A prescindere dal fatto che per me non mangiare carne e pesce sia una scelta di vita e di salute, in questo articolo si evidenziano una serie di prove granitiche che dimostrano come i pesci che si trovano più in alto nella catena alimentare siano fin troppo spesso inquinati da metalli pesanti (soprattutto mercurio e piombo) e quindi potenzialmente pericolosi per la salute umana.
Un altro scopo dell'articolo è quello di mostrare la vera natura di un geologo (tale Massimo della Schiava) che per negare l'esistenza delle scie chimiche non trova di meglio che insultare gratuitamente le persone.
Costui in un suo articolo infatti, oltre ad ospitare gli insulti della sua cricca di amichetti maleducati (vedi screenshot qui accanto) insinua che il sottoscritto si sia laureato in Fisica (col massimo dei voti!) grazie al CEPU; poi insinua che non sia docente perché non trova il mio nome nelle graduatori provinciale (sarà davvero così ignorante da non sapere che i vincitori di concorso immessi in ruolo non si trovano in quelle graduatorie avendo un contratto a tempo indeterminato?).
E poi afferma che l'allarme per la presenza di mercurio nel pesce non è poi così fondato.
Infatti leggiamo sul Corriere della Sera un articolo Allarme negli Usa per il mercurio nel pesce il quale cita dati e comunicazioni dell'ente governativo Food and Drug Administration. Ecco alcuni estratti dall'articolo:
Mangiare oltre 180 grammi di tonno bianco in scatola in una settimana potrebbe mettere in pericolo la salute delle donne in stato interessante e dei bambini. E’ questo l’avvertimento lanciato dal governo Usa (...) L’avvertimento riguarda anche le donne in età feconda, le quali dovrebbero evitare di mangiare, oltre al tonno bianco, anche la carne di pesce spada e di squalo, sempre per l’elevata presenza di mercurio. Alcuni membri del consiglio consultivo del «Food and Drug Administration», l’agenzia governativa che ha lanciato l’allarme, sostengono che sarebbe necessario vietare il consumo di tonno bianco e non limitarne il consumo (...) Il professore di tossicologia dell’Università dell’Arizona, Vas Aposhian, si è dimesso dal consiglio consultivo in segno di protesta. «Vogliamo che il tonno bianco sia incluso nella lista dei pesci non commestibili», ha detto Aposhian. «Sappiamo che ciò non avverrà a causa delle pressioni degli industriali del settore».I pesci come il tonno, il pescespada, il merluzzo, il palombo l'anguilla, il luccio, sono infatti i classici pesci grossi che mangiano i pesci medi che mangiano i pesci piccoli, che a loro volta mangiano il plancton, il quale è poi il primario responsabile dell'ingerimento del metallo pesante dalle acque inquinate.
In questa catena di predazione il pesce più grosso concentra tutto il mercurio (o altro metallo pesante) che si trovava nelle sue prede e nelle prede delle sue prede. Siccome il naturale smaltimento del mercurio da parte di un animale è molto ma molto lento (si parla di tempi dell'ordine della decina di anni) i suddetti pesci, in un mare inquinato com'è purtroppo adesso quello di gran parte del nostro pianeta, accumulano una pericolosa quantità di sostanze tossiche, e se l'uomo se ne ciba i rischi sono evidenti. I pesci che sono al vertice della piramide alimentare arrivano ad avere una concentrazione da 3000 a 27000 volte maggiore di quella dell'acqua nella quale vivono. D'altronde l'uomo si trova ancora più in alto nella catena alimentare e in esso avviene un'ulteriore concentrazione; un eccessivo accumulo di mercurio nel nostro organismo può causare problemi neurologici e non solo.
Chi nega questi fatti è in evidente malafede, o copre degli interessi di parte, e basta una piccola ricerca on line (o sui quotidiani di un archivo bibliotecario) per rendersene conto.
Ma veniamo adesso ad alcuni articoli e ad altre prove che mostrano questa contaminazione del pesce (di alcuni pesci soprattutto).
Da un articolo di repubblica intitolato Allarme tonno al mercurio nel sushi servito a Manhattan e sottotitolato Lo scrive il "New York Times" che ha fatto analizzare il pesce crudo venduto in ristoranti e supermercati con risultati inquietanti, traiamo queste righe:
Michael Gochfeld, uno degli esperti che ha analizzato i sushi newyorchesi spiega al Nyt che "nessuno dovrebbe mangiare tonno con livelli di mercurio analogo a quello trovato nei ristoranti in questione, più di una volta ogni tre settimane". Secondo la sintesi fatta dal quotidiano, nella maggior parte dei venti ristoranti e supermercati considerati nell'inchiesta "un consumo regolare di sei pezzi a settimana supera i livelli considerati accettabili dall'Epa" e in almeno cinque casi la Food & Drug Administration (Fda) l'agenzia federale sulla sicurezza alimentare, potrebbe addirittura ritirare i prodotti dal mercato.
(...)
L'inchiesta del Times ha trovato concentrazioni inquietanti di mercurio soprattutto nel tonno crudo servito nei ristoranti. La colpa non è certo dei ristoratori, che si riforniscono da grossisti e aziende specializzate, ma del progressivo inquinamento del mare e dei pesci causato dalle industrie. Il tonno risultato più pericoloso è quello di tipo bluefin, cioè il tonno rosso simile a quello che viene pescato in Sicilia. Ma il fenomeno colpisce, anche se in misura minore, anche altri tipi di tonno, oltre al pescespada.
Cito poi un articolo del Corriere della Sera dal titolo quanta sicurezza c'è nei nostri piatti nel quale si riferisce dell'arrivo in Europa di "una partita di pesce spada congelato portoghese con un eccesso di mercurio" e si fa cenno non solo alla presenza di mercurio nel pesce spada, ma anche di cadmio nei crostacei.
Sempre sul Corriere della Sera è stato pubblicato un interessante articolo dal titolo Dal mercurio alla diossina i pericoli nel piatto, che mostra come l'inquinamento non è solo dovuto alle sostanze inquinanti accumulate negli animali e nei vegetali, ma anche al processo di stoccaggio e commercio di alimenti in scatola. Riporto qui alcune righe:
Sul sequestro delle scatolette contaminate eccovi un link ad un articolo de L'Espresso: tonno al mercurio lattine bloccate
E se non vi basta c'è l'articolo, sempre del Corriere, dal titolo Il pesce nuota in un mare di mercurio, un articolo ricco di link iperattivi per ulteriori approfondimenti.
Ma ovviamente ci sarà sempre una qualche organizzazione che monitorerà il livello di mercurio nei pesci e cercherà di minimizzare il pericolo, magari scegliendo opportunamente i campioni su cui fare la media. Ricordiamo le parole di Vas Aposhian già citate all'inizio dell'articolo: «Vogliamo che il tonno bianco sia incluso nella lista dei pesci non commestibili. Sappiamo che ciò non avverrà a causa delle pressioni degli industriali del settore».
Come mai il signor Massimo della Schiava per cercare di negare l'esistenza delle scie chimiche usa questi mezzi scorretti? Perché arriva a scrivere insinuazioni al limite del ridicolo e decisamente insensate? Perché non cancella commenti insultanti dal suo blog? Perché le denunce fatte alla polizia postale su simili comportamenti restano sempre lettera morta?
La sola risposta che può darsi una persona ragionevole risposta è che costui è asservito ad un sistema che lo gratifica e/o lo costringe a mentire. E non pensiate che sia un folle isolato, in quanto egli è organicamente collegato alla gente del CICAP ed alla rete Skeptic, tutte persone che collaborano tra di loro mosse da un medesimo fine: screditarci e ridicolizzare le nostre denunce.
Sempre sul Corriere della Sera è stato pubblicato un interessante articolo dal titolo Dal mercurio alla diossina i pericoli nel piatto, che mostra come l'inquinamento non è solo dovuto alle sostanze inquinanti accumulate negli animali e nei vegetali, ma anche al processo di stoccaggio e commercio di alimenti in scatola. Riporto qui alcune righe:
METALLI PESANTICome non citare anche un'interrogazione parlamentare sui tonni al mercurio (a prescindere dalla poca simpatia per l'uomo politico che l'ha presentata) laddove si trova scritto:
La maggior minaccia per la salute umana è rappresentata in particolare dal mercurio, dal cadmio, dal piombo e dall’arsenico. L’aumento del consumo di cibi in scatola ha provocato anche un aumento dei livelli di contaminazione da metalli quali ferro, cromo, arsenico, nichel, rame, alluminio e stagno che possono essere ceduti all’alimento dal contenitore.
Il mercurioIl mercurio è un metallo molto tossico: è stato dimostrato che, in concentrazioni elevate, provoca danni al sistema nervoso. Non è chiaro, invece, quali siano per l’organismo umano le conseguenze dell’esposizione prolungata a basse dosi di mercurio. Uno studio finlandese del 2000 correla la concentrazioni di mercurio nell’organismo alla probabilità di insorgenza di malattie cardiache. Gli autori dello studio hanno rilevato, inoltre, che il mercurio accumulato nei soggetti studiati proveniva dal pesce contaminato di cui si nutrivano. Esiste la possibilità di danno neuronale nelle popolazioni che consumano grosse quantità di pesce, a causa delle elevate concentrazioni che si raggiungono nel loro sangue.
Il recente sequestro a Bagheria (Sicilia), da parte dei Carabinieri del Nas, di quindicimila confezioni di tonno contenenti una percentuale di mercurio superiore ai limiti consentiti, riporta alla ribalta il grave problema della sicurezza degli alimenti di largo consumo. Secondo le stime dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr di Rende (Cosenza), nel Mediterraneo si riversano ogni anno almeno 85 tonnellate di mercurio, una parte delle quali viene rilasciata dalle rocce del fondo in seguito ad attività naturali, mentre l’altra deriva dall’attività delle centrali elettriche e delle discariche.
Sul sequestro delle scatolette contaminate eccovi un link ad un articolo de L'Espresso: tonno al mercurio lattine bloccate
E se non vi basta c'è l'articolo, sempre del Corriere, dal titolo Il pesce nuota in un mare di mercurio, un articolo ricco di link iperattivi per ulteriori approfondimenti.
Ma ovviamente ci sarà sempre una qualche organizzazione che monitorerà il livello di mercurio nei pesci e cercherà di minimizzare il pericolo, magari scegliendo opportunamente i campioni su cui fare la media. Ricordiamo le parole di Vas Aposhian già citate all'inizio dell'articolo: «Vogliamo che il tonno bianco sia incluso nella lista dei pesci non commestibili. Sappiamo che ciò non avverrà a causa delle pressioni degli industriali del settore».
Come mai il signor Massimo della Schiava per cercare di negare l'esistenza delle scie chimiche usa questi mezzi scorretti? Perché arriva a scrivere insinuazioni al limite del ridicolo e decisamente insensate? Perché non cancella commenti insultanti dal suo blog? Perché le denunce fatte alla polizia postale su simili comportamenti restano sempre lettera morta?
La sola risposta che può darsi una persona ragionevole risposta è che costui è asservito ad un sistema che lo gratifica e/o lo costringe a mentire. E non pensiate che sia un folle isolato, in quanto egli è organicamente collegato alla gente del CICAP ed alla rete Skeptic, tutte persone che collaborano tra di loro mosse da un medesimo fine: screditarci e ridicolizzare le nostre denunce.
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