle ipotesi danno quasi il 91% di falsi positivi! Mediamente, possiamo dire che i tamponi danno l’85,2% di falsi positivi!
In tutti i casi, l’Istituto Superiore di Sanità certifica che i tamponi sono del tutto inaffidabili! Ci sarà qualche politico che avrà voglia di ascoltare questa verità ufficiale, che più ufficiale non si può?

Qual’è il numero più probabile tra il 50% e il 91% di falsi positivi? Avendo visto in precedenza la inaffidabilità delle sequenze geniche dei principali tamponi, e soprattutto il fatto che tutti utilizzano più di 35 cicli di PCR, e dunque che i tamponi non possono che essere a bassa performance, il numero più realistico è il 91% di falsi positivi! Ma se anche fossero una via di mezzo, ad esempio il risultato della “media performance” dell’85%, le cose non cambierebbero. I tamponi sono del tutto inaffidabili, lo afferma lo stesso Istituto Superiore di Sanità e un’organizzazione autorevole internazionalmente come FIND: cosa si aspetta a far cessare la tragica farsa dei tamponi e dei positivi asintomatici?

E qui veniamo all’ultima considerazione, anche se non sarebbe neppure necessaria. I numeri che abbiamo visto si riferiscono al livello di prevalenza del 2%; ma in Italia oggi il livello è dello 0.1%. Un adeguato aggiustamento statistico richiederebbe un lavoro ad hoc. Ma se consideriamo che nel passaggio dal 30% di prevalenza al 2% (riduzione di 15 volte) i valori si riducono dal 95% al 49.3%, ovvero di circa la metà (50%); possiamo ragionevolmente valutare che passando dal 2% allo 0.1% (riduzione di 20 volte), i valori subiscano come minimo lo stesso dimezzamento. Questo significa che il range dei falsi positivi passa dal 50.3 al 75% nella migliore delle ipotesi; e dal 90.7 al 95% circa nella peggiore delle ipotesi.

Una ragione ancora più convincente per gridare con forza: BASTA CON LA TRUFFA DI QUESTA FALSA PANDEMIA, che genera una prevalenza di appena lo 0,1% (mentre i modelli parlano di prevalenze fino al 30%!); e che si regge su tamponi che, secondo l’autorevole opinione di FIND ripresa dallo ISS italiano, producono fino al 95% di falsi positivi!

Il candidato Premio Nobel: "VIRUS MAI ISOLATO: dittatura basata su tamponi fake" - Stefano Scoglio.



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martedì 22 settembre 2020

Coronavirus: un bambino dell'Arabia Saudita muore dopo che il tampone del test COVID-19 gli si rompe nel naso

 

Il bambino dell'Arabia Saudita morto dopo che un tampone di coronavirus si è rotto all'interno della sua cavità nasale. (Al Arabiya)

Un bambino saudita di un anno e mezzo è morto a causa della rottura di un tampone di coronavirus all'interno della sua cavità nasale, dopo che il personale medico di un ospedale del Regno ha eseguito il test COVID-19 perché aveva la febbre.

Il ministro della Salute del Regno Tawfiq bin Fawzan al-Rabiah ha ordinato un'indagine sull'incidente e ha chiamato il padre del bambino per porgere le sue condoglianze e ha promesso di dare seguito personalmente al caso.

Lo zio e tutore legale del bambino, Mosaed al-Joufan, ha detto ad Al Arabiya: “Non soffriva di malattie croniche o pericolose. Venerdì sera si è lamentato della febbre e lo abbiamo portato allo Shaqra General Hospital con sua madre ".

Dopo essere stato visitato da un medico , decisero di eseguire un tampone nasale, anche se era in buona salute,si lamentava solo di una temperatura elevata ".

Lo zio ha detto che il tampone si è rotto all'interno della cavità nasale del bambino, quindi il medico ha deciso di metterlo in anestesia generale per estrarre il tampone rotto dal naso del bambino.

"Verso l'una di notte, mi hanno informato che l'operazione era finita e che il medico era in grado di estrarre il tampone."

Gli operatori sanitari eseguono test con tampone nasale durante una campagna di test drive through per il coronavirus tenutasi nell'ospedale di Diriyah nella capitale saudita Riyadh il 7 maggio 2020 durante la pandemia COVID-19.

Gli operatori sanitari eseguono test con tampone nasale durante una campagna di test drive through per il coronavirus tenutasi nell'ospedale di Diriyah nella capitale saudita Riyadh il 7 maggio 2020 durante la pandemia COVID-19.

Al-Joufan ha aggiunto che dopo che suo nipote si è svegliato, ha chiesto all'infermiera che il medico specialista esaminasse il bambino dopo l'operazione, controllasse le sue condizioni e si assicurasse che il tampone fosse stato rimosso completamente e che non vi fossero sanguinamenti o difficoltà respiratorie.

Ma l'infermiera ha detto che il dottore non era disponibile e ha chiesto alla madre di aspettare, ha detto al-Joufan.

Alle 9 del mattino, il ragazzo ha perso conoscenza e il personale medico ha scoperto che non respirava ed ha eseguito la RCP, secondo lo zio.

“Poi sono venuto in ospedale e ho chiesto che venisse il medico specialista. Ha eseguito una radiografia che ha mostrato che un blocco delle vie aeree in uno dei polmoni, secondo il radiologo. "

Al-Joufan ha detto: “Quando le condizioni del bambino sono peggiorate, ho chiesto che fosse trasportato in un ospedale specializzato a Riyadh per salvargli la vita. La richiesta è stata approvata in anticipo, ma siamo rimasti in ospedale in attesa di un'ambulanza che non ha raggiunto il pronto soccorso fino a un'ora dopo ".

Ha aggiunto che anche allora hanno aspettato che il bambino venisse trasportato, ma non è mai stato portato in quell'ospedale di Riyadh perché prima di allora è stato dichiarato morto.

Lo zio ha presentato un modulo in cui si richiedeva un'indagine sulle cause della morte inattesa del bambino e sulle procedure seguite quando il personale medico ha gestito il caso del nipote.

"Attendo la punizione della persona responsabile della morte del bambino", ha detto al-Joufan.






🔴IL TAMPONE🔴

dal post di Rosario Marcianò

IL TAMPONE PROVOCA DANNI AL CERVELLO, MA PER L’HUMANITAS E’ COLPA DEL CORONAVIRUS

L’impiego del TAMPONE (peraltro INUTILE e con un buon 83% di FALSI POSITIVI) (su PUB MED 80,33% di FALSI POSITIVI) provoca DANNI al CERVELLO, ma attribuiscono la colpa al Coronavirus. Infatti il lungo bastoncino con il quale molto spesso personale non specializzato “PUCCIA” la ZONA ANTERIORE del CERVELLO, sul FONDO della MUCOSA NASALE, può provocare LESIONI alla ZONA OLFATTIVA,determinare ATTACCHI EPILETTICI ed altro ancora. A seguito dei NUMEROSI CASI SEGNALATI, la medicina ufficiale corre ai ripari e dichiara che la colpa è del Covid-19.

Il RAPPORTO che denunciava potenziali DANNI al CERVELLO, in caso di uso errato del TAMPONE, era quello del 7 APRILE, il NUMERO 11 (https://www.epicentro.iss.it/…/rapporto-covid-19-11-2020.pdf).

Stando al Dott. GAETANO LIBRA, OTORINO LARINGOIATRA dell’Ospedale Maggiore di BOLOGNA, le GUIDE ISS CONTENGONO un ERRORE da MATITA ROSSA: “IN QUEL TESTO – SPIEGÓ ALLA STAMPA – SI INDICA una POSIZIONE VERTICALE OBLIQUA del TAMPONE, anziché ORIZZONTALE rivolta in DIREZIONE del CANALE UDITIVO, come dovrebbe essere. Con il RISCHIO che, eseguito in questo modo, il TAMPONE NON raggiunge la ZONA dove si raccolgono MUCO e SECREZIONI nei quali va ricercato il virus. Inoltre in questo modo c’è il serio RISCHIO di LESIONI al CERVELLO e al BULBO OLFATTIVO”.

Non a caso lo “STUDIO” dell’HUMANITAS si riferisce proprio al BULBO OLFATTIVO.

Per quanto riguarda, infatti, l’esame “RINO-FARINGEO” (ovvero dal naso), il 7 APRILE l’ISS scriveva che l’operatore sanitario doveva “invitare il paziente ad assumere una POSIZIONE ERETTA con la TESTA LEGGERMENTE INCLINATA all’INDIETRO”, “inserire il TAMPONE nella NARICE e spingerlo lungo la CAVITÀ NASALE per circa 2,5 cm in modo da raggiungere la PARTE POSTERIORE della RINOFARINGE”. Poi doveva “RUOTARLO DELICATAMENTE” e ripetere la manovra nell’ALTRA NARICE. Il tutto era accompagnato da un disegno eloquente.

MOLTO DIVERSA invece la SECONDA VERSIONE, quella del 17 APRILE, dove la TESTA NON PIÙ RIVOLTA all’INDIETRO ma anzi “LEGGERMENTE INCLINATA IN AVANTI” (il contrario). L’OPERATORE inoltre NONdeve più spingere il tampone “LUNGO la CAVITÀ NASALE per circa 2,5 cm”, MA orientarlo “VERSO il RINOFARINGE (che esternamente corrisponde al CONDOTTO UDITIVO ESTERNO) e spingerlo LUNGO il PAVIMENTO NASALE per circa 6-8 cm in modo da raggiungere la PARTE POSTERIORE della RINOFARINGE”. E poi NON deve limitarsi a “RUOTARLO DELICATAMENTE”MA ricordarsi di farlo “in SENSO ORARIO e/o ANTIORARIO”. Alcune DIFFERENZE compaiono anche sull’ESECUZIONE del TAMPONE “ORO-FARINGEO” (cioè in BOCCA). Se nella prima versione si chiedeva di “STROFINARE laZONA TONSILLARE”, NELLA REVISIONE è precisato invece che il TAMPONE deve arrivare fino alla “ZONA RETRO-TONSILLARE”. E NON SONO DIFFERENZE DA POCO.

https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/coronavirus-danni-cervello-1.5180045?fbclid=IwAR2_sCr6VCetOQL9XrcK1jeRQEcfur1r9UItpb5qysCzqcnbYfMeXW2ry8c

TAMPONI, GUIDA ERRATA dell’ISS: “RISCHIO di LESIONI al CERVELLO”

https://www.ilgiornale.it/news/cronache/tamponi-guida-errata-delliss-rischio-lesioni-cervello-1864128.html

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29.300 iscritti

Insieme all‘infettivologo Dott. Fabio Franchi commentiamo le recenti dichiarazioni del Prof. Matteo Bassetti sulle vaccinazioni e il caso di positività al test di SINISA MIHAJLOVIC, immunodepresso per le recenti vicissitudini di salute e, nonostante questo, asintomatico.

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Dr.ssa LORETTA BOLGAN

Da guardare con attenzione.

Ad oggi in realtà non sappiamo ancora con certezza qual è la causa dei decessi per ciò che abbiamo definito Covid-19. Il VIRUS SARS-Cov-2 potrebbe essere una concausa o un SEMPLICE “SPETTATORE” nello scatenamento della malattia, in cui il virus (e non necessariamente il SARS-Cov-2, potrebbe trattarsi anche di altre infezioni) insieme ad altri fattori scatenanti ha portato l’organismo a causare una forte reazione autoimmune/infiammatoria, con il rilascio dalle cellule di ciò che sappiamo essere gli ESOSOMI e che vengono INTERPRETATI come la prova del rilascio dalle cellule delle PARTICELLE VIRALI.

Ricordo che ad oggi il test in RT-PCR NON è ANCORA stato VALIDATO verso il GOLD STANDARD, né dal punto di vista analitico né clinico. E’ doveroso ricordare il fatto che sebbene fin dall’inizio la ricerca si sia concentrata nella caccia al coronavirus e soprattutto alla messa a punto del TEST in RT-PCR, NON SIGNIFICA necessariamente CHE SIA l’AGENTE CAISALE (o concausale) del COVID-19.

Inutile dire che il TEST ANTICORPALE NON è di alcuna UTILITÀ in questo momento, quando gli sforzi analitici dovrebbero essere orientati a capire i FATTORI (infettivi, ambientali, di predisposizione individuale) CHE PORTANO al DECESSO e NON a FARE un’INDAGINE EPIDEMIOLOGICA con un numero di FALSI POSITIVI INDEFINITO (ricordo che, come ho riportato in altri post, gli ANTICORPI ANTI-COVID-2 cross REAGISCONO CON ALTRI CORONAVIRUS, che rappresentano una percentuale significativa dei VIRUS PARA-INFLUENZALI, e CON gli AUTO-ANTICORPI di DIVERSE MALATTIE AUTO-IMMUNI).

Il rilascio di ESOSOMI è un meccanismo che si osserva normalmente quando si lavora con le CELLULE TUMORALI in COLTURA, le quali lo utilizzano per ELIMINARE le SOSTANZE TOSSICHE (chemioterapici) CHE POTREBBERO UCCIDERLE, e per l’isolamento del virus sono state utilizzate le cellule Vero, ben nota linea cellulare tumorale (vedi foto Spallanzani).

https://drive.google.com/file/d/1SXe2VcQDYgfyKAdtDaB8jYFdT0emD5pD/view?fbclid=IwAR0TqQy7xYee50bSX-Nz9Y8HiGyUqgqxtNZiMKbyK4GqRqYBpfw_n0h4mPE

 

TAMPONI per i VIRUS?

Fate ATTENZIONE                   

Jean Paul Vanoli

I TAMPONI CHE USANO per prelevare MUCO o SALIVA alle persone, servono SOLO per capire che TIPO di BATTERI esistono in quella soluzione, ma NON servono PER CONTROLLARE con PRECISIONE che TIPO di VIRUS ESISTE nei liquidi prelevati con il tampone.

PER VERIFICARE l’ESISTENZA  o meno di una PROTEINA VIRALE occorre avere del LIQUIDO ed esaminarlo con uno SPETTROFOTOMETRO che misura gli SPETTRI ELETTROMAGNETICI, o il MICROSCOPIO ELETTRONICO ! ….                

E quello che fanno OGGI, NON è certo l’analisi bioelettronica….    

ESSI USANO dei REAGENTI alla PROTEINA VIRALE (GENOMA ovvero frammento cellulare morto) che, “essi” dicono, essere quello speciale virus “SARS o CORONA VIRUS , ma  LE ANALISI con  lettura del file del DNA/Rna, NON VENGONO FATTE a LIVELLO ELETTRONICO..

ecco perché vi sono TANTI FALSI POSITIVI…

Ed ecco perché hanno CAMBIATO il NOME TRE VOLTE….

INIZIALMENTE era stato chiamato corona virus,                  

POI 2019-nCoV, isolato in Cina.             

POI  il virus ha però cambiato nome: l’International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV) ha classificato il nuovo coronavirus denominandolo Sars-CoV-2 ed è con questo nome che lo European Centre for Disease Prevention and Contro (ECDC) si riferisce al nuovo coronavirus sul suo sito.

Individuato anche il nome per la malattia che deriva dall’infezione da Sars-CoV-2: il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha annunciato l’11 febbraio 2020, che è stato denominato ufficialmente COVID-19.

ALLA FINE in ITALIA “hanno scoperto” un cosiddetto ALTRO CEPPO del VIRUS… con un ALTRO NOME…. 😂😂😂

Il Biologo VINCENZO D’ANNA (ex senatore e PRESIDENTE dell’ORDINE dei BIOLOGI) EFFERMA: il Coronavirus, sembra che il CEPPO isolato a MILANO sia DOMESTICO… 😂😂

Quindi ENDEMICO.             

RIPETO:                         

PER CONTROLLARE CON PRECISIONE con  che TIPO di VIRUS, esiste nei liquidi prelevati con il TAMPONE e per

PER VERIFICARE quindi l’ESISTENZA o meno di una PROTEINA VIRALE (Frammento  Cellulare morto) OCCORRE avere del LIQUIDO ed ESAMINARLO con uno SPETTROFOTOMETRO o MICROSCOPIO ELETTRONICO ! …

 

Cari amici
CHIEDETE a coloro che fanno i TAMPONI: SE hanno in mano copia della: CERTIFICAZIONE di QUALITÀ ISO n.… …. dei TAMPONI x individuare con certezza assoluta il virus COVID-19?

Ed anche quella dei REAGENTI??
Li mettete in totale ILLEGALITÀ.
Perché NON le hanno….

 

    ——————————————————————————————————

Dr. ANTONIO MICLAVEZ

Pazzesco!! I TEST NON SERVONO A NIENTE!!!!

“Il rappresentante dell’OMS in Italia e oggi consigliere del ministro per la salute ROBERTO SPERANZA, ha sottolineato come in tutto il mondo non ci siano (ancora) test perfetti e sicuri al cento per cento, per via della fretta con cui sono stati realizzati. Per questo ha spiegato che da ieri è stato deciso di effettuare i test solamente su persone che palesino evidenti sintomi compatibili con la possibilità di contagio da Coronavirus. Nei giorni scorsi, invece, c’è stato un ricorso spropositato a questi tamponi, GENERANDO nella popolazione una percezione di EMERGENZA MAGGIORE di QUELLA CHE È REALMENTE.”

Fonte: https://www.farodiroma.it/coronavirus-quasi-meta-dei-casi-considerati-sono-falsi-positivi-ricciardi-sicuri-190-su-374/———————————

 

Dr. ANTONIO MICLAVEZ

LA PUTTANATA MEGAGALATTICA dei TAMPONI:

A – NON è VERO che la POLIMERASI INVERSA fatta in laboratorio RENDE EVIDENTE il GENOMA del Cov2: è una polimerasi “real time” cinese che dà l’80,33% di FALSI POSITIVI; è più sicuro il lancio della monetina!

B – I TEST SIEROLOGICI ci dicono solo quanti ANTICORPI hai:

GRZIE AL CAZZO che se hai l’INFLUENZA sono ALTI.

ma ALTI CONTRO COSA?

Contro il Cov2??? Ma chi l’ha detto ????? Ma daiiiiiiiiiiii !!!

Cito parte dell’articolo:

2 In cosa consiste il TAMPONE LARINGO-FARINGEO?

Misura il VIRUS circolante in GOLA o nelle NARICI. In laboratorio, nel campione biologico prelevato, grazie a un MECCANISMO di REPLICAZIONE si AMPLIFICA il GENOMA del VIRUS fino a RENDERLO EVIDENTE. Per la procedura serve un laboratorio di biologia molecolare che faccia anche i controlli.

3 E i TEST SIEROLOGICI?

Sono TEST ANTICORPALI che vengono fatti con un prelievo di SANGUE e misurano le IMMUNOGLOBULINE M (IgM), ANTICORPI associati alla risposta immunitaria durante la PRIMA ESPOSIZIONE dell’organismo AL VIRUS, e le IMMUNOGLOBULINE G (IgG), le risposte immunitarie secondarie che intervengono in fase di GUARIGIONE. QUESTI TEST hanno un’ALTA IMPRECISIONE che è nella loro natura.

NON si tratta di CATTIVA ESECUZIONE, ma di FATTORI STATISTICI che riguardano il TIPO di VIRUS.

 

——————————————————————————————————————–

TAMPONI COVID-19 PUBMED

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/
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Zhonghua Liu Xing Bing Xue Za Zhi
. 2020 Mar 5;41(4):485-488. doi: 10.3760/cma.j.cn112338-20200221-00144. Online ahead of print.
[WITHDRAWN: Potential False-Positive Rate Among the ‘Asymptomatic Infected Individuals’ in Close Contacts of COVID-19 Patients]

[Article in Chinese]
G H Zhuang 1 , M W Shen, L X Zeng, B B Mi, F Y Chen, W J Liu, L L Pei, X Qi, C Li
Affiliations expand
PMID: 32133832 DOI: 10.3760/cma.j.cn112338-20200221-00144
Abstract in English , Chinese

Editor office’s response for Ahead of Print article withdrawn The article “Potential false-positive rate among the ‘asymptomatic infected individuals’ in close contacts of COVID-19 patients” was under strong discussion after pre-published. Questions from the readers mainly focused on the article’s results and conclusions were depended on theoretical deduction, but not the field epidemiology data and further researches were needed to prove the current theory. Based on previous discussions, the article was decided to be offline by the editorial board from the pre-publish lists. Objective: As the prevention and control of COVID-19continues to advance, the active nucleic acid test screening in the close contacts of the patients has been carrying out in many parts of China. However, the false-positive rate of positive results in the screening has not been reported up to now. But to clearify the false-positive rate during screening is important in COVID-19 control and prevention. Methods: Point values and reasonable ranges of the indicators which impact the false-positive rate of positive results were estimated based on the information available to us at present. The false-positive rate of positive results in the active screening was deduced, and univariate and multivariate-probabilistic sensitivity analyses were performed to understand the robustness of the findings. Results: When the infection rate of the close contacts and the sensitivity and specificity of reported results were taken as the point estimates, the positive predictive value of the active screening was only 19.67%, in contrast, the false-positive rate of positive results was 80.33%. The multivariate-probabilistic sensitivity analysis results supported the base-case findings, with a 75% probability for the false-positive rate of positive results over 47%. Conclusions: In the close contacts of COVID-19 patients, nearly half or even more of the ‘asymptomatic infected individuals’ reported in the active nucleic acid test screening might be false positives.

Keywords: COVID-19; Close contacts; False-positive; Nucleic acid test; Screening.

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Hu Z, Song C, Xu C, Jin G, Chen Y, Xu X, Ma H, Chen W, Lin Y, Zheng Y, Wang J, Hu Z, Yi Y, Shen H.
Sci China Life Sci. 2020 Mar 4. doi: 10.1007/s11427-020-1661-4. Online ahead of print.
PMID: 32146694
[Construction and evaluation of a novel diagnosis process for 2019-Corona Virus Disease].
Xiong Z, Fu L, Zhou H, Liu JK, Wang AM, Huang Y, Huang X, Yi B, Wu J, Li CH, Quan J, Li M, Leng YS, Luo WJ, Hu CP, Liao WH.
Zhonghua Yi Xue Za Zhi. 2020 Mar 11;100(0):E019. doi: 10.3760/cma.j.cn112137-20200228-00499. Online ahead of print.
PMID: 32157849 Chinese.
Digital Breast Tomosynthesis with Hologic 3D Mammography Selenia Dimensions System for Use in Breast Cancer Screening: A Single Technology Assessment [Internet].
Movik E, Dalsbø TK, Fagelund BC, Friberg EG, Håheim LL, Skår Å.
Oslo, Norway: Knowledge Centre for the Health Services at The Norwegian Institute of Public Health (NIPH); 2017 Sep 4. Report from the Norwegian Institute of Public Health No. 2017-08.
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Polymerase chain reaction blood tests for the diagnosis of invasive aspergillosis in immunocompromised people.
Cruciani M, Mengoli C, Loeffler J, Donnelly P, Barnes R, Jones BL, Klingspor L, Morton O, Maertens J.
Cochrane Database Syst Rev. 2015 Oct 1;(10):CD009551. doi: 10.1002/14651858.CD009551.pub3.
PMID: 26424726 Review.
Fecal occult blood test for colorectal cancer screening: an evidence-based analysis.
Medical Advisory Secretariat.
Ont Health Technol Assess Ser. 2009;9(10):1-40. Epub 2009 Sep 1.
PMID: 23074514 Free PMC article.
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20200005YX005/Xi’an Special Science and Technology Projects on Prevention and Treatment of Novel Coronavirus Pneumonia Emergency/International
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Chinese Medical Association Publishing House Ltd.

 

 

Falsi positivi al coronavirus: casi ad Arezzo e Montevarchi. La Asl: “Colpa del macchinario”

Falsi positivi al coronavirus: casi ad Arezzo e Montevarchi. La Asl: “Colpa del macchinario”

Dopo gli episodi di inizio mese, l’azienda sanitaria fa luce sul problema a seguito di un approfondimento con la ditta produttrice Menarini. Lo strumento deve essere ora aggiornato

Falsi positivi al coronavirus, il problema sta nel macchinario. E’ la conclusione a cui è giunta l’azienda sanitaria, dopo i casi verificatisi nei giorni scorsi. Lo strumento “Vita Pcr Menarini” è ora in fase di aggiornamento, dopo le prove di validazione non superate. Il macchinario era finito sotto osservazione dopo alcuni esami di persone risultate positive ma in realtà negative al Covid, sia a Montevarchi che ad Arezzo.

L’Asl Toscana Sud Est – spiega una nota – aveva quindi organizzato una commissione di esperti alla quale ha collaborato anche personale della ditta produttrice del macchinario per gli esami, la Menarini. La conclusione è stata che la macchina “Vita-Pcr Menarini” non ha superato le prove di validazione. La conseguenza è che adesso lo strumento non viene utilizzato nelle attività di screening per il Covid nell’attesa che la Menarini proceda all’aggiornamento dello strumento.

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TAMPONE FARLOCCO CHE DÀ L’80,33% di FALSI POSITIVI (vedi studio su PubMed) NON FATEVI ESEGUIRE ALCUN TEST(massima condivisione)Non so se avete capito cosa stiano facendo forse i porci bastardi?(Governo AvvConte e i tecnici forse al servizio delle BankFarmaMafie?) ….VE LO SPIEGO IO! Fanno la ricerca delle IgG nella popolazione, cioè degli ANTICORPI a LUNGA MEMORIA, che servono a stabilire se sei “IMMUNIZZATO”, cioè la prova che sei SANO e immune e dopodiché, se ne riscontrano la presenza…TI METTONO IN QUARANTENA ….Come se invece tu fossi infettivo…. e il responso finale sarà poi affidato al TAMPONE FARLOCCO, che dà addirittura l’80% di FALSI POSITIVI e il gioco è fatto…POSSONO GENERARE DECINE DI MIGLIAIA DI FALSI POSITIVI…GENTE SANISSIMA VERRÀ MESSA NUOVAMENTE AGLI ARRESTI DOMICILIARI e questo governo forse di criminali avrà altri NUMERI FALSI da spacciare alla popolazione … ???TUTTO CIÒ forse PER GIUSTIFICARE UN NUOVO RITORNO ALLA FASE 1 ?!!!?Per completezza di informazione vi spiego che la VERA RICERCA si dovrebbe fare sulle IgM, che sono gli ANTICORPI a BREVE MEMORIA, indice di infezione in atto… ma ovviamente ne troverebbero pochissimi, o nessuno, e i loro forse sporchi giochi di potere andrebbero a farsi benedire….Forse MALEDETTI BASTARDI, DOBBIAMO FERMARLI ?!!!!?NON FATEVI ESEGUIRE ALCUN TEST, OCCORRE BOICOTTARE I LORO PIANI…Massima condivisione….(Angelo Torres)https://tgvercelli.it/lordine-dei-medici-fatti-cosi-esami-sierologici-rischiano-provocare-solo-caos/ ———————————————NEL BREVETTO DEL CORONAVIRUS DI GATES COMPAIONO 2 ITALIANILINK AL BREVETTO– RAPPUOLI RINO (esperto in dna ricombinante e vaccini vari, frequenta università Rockfeller NY)– VEGA MASIGNANI  Con pubblicazione su attivazione delle citochine nel 2013 (in covid19 le citochine hanno un ruolo importante)POI UNA INGLESE, UN TEDESCO, AUSTRALIANI, AMERICANI E UN COREANO DEL SUD.LA MICROBIOLOGA VEGA MASIGNANI e RINO RAPPUOLI CONDIVIDONO LEGAMI CON L’IMPERIAL COLLEGE DI LONDRA DEI ROCKFELLER, COME IL DR. CRISANTI, e ci sono indizi importanti che dimostrano che si conoscono bene tutti e tre.QUINDI CONSIGLIAMO DI STARE MOLTO ATTENTI AD AFFIDARE LE INFORMAZIONI GENETICHE ESTRATTE DAI TAMPONI (PERALTRO INEFFICACI ALL’80.3% IN DIAGNOSTICA COVID) FATTI DA CRISANTI.LE SEQUENZE GENETICHE RICAVABILI DAI TAMPONI POSSONO INVECE SERVIRE AI MILITARI, PER CREARE LINEE CELLULARI PREZIOSE PER LO SVILUPPO DI NUOVE ARMI BIOLOGICHE MIRATE A DETERMINATE ETNIE.CREDIAMO CHE IL VERO MOTIVO DEI TAMPONI SIA PROPRIO QUESTO, QUINDI ATTENZIONE ALLE IETTATURE DI CRISANTI E GATES, PERCHÈ È FACILE PREVEDERE LE EPIDEMIE QUANDO SEI TU A PROVOCARLE! VERO CRISANTI??SE QUALCUNO TI DICESSE: ATTENTO CRISANTI, ASPETTATI IL PEGGIO, COSA PENSERESTI?POI SPIEGACI COME MAI SAPEVI COSÌ TANTO SUL COVID GIÀ DA FEBBRAIO (es. caso Vó euganeo) CI HAI LAVORATO ANCHE TU ALLA SUA CREAZIONE??CHI SONO I ROCKFELLER? LINK AL VIDEO DI ANONYMOUS SUI ROCKFELLER e BILL GATES#BIOTERRORISMO #BREVETTO #CORONAVIRUS

 

Numero alto di FALSI POSITIVI a test su Covid-19, lo studio dalla Cina. Ma non abbassiamo la soglia di attenzione

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coronavirus montanari

Tamponi, guida errata dell’Iss: “Rischio di lesioni al cervello”

Il 7 APRILE il primo rapporto sul prelievo del test. L’Iss lo modifica 10 giorni dopo, ma è ancora online. “Rischio falsi negativi”

Giuseppe De Lorenzo– Mar, 19/05/2020 – 17:06

È vero: sono stati rilevati casi simil-Covid con tampone negativo e polmonite interstiziale, e questi casi preoccupano perché potrebbero sfuggire”. 


La conferma era arrivata un paio di giorni fa da parte del virologo dell’Università di Milano FABRIZIO PREGLIASCO. E faceva seguito all’allarme lanciato da MARZIO BALZANELLI, presidente nazionale della Sis 118.

Un problema che in vista della fase 2 rischia di mandare in circolazione tante persone infette, ma non rilevate, e dunque potenzialmente contagiose. Un pericolo che sembra essere alimentato da due fattori: il fatto che l’esame spesso venga realizzato “troppo in anticipo”; oppure la presenza di “falsi negativi”. E chissà se i “falsi negativi” non sono provocati anche da quel DOCUMENTO “ERRATO”, redatto dall’Istituto Superiore di SanitàSU COME ESEGUIRE i TAMPONI.

Il RAPPORTO in questione è quello del 7 APRILE, il NUMERO 11.

Stando a GAETANO LIBRA, OTORINO LARINGOIATRA dell’Ospedale Maggiore di BOLOGNA, contiene un ERRORE da MATITA ROSSA: “In quel testo – ha spiegato alla Stampa – si indica una POSIZIONE VERTICALE OBLIQUA del tampone, ANZICHE’ ORIZZONTALE RIVOLTA in DIREZIONE del CANALE UDITIVO, come dovrebbe essere.

Con il RISCHIO che, eseguito in questo modo, il TAMPONE non raggiunge la zona dove si raccolgono muco e secrezioni nei quali va ricercato il virus.

Inoltre in questo modo c’è il SERIO RISCHIO di LESIONI al CERVELLO e al BULBO OLFATTIVO”.

Il 17 APRILE, va detto, l’Istituto guidato da SILVIO BRUSAFERRO ha corretto il documento pubblicando la VERSIONE CORRETTA.

Sorvoliamo sul fatto che prima della modifica sono passati quasi 10 giorni (in cui chissà come sono stati realizzati i test), ma il problema è che ancora oggi quel testo rischia di provocare incomprensioni.

Se infatti sui motori di ricerca si inserisce il titolo “Raccomandazioni per il corretto prelievo del tampone”, il PRIMO LINK a comparire rimanda al VECCHIO RAPPORTO (quello SBAGLIATO) e NON alla successiva REVISIONE.

Le DIFFERENZE sono EVIDENTI.

Per quanto riguarda l’ESAME “RINO-FARINGEO” (ovvero dal NASO), il 7 APRILE l’Issscriveva che l’operatore sanitario doveva “invitare il paziente ad assumere una posizione eretta con la TESTA LEGGERMENTE INCLINATA all’INDIETRO”, “inserire il tampone nella narice e spingerlo lungo la cavità nasale per circa 2,5 cm in modo da raggiungere la parte posteriore della rinofaringe”. Poi doveva “ruotarlo delicatamente” e ripetere la manovra nell’altra narice. Il tutto era accompagnato da un DISEGNO eloquente.

MOLTO DIVERSA invece la SECONDA VERSIONE,quella del 17 APRILE dove la TESTANON è PIU’ RIVOLTA all’INDIETRO ma ANZI “LEGGERMENTE INCLINATA IN AVANTI” (IL CONTRARIO).

L’OPERATORE inoltre NON deve più spingere il tampone “lungo la cavità nasale per circa 2,5 cm”MA ORIENTARLO “verso il RINOFARINGE(che esternamente corrisponde al CONDOTTO UDITIVO ESTERNO) e spingerlo lungo il pavimento nasale per circa 6-8 cm in modo da raggiungere la PARTE POSTERIORE della RINOFARINGE”. E poi non deve limitarsi a “ruotarlo delicatamente”, ma ricordarsi di farlo “in senso orario e/o antiorario”.

Alcune DIFFERENZE compaiono anche sull’esecuzione del tampone “ORO-FARINGEO” (cioè IN BOCCA).

Se nella PRIMA VERSIONE si chiedeva di “STROFINARE la ZONA TONSILLARE”, NELLA REVISIONE è precisato invece che il tampone deve arrivare fino alla “ZONA RETRO-TONSILLARE”.

E NON SONO DIFFERENZE DA POCO.

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A cura di Stefano Torcellan

Il TAMPONE POSITIVO negli ASINTOMATICI fa capire che il virus NON causa la malattia, o che NON è un virus patogeno quello che trovano con il tampone.

Il SECONDO POSTULATO di KOCH dice che “se c’è il microbo o il virus, ci deve essere anche la malattia”, per poter classificare quel microbo o quel virus come patogeno.

La medicina ufficiale ha calpestato tutti i POSTULATI di KOCH, che sono i CRITERI LOGICI o i REQUISITI ESSENZIALI nel RAPPORTO esistente tra CAUSA ed EFFETTO.

Su PUB MED, la più importante rivista scientifica ONLINE del mondo, c’è scritto che i TAMPONI danno l’80,33% di FALSI POSITIVI, il che significa che i TAMPONI sono TUTTI FALSI, come dicono il dottor STEFANO SCOGLIO,candidato al premio Nobel per la medicina nel 2018, il Dottor FABIO FRANCHI,specializzato in malattie infettive, igiene e prevenzione, già Direttore Medico presso reparto di malattie infettive, per 26 anni, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Trieste.

PUB MED:

Potential false-positive rate among the ‘asymptomatic infected individuals’ in close contactsof Covid-19 patients – PubMed NCBI”

Uno SCIENZIATO si è messo in quarantena e si è fatto il TEST 15 VOLTE, ogni due volte fatto, era DIVERSO, 8 POSITIVI, 6 NEGATIVI, senza mai essere uscito dalla quarantena.

NON ESISTE UN TEST PER LA DIAGNOSI – ‘80,33% di FALSI POSITIVI della Real Time PCR.

Department of Epidemiology and Biostatistics, School of Public Health, Xi’an Jiaotong University Health Science Center, Xi’an 710061, China….

Il COVID-19 NON è MAI STATO ISOLATO,  questo l’hanno detto il dottor STEFANO SCOGLIO, il dottor FABIO FRANCHI e il dottor STEFANO MONTANARI.

Il cosiddetto VIRUS COVID-19, potrebbe essere infatti un ESOSOMA.

La tesi degli ESOSOMI, è portata avanti dal dottor ANDREW KAUFMAN, Dr. JAMES HILDRETH, Dr THOMAS COWAN, e da altri scienziati viventi.

Essi sostengono che la MALATTIA RESPIRATORIAè causata da un INSULTO BIOLOGICO, da un’INTOSSICAZIONE di vario genere, compresa l’intossicazione elettromagnetica (vedi 5G a WUHAN prima città al mondo interamente ricoperta con 10.000 antenne del 5G) (vedi il video: “Epidemie ed elettrificazione della Terra del Dr. THOMAS COWAN), che causa il rilascio degli ESOSOMI dalle cellule avvelenate.

La RT-PCR testa la presenza di RNA proveniente dagli ESOSOMI.

Quindi, l’ESOSOMA, rappresenta il RISULTATO, e NON LA CAUSA della MALATTIA.

RUDOLF STEINER sosteneva che i cosiddetti VIRUS sono ESOSOMI rilasciati dalle CELLULE per ELIMINARE TOSSINE Gli ESOSOMI sono vescicole extra cellulari che vengono espulse dalle CELLULE AVVELENATE per DISINTOSSICARSI.

Gli ESOSOMI nascono da dentro il nostro organismo e NON POSSONO ESSERE TRASMESSI DA UNA PERSONA ALL’ALTRA.

La dottoressa LORETTA BOLGAN  di Treviso ha detto: Ad oggi in realtà non sappiamo ancora con certezza qual è la causa dei DECESSI per ciò che abbiamo definito Covid-19. Il VIRUS SARS-Cov-2 potrebbe essere una concausa o un SEMPLICE “SPETTATORE” nello scatenamento della malattia, in cui il virus (e non necessariamente il SARS-Cov-2, potrebbe trattarsi anche di altre infezioni) insieme ad altri fattori scatenanti, ha portato l’organismo a causare una forte reazione autoimmune/infiammatoria, con il rilascio dalle cellule di ciò che sappiamo essere gli ESOSOMI e che vengono INTERPRETATI come la prova del rilascio dalle cellule delle PARTICELLE VIRALI.

Ricordo che ad oggi il test in RT-PCR, NON è ancora stato VALIDATO verso il GOLD STANDARD, né dal punto di vista analitico né clinico. E’ doveroso ricordare il fatto che sebbene fin dall’inizio la ricerca si sia concentrata nella caccia al coronavirus e soprattutto alla messa a punto del TEST in RT-PCR, NON SIGNIFICA necessariamente CHE SIA l’AGENTE CAUSALE (o concausale) del COVID-19.

Inutile dire che il TEST ANTICORPALE NON è di alcuna UTILITÀ in questo momento, quando gli sforzi analitici dovrebbero essere orientati a capire i FATTORI (infettivi, ambientali, di predisposizione individuale) CHE PORTANO al DECESSO e NON a FARE un’INDAGINE EPIDEMIOLOGICA con un numero di FALSI POSITIVI indefinito (ricordo che, come ho riportato in altri post, gli ANTICORPI ANTI-COVID-2 cross REAGISCONO CON ALTRI CORONAVIRUS, che rappresentano una percentuale significativa dei VIRUS PARA-INFLUENZALI, e CON gli AUTO-ANTICORPI di DIVERSE MALATTIE AUTO-IMMUNI).

IL RILASCIO DI ESOSOMI è un meccanismo che si osserva normalmente quando si lavora con CELLULE TUMORALI in COLTURA, le quali lo utilizzano per ELIMINARE SOSTANZE TOSSICHE (chemioterapici) CHE POTREBBERO UCCIDERLE, e per l’ISOLAMENTO del VIRUS sono state utilizzate le CELLULE Vero, ben nota linea cellulare tumorale”. (vedi foto Spallanzani)

https://youtu.be/Xr8Dy5mnYx8

https://drive.google.com/file/d/1SXe2VcQDYgfyKAdtDaB8jYFdT0emD5pD/view?fbclid=IwAR0TqQy7xYee50bSX-Nz9Y8HiGyUqgqxtNZiMKbyK4GqRqYBpfw_n0h4mPE

Il COVID–19, ha le stesse caratteristiche e dimensioni degli ESOSOMI

EXOSOMES-COVID-19 =

Diameter inside cell 500 nm

Diameter outside cell 100 nm

Receptor ACE 2

Contains RNA

Foud in Bronchoalveolar (lung>) fluid

VEDI i VIDEO:

1) A Breackdown on Current Testing Procedures

2) I virus: la funzione biologica e sensata nel nostro organismo –

3) Intervista a David Icke, 6 aprile 2020, prima parte

Il VIRUS rappresenta il RISULTATO, NON la CAUSA della MALATTIA

La MALATTIA RESPIRATORIA è causata da un INSULTO BIOLOGIOCO che causa la produzione di ESOSOMI.

– RT-PCR testa la presenza di RNA proveniente dagli ESOSOMI.

– COVID -19 è un ESOSOMA per cui

– IN SOSTANZA OGNI VIRUS È UN’ESOSOMA CHE RAPPRESENTA IL RISULTATO, NON LA CAUSA DELLA MALATTIA.

In esempio a quanto sopra-riportato, un’articolo in riflessione, analisi e spiegazione sintetica sulla NATURA del VIRUS in relazione all’ESOSOMA (NON VIVO E NÈ VIRALE E NÈ AUTOREPLICANTE) https://www.thelivingspirits.net/coronavirus-la-teoria…/

– N.B. La Polymerase chain reaction PCR (+ RT = Real Time > un’ultima evoluzione di tale analisi), è una metodologia, introdotta verso la metà degli anni Ottanta del secolo scorso, che permette l’amplificazione esponenziale di sequenze di DNA attraverso una REAZIONE ENZIMATICA CICLICA in VITRO che utilizza l’ENZIMA DNA POLIMERASI (da cui il nome REAZIONE a CATENA della POLIMERASI). Per una serie di sue caratteristiche quali la versatilità, la semplicità, la rapidità, l’economicità, la capacità di AMPLIFICARE anche QUANTITÀ MINIME di DNA (in linea di principio anche da una SINGOLA MOLECOLA) e anche a partire da preparazioni non particolarmente integre o pure, la PCR ha avuto un successo difficilmente sovrastimabile e ha trovato applicazioni in campi disparati. La PCR è utilizzata per la diagnostica molecolare, le biotecnologie legate alla biologia molecolare, la medicina forense, lo studio molecolare dell’evoluzione, lo studio dell’espressione genica, la dissezione molecolare delle interazioni tra DNA e proteine che regolano la TRASCRIZIONE e altre ancora >> per approfondire questo metodo di diagnostica molecolare http://www.treccani.it/enciclopedia/polymerase-chain-reaction_%28Enciclopedia-della-Scienza-e-della-Tecnica%29/

Il dottor THOMAS COWAN ha scoperto che la SEQUENZA NUCLEOTIDICA CTCCCTTTGTTGTGTTGT che si trova nel DOCUMENTO del PROTOCOLLO del test PCR per il Coronavirus – Covid-ì9 -Sars-CoV-2, dell’OMS, che viene individuata con il Test del TAMPONE è una SEQUENZA NUCLEOTIDICA che SI TROVA in tutti i DNA UMANI e nel CROMOSOMA 8 dell’HOMO SAPIENS.

Ricordiamo che il REAGENTE CHIMICO necessario ad analizzare il MATERIALE ORGANICO prelevato dai TAMPONI è fornito sulla base di un PROTOCOLLO OMS.

Capito l’imbroglio??

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Un NUOVO STUDIO CAPOVOLGE la TEORIA ben consolidata che gli ANTICORPI siano necessari per l’IMMUNITA’ ANTIVIRALE.

https://www.sciencedaily.com/releases/2012/03/120301143426.htm
Un nuovo studio capovolge la teoria ben consolidata che gli anticorpi siano necessari per l’immunità antivirale.
L’immunità agli agenti patogeni dipende da una risposta complessa delle cellule del corpo che può – o non può – includere la produzione di anticorpi. Un test del titolo (anticorpale) misura tipicamente solo un aspetto della risposta del sistema immunitario, e non esiste un test per la misurazione qualitativa di queste cellule di memoria.
Sarebbe un disastro per Big Pharma se più persone sapessero la verità sul fatto che la conta degli anticorpi non ha nulla a che fare con la vera immunità. Dopo tutto, i vaccini di Big Pharma si basano esclusivamente sulla stimolazione artificiale di una risposta immunitaria (in particolare con adiuvanti tossici come l’alluminio) inducendo l’organismo a produrre anticorpi.

Dr. Antonio Miclavez

https://www.sciencedaily.com/releases/2012/03/120301143426.htm?fbclid=IwAR3k0bhb_6LJZwblgz945G6C8DX1FQ-U3S5fSnf3w2t40_m9LeIuyIrKfJg

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Science News
from research organizations

Antibodies are not required for immunity against some viruses

Date:
March 1, 2012
Source:
Cell Press
Summary:
A new study turns the well established theory that antibodies are required for antiviral immunity upside down and reveals that an unexpected partnership between the specific and non-specific divisions of the immune system is critical for fighting some types of viral infections. The research may lead to a new understanding of the best way to help protect those exposed to potentially lethal viruses, such as the rabies virus.
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A new study turns the well established theory that antibodies are required for antiviral immunity upside down and reveals that an unexpected partnership between the specific and non-specific divisions of the immune system is critical for fighting some types of viral infections. The research, published online on March 1st in the journal Immunity by Cell Press, may lead to a new understanding of the best way to help protect those exposed to potentially lethal viruses, such as the rabies virus.

The immune system has two main branches, innate immunity and adaptive immunity. Innate immunity is a first line of defense that relies on cells and mechanisms that provide non-specific immunity. The more sophisticated adaptive immunity, which counts antibody-producing B cells as part of its arsenal, is thought to play a major role in the specific response to viral infections in mammals. However, adaptive immune responses require time to become fully mobilized.

“Mice infected with vesicular stomatitis virus (VSV) can suffer fatal invasion of the central nervous system even when they have a high concentration of anti-VSV antibodies in their system,” explains senior study author, Dr. Ulrich H. von Andrian, from Harvard Medical School. “This observation led us to revisit the contribution of adaptive immune responses to survival following VSV infection.”

The research team studied VSV infection in mice that had B cells but did not produce antibodies. Unexpectedly, although the B cells themselves were essential, survival after VSV exposure did not require antibodies or other aspects of traditional adaptive immunity.”We determined that the B cells produced a chemical needed to maintain innate immune cells called macrophages. The macrophages produced type I interferons, which were required to prevent fatal VSV invasion,” says co-author Dr. Matteo Iannacone.

Taken together, the results show that the essential role of B cells against VSV does not require adaptive mechanisms, but is instead directly linked with the innate immune system. “Our findings contradict the current view that antibodies are absolutely required to survive infection with viruses like VSV, and establish an unexpected function for B cells as custodians of macrophages in antiviral immunity,” concludes Dr. von Andrian. “It will be important to further dissect the role of antibodies and interferons in immunity against similar viruses that attack the nervous system, such as rabies, West Nile virus, and Encephalitis.”

Journal reference: Moseman et al.: “B Cell Maintenance of Subcapsular Sinus Macrophages Protects against a Fatal Viral Infection Independent of Adaptive Immunity.”


Story Source:

Materials provided by Cell PressNote: Content may be edited for style and length.


Cite This Page:

Cell Press. “Antibodies are not required for immunity against some viruses.” ScienceDaily. ScienceDaily, 1 March 2012. <www.sciencedaily.com/releases/2012/03/120301143426.htm>.

 

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